Nelle librerie. L’uomo della Pace: la biografia di Hafez Haidar narrata da Rita Coruzzi

  • Postato il 20 novembre 2025
  • Libri
  • Di Paese Italia Press
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di Goffredo Palmerini
 
L’AQUILA, nov 2025– È uscito in questi giorni nelle librerie e sugli Store online il volume “L’UOMO DELLA PACE” di Hafez Haidar con Rita Coruzzi, a cura di Edith Maria Frattesi, da pubblicato da Another Coffee Stories Editore. La vita dell’insigne poeta e scrittore libanese, diventato cittadino italiano, è raccontata come un romanzo dalla giornalista e scrittrice Rita Coruzzi, con una prosa limpida e coinvolgente, con una straordinaria capacità di cogliere ogni dettaglio della personalità di Hafez Haidar, nei suoi aspetti di autore fecondo, uomo del dialogo, costruttore di pace e testimone di grandi valori universali per l’umanità. Una vita narrata con trasparenza e naturalezza, con il tocco delicato della penna dell’autrice che si giova del dono della parola e del talento della bella scrittura.
 
Il libro, fresco di stampa, è stato presentato il 10 novembre scorso a Reggio Emilia, presso le Librerie Coop all’Arco, e il giorno successivo a Milano, alla libreria La Scatola Lilla, con la partecipazione degli autori, Rita Coruzzi e Hafez Haidar, e di Anna Giada Altomare, presidente della casa editrice Another Coffee Stories. Entrambi gli eventi hanno visto una magnifica cornice di pubblico, attento a raccogliere un florilegio di spunti e dettagli sulle vicende e le esperienze, dolorose e liete, che hanno connotato la vita del grande scrittore e poeta, dapprima in Libano, poi in Italia, diventata sua seconda Patria d’elezione. Proprio l’esperienza di vita nella sua terra d’incanto, qual è il Paese dei cedri, purtroppo lacerata per decenni dalle tragedie della violenza, del terrorismo e della guerra civile, hanno fatto di Hafez Haidar uno straordinario testimone del dialogo tra culture e religioni e un infaticabile promotore del valore della Pace. 


 
Di questa esigenza di testimonianza, diventata un’autentica missione per Hafez Haidar, ne dà icastica quanto illuminante percezione tutto il libro. Un brano del romanzo, in particolare, sembra essere la summa stessa dell’intensa personalità dell’Uomo di Pace. «Prima di cadere in un sonno leggero, pensò che forse tutta questa sofferenza non era vana, perché con la sua esperienza poteva portare conforto a tante persone bisognose e disperate che avrebbe incontrato nella sua vita. Forse gli serviva proprio questa dura prova per diventare qualcuno d’importante e lasciare il segno nella storia del suo Paese e dell’umanità. Forse è proprio grazie al dolore che certe volte si può ricominciare.» Hafez Haidar, già da bambino, sa che la violenza non gli piace. Nato in una famiglia ricca del Libano, cresce tra le cure amorevoli del padre Hassan e della madre Tamador, circondato dall’affetto dei fratelli e delle sorelle. Tutti i componenti della numerosa famiglia percepiscono la sua sensibilità e la incoraggiano in ogni modo possibile. Tra disgrazie familiari e la guerra civile che dilania il paese, Hafez deve diventare uomo e farsi carico di fardelli più grandi di lui. Distante dalla famiglia e dal paese d’origine, deve poi far fronte alla solitudine e alle difficoltà di imparare a vivere in un mondo che lo giudica prima di conoscerlo. Eppure, in mezzo a tutta la sofferenza e la disperazione, troverà l’amore e il suo posto nel mondo, sempre guidato dalla voce di suo padre che, anche se non più tangibile, gli indica la via più giusta da percorrere: quella della pace.
 
Attraverso queste coordinate di vita si dispiega la scrittura di Rita Coruzzi nel raccontare dell’Uomo della Pace le varie esperienze vissute, avendole ascoltate dalla sua viva voce per farne il libro che ne tesse a meraviglia l’orditura, rispecchiando attraverso le pagine che si susseguono nella narrazione la densità del pensiero, la ricchezza della cultura, la profonda umanità di Hafez Haidar. Come pure la sua vocazione a costruire un mondo migliore, attraverso il rispetto reciproco, il dialogo tra culture diverse, l’uso della conoscenza e l’assiduo costante esercizio della pace tra persone e popoli. Di questi valori Hafez Haidar è infaticabile apostolo sulle vie del mondo e della cultura, testimoniandoli attraverso il tratto fraterno, il carattere aperto all’amicizia, il dono dell’umiltà e della modestia, che sempre apre le porte del dialogo.
 
La genialità, il talento, la cultura albergano infatti nelle persone che hanno il dono dell’umiltà, della sincerità trasparente. Persone verso le quali nulla può, con i suoi poteri di seduzione, il demone che istiga l’apparenza e il narcisismo. La loro sobrietà, nei comportamenti e nelle relazioni, è invece ricca di gentilezza, generosità e apertura al dialogo. Hanno la rarissima dote di riconoscere con immediatezza, tra coloro che incontrano, le affinità elettive e di edificare subito ponti di amicizia vera, quella libera da ogni tentazione d’altro scopo, da calcoli interessati e piccole convenienze. Di rado se ne incrociano nelle nostre relazioni sociali, e quando capita si scopre un tesoro. Persone di tale spessore sanno “donare” la loro amicizia, che arricchisce e stimola reciprocità di valori. Di questa qualità di persone Hafez Haidar è figura di spicco.

