Un gruppo di archeologi spagnoli ha identificato quella che potrebbe essere la prima sepoltura di un neonato in un accampamento militare romano nella Penisola Iberica.
Lo studio, guidato da Marta Fernández-Viejo (Università di Burgos e Università di León) e pubblicato sulla rivista Childhood in the Past, riguarda i resti rinvenuti nel castrum (accampamento) della Legio VI Victrix, a León (Spagna).. Un ritrovamento eccezionale. Durante una campagna di scavi vicino al convento delle Siervas de Jesús (Leòn), un gruppo di archeologi ha trovato i resti di un neonato sotto il pavimento di una stanza di servizio. Il piccolo corpo era deposto sotto una tegula, utilizzata dall'esercito romano per la costruzione di accampamenti militari: si trattava di un mattone d'argilla cotto, sul quale era impresso il marchio con un sigillo, sia della legione di appartenenza, sia del responsabile dell'edificazione del relativo castrum.
Questo tipo di sepoltura era una pratica comune per i neonati, ma la cosa sorprendente è che sia stata ritrovata all'interno di quello che era un accampamento militare. I bambini nell'antica Roma potevano essere sepolti nelle abitazioni, ma si trovavano sotto i pavimenti o accanto ai focolari. Finora, infatti, ritrovamenti simili in accampamenti militari, come lungo il Vallo di Adriano, erano avvenuti in spazi esterni al forte. A León, invece, la sepoltura curiosamente si trovava all'interno di un'area destinata alle attività quotidiane dei soldati.. Lo studio. Lo analisi delle ossa hanno mostrato che il neonato aveva un'età compresa tra 38 e 42 settimane, ma con uno sviluppo incompleto di cranio e bacino: un segno possibile di malnutrizione, malattia o stress durante la gravidanza.
Non sono emerse tracce di traumi fisici, escludendo l'ipotesi di infanticidio violento, anche se alcune forme di morte indotte non lasciano segni sulle ossa.
Gli studiosi non sono in grado di spiegare con certezza perché il neonato sia stato sepolto nell'accampamento, ma hanno formulato delle ipotesi basandosi sulla ricostruzione della storia delle legioni romane in quell'epoca.. Il contesto storico. La Legio VI Victrix, fondata da Augusto nel 41 a.C., aveva sede a León per controllare i passaggi strategici tra le montagne delle Asturie e i fiumi Bernesga e Torío. Il periodo della sepoltura, datato tra il 47 a.C. e il 61 d.C., coincide con le riforme augustee che vietavano ufficialmente la presenza di donne e bambini nei forti legionari. Fino ai primi secoli dell'Impero, i soldati non potevano sposarsi durante il servizio (Lex Julia et Papia), ma le testimonianze archeologiche dimostrano che queste restrizioni venivano spesso aggirate (erano tollerate le "concubine").
Le fortezze legionarie permanenti (castra stativa) erano vere e proprie città fortificate che ospitavano circa 20mila persone ed erano circondate da villaggi di baracche (le canabae), popolati da donne e figli illegittimi dei legionari, da artigiani, mercanti e prostitute.. Come si diventava un legionariO? Il fiore all'occhiello dell'apparato militare romano era la legione. Per arruolarsi nell'esercito si doveva essere cittadini romani, saper leggere e scrivere, avere una costituzione robusta, un'altezza minima di 160 cm e nessuna grave condanna pendente.
Si lasciava la legione per malattia o dopo avere subito gravi ferite, per avere commesso crimini che prevedevano il congedo con disonore o alla fine degli anni di servizio, congedati con onore..