Nel giardino segreto dei Melangoli a Villa Borghese installazione Sartogo che ci porta al Cardinal Scipione

  • Postato il 30 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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La installazione “Tra i Giardini Segreti” di Nathalie Grenon Sartogo ed Elica Sartogo – Studio Sartogo Architetti è stata inserita nel Primo Giardino Segreto della Galleria Borghese. È aperta gratuitamente al pubblico e è visitabile, senza prenotazione, tutti i sabati dalle ore 10:00 alle ore 15:00 fino al 27 dicembre incluso.

L’installazione è stata prima esposta al MAXXI – Museo Nazionale delle arti del XXI secolo in occasione della mostra “Giardino all’Italiana” (maggio – settembre 2025) per la quale è stato realizzato il Catalogo “Giardino all’Italiana”.

La Galleria Borghese ha ora annunciato l’apertura straordinaria del Giardino de’ Melangoli, visitabile ogni sabato dalle 10 alle 15 solo fino a dicembre.

Il giardino deve il suo nome ai caratteristici alberi di melangolo che ne scandiscono il lato. Nei documenti borghesiani è spesso ricordato anche come “Giardino Vecchio”, poiché esisteva già con un suo assetto ben definito prima degli interventi voluti dal cardinale Scipione Borghese.

Il giardino del Cardinale Scipione Borghese

Nel giardino segreto dei Melangoli a Villa Borghese installazione Sartogo che ci porta al Cardinal Scipione
Nel giardino segreto dei Melangoli a Villa Borghese installazione Sartogo che ci porta al Cardinal Scipione – Blitzquotidiano.it (foto Sartogo)

Dopo l’acquisto dell’area, Scipione trasformò il giardino secondo il gusto dell’epoca: fece costruire un raffinato fondale prospettico arricchito da elementi architettonici e scultorei — nicchie, festoni, cornici e rilievi — e lo adornò con 144 agrumi in vaso, due fontane in marmo africano con draghi (poi rimosse) e un’ampia varietà di piante e fiori. Colpiva in particolare la straordinaria collezione di agrumi, spesso di specie rare o insolite, che evocava idealmente il leggendario giardino delle Esperidi. Nel 1776 venne aggiunta la Fontana dell’Aquila, tuttora visibile.

Oggi è possibile scoprire anche l’installazione Tra i giardini segreti, ideata da Studio Sartogo Architetti, Nathalie Grenon Sartogo ed Elica Sartogo. Le opere-sedute, realizzate in terracotta invetriata e dipinta a mano, diventano punti di sosta e di meraviglia: piccoli scenari da cui osservare, con uno sguardo rinnovato, le molte varietà di agrumi e le altre specie botaniche.

Lʼ installazione “Tra i Giardini Segreti” si colloca nel suo luogo di ispirazione, nel primo Giardino Segreto, il “Giardino Vecchio” a est della

Galleria Borghese, informa un comunicato,

entra ora in dialogo con la Villa e i giardini segreti della Galleria

Borghese, instaurando così una continuità e dualità culturale nella Città Eterna.

Gli elementi architettonici Siepe, Aqva, Pummarola e Roseto, componenti in terracotta invetriata dipinte a mano, si inseriscono come elementi di

sosta, meraviglia e stupore allʼinterno di una preziosa collezione botanica, tra una varietà di agrumi – dai limoni, ai cedri, ai melangoli a spalliera

(Citrus aurantium L.) – tra siepi e aiuole con pianelle in cotto che disegnano i percorsi geometrici.

Le opere-sedute permettono di sperimentare nuove emozioni metafisiche interagendo con la Natura da dentro: la creatività dell’opera

consente ad adulti e bambini di sedersi sulle Siepi, sullʼAcqua e sullʼorto di Pomodori, assumendo altri occhi, dimensioni e prospettive. Lʼopera

giardino si trasforma nelle varie stagioni con una dimensione spazio-temporale che si dilata negli spazi verdi intra moenia: il tempo si ferma, i profumi

ci avvolgono e il silenzio cattura le traiettorie di insetti – api, farfalle, libellule – e i canti degli uccelli.

Lʼ asse-seduta Aqva celebra il simbolo della vita e della fertilità, culminando nella fontana centrale quadrilobata: elemento cardinale allʼinterno

del giardino.

Il Giardino Segreto diventa così un soggiorno a cielo aperto. La sua configurazione originaria deriva dalla tradizione coronaria di fine

Cinquecento: “Questo spazio era dedicato alla coltivazione dei fiori e delle piante aromatiche per la realizzazione di corone, collane e festoni, simili a

quelli in stucco che decorano la facciata del Casino stesso. In esso si trovano fiori a cui venivano attribuiti valori terapeutici e simbolici, come le rose

antiche, Rosa gallica L., Rosa alba L., e le ibride Rosa x centifolia L., Rosa x damascena Herrm. […]” .

La Colonna Roseto posta in fuga prospettica nellʼasse centrale del disegno originario, in corrispondenza dellʼantico roseto, con le sue vivaci cromie –

rosso, rosa e verde – simboleggia il trionfo della Rosa, la Regina dei Fiori, e della sua fioritura aurea, pura bellezza e poesia.

Uno spazio conviviale nel giardino allʼitaliana Seicentesco concepito dal Cardinale Scipione Borghese, dove la natura incontra la cultura, quando la realtà sogna ad occhi aperti.

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Blitz

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