Hafez Haidar è nato il 25 maggio 1953 a Baalbek, città del Libano nella valle della Beqaa, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità per la sua bellezza e la presenza d’un sito archeologico romano tra i più preziosi al mondo. Ha studiato Filosofia greca ed araba all’Università di Beirut. Trasferitosi in Italia, dopo una parentesi di alcuni mesi all’Università per Stranieri di Perugia, ha compiuto gli studi all’Università Statale di Milano, dove si è laureato in Lettere Moderne e specializzato in Archivistica, Paleografia e Diplomatica con il massimo dei voti. Ha ricoperto l’incarico di Segretario presso il Consolato Generale del Libano a Milano dal 1978 al 1996, anno in cui ha iniziato a dedicarsi all’insegnamento e alla scrittura ma soprattutto ad impegnarsi in un’intensa attività tesa a costruire collaborazioni tra popoli e culture, creando occasioni di conoscenza e di dialogo tra Cristianesimo e Islam. Per la sua attività culturale, mirata a favorire in campo internazionale il dialogo interreligioso e la convivenza pacifica tra popoli di culture diverse, è stato candidato al Premio Nobel per la Pace negli anni 2017 e 2021, come pure per il significativo valore letterario è stato candidato al Premio Nobel per la Letteratura nel 2019.

Considerato uno dei maggiori studiosi delle religioni monoteistiche a livello mondiale, Hafez Haidar è anche il massimo studioso di Khalil Gibran, per le cui opere – e per quelle di altri autori arabi – è stato traduttore e curatore delle edizioni in lingua italiana. Come peraltro è impareggiabile traduttore di opere letterarie italiane in lingua araba, fatto che lo pone attualmente al vertice mondiale come traduttore tra le due lingue. La sua traduzione de “Le mille e una notte”, per le edizioni Mondadori, è stata presente in posizione apicale per diverso tempo nella classifica dei libri più venduti. Recente è stato il suo impegno nell’opera di traduzione del Corano in lingua italiana, come lo sarà nel suo proposito d’intraprendere la ciclopica impresa di traduzione in arabo della Bibbia. Rilevante l’attività editoriale come poeta, romanziere, saggista e traduttore. Hafez Haidar ha pubblicato diverse decine di libri per Mondadori, Piemme, Rizzoli, Bompiani, Rusconi, Fabbri, Tea, Guanda, Mondolibri, Diarkos, Aletti, Helicon, ed altri editori minori.
 
Docente di Letteratura araba all’Università degli Studi di Pavia, ora in pensione, Hafez Haidar è Accademico emerito di quel prestigioso ateneo. Per i suoi meriti culturali, e per l’infaticabile opera di promozione del dialogo e della Pace, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2014 gli conferì l’onorificenza di Cavaliere e nel 2022 il Presidente Sergio Mattarella gli ha tributato l’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Direttore Generale internazionale della Camerata dei Poeti di Firenze, Presidente onorario del Premio Giornalistico “Maria Grazia Cutuli”, Ambasciatore di Gariwo, Testimonial del Premio Nazionale Pratola, Rettore dell’Università dei poeti WikiPoesia, Presidente di numerosi Premi letterari nazionali e di diversi Comitati per i Diritti umani, Hafez Haidar è direttore della collana I Cervi Volanti della casa Editrice Marotta e Cafiero. Collabora inoltre con Aletti Editore. Una straordinaria cornucopia di Premi e Riconoscimenti per la Poesia, per la Cultura e per la Carriera connota l’intensa sua attività culturale.
 
Infine, una breve annotazione biografica sull’autrice. Rita Coruzzi, anche in questo bel libro, dà un saggio della sua sensibilità e del suo talento di scrittrice. Nata il 2 giugno 1986 a Reggio Emilia, dove vive e risiede, Rita è affetta da tetraparesi – danno collaterale d’un intervento chirurgico andato male – e dall’età di dieci anni è sulla sedia a rotelle. Diplomatasi al Liceo Classico della sua città, ha conseguito la Laurea triennale in Lettere e si è specializzata in Giornalismo presso l’università di Parma. Della sua esistenza ha fatto una battaglia quotidiana per dimostrare che non ci si deve arrendere mai e che è sempre possibile trovare la forza interiore per affrontare qualsiasi prova. All’età di 18 anni ha pubblicato il suo primo libro. Dopo aver scritto diversi saggi, Rita Coruzzi è approdata ai romanzi storici, che pubblica con Piemme Editore, mentre con altre case editrici pubblica saggi religiosi e storie ispirate a personaggi realmente esistiti. Per i suoi libri ha ottenuto molti riconoscimenti e premi prestigiosi in importanti concorsi letterari. C’è da presumere che anche questo suo nuovo libro le dia molte soddisfazioni, come quelle che avranno tutti coloro che sceglieranno di leggere questo bel volume.
 
 
 
 

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