Nel 2026 l’ex stilista belga Dries Van Noten aprirà una fondazione in uno storico palazzo di Venezia 

Affacciato sul Canal Grande, tra il Ponte di Rialto e Ca’ Foscari, Palazzo Pisani Moretta è uno dei migliori esempi di architettura veneziana.
Già sede di feste, ricevimenti e location per film, lo storico palazzo ha cambiato proprietario nel maggio 2025, passando nelle mani dell’ex stilista belga Dries Van Noten, il quale aveva annunciato il ritiro ufficiale dal mondo della moda nel marzo 2024.
L’obiettivo che si cela dietro questo investimento è quello di creare una “casa per l’artigianato”, che si concretizzerà nell’aprile 2026 con l’apertura della Fondazione Dries Van Noten giusto in tempo per la Biennale.

Apre la Fondazione Dries Van Noten a Palazzo Pisani Moretta a Venezia

Concepita da Dries Van Noten e Patrick Vangheluwe, la Fondazione nasce dal principio che “l’artigianato sia un atto di identità culturale”: un pensare con le mani che dà forma alle idee attraverso materiali, gesti, tecniche e tempo. La fondazione si pone dunque come spazio di transizione e trasformazione, dove le tradizioni non vengono custodite nella staticità, ma vengono riadattate e ricodificate continuamente, assumendo nuove forme e significati.

La Fondazione Dries Van Noten a Venezia: il programma

Artigiani, designer, artisti e giovani talenti saranno i protagonisti della futura Fondazione, riunendo diverse voci che diventeranno parte attiva di un unico progetto volto a custodire e reinventare gli orizzonti creativi.

La programmazione si articolerà nel corso dell’anno attraverso presentazioni, progetti collaborativi, residenze, iniziative satellitari e programmi educativi dedicati anche a studenti e giovani creativi. La Fondazione Dries Van Noten si impegnerà inoltre a creare connessioni all’interno della rete culturale di Venezia.

Palazzo Pisani Moretta a Venezia: la storia

Costruito alla fine del XV Secolo nello stile gotico veneziano fiorito, il palazzo passò alla famiglia Pisani Moretta all’inizio del XVII Secolo. Tra il 1735 e il 1750, Chiara Pisani ne ridecorò completamente gli interni in stile Rococò. Restaurato nuovamente alla fine del XX secolo, il palazzo conserva arredi e opere d’arte originali, tra cui lavori di Giambattista Tiepolo, Jacopo Guarana, Gaspare Diziani e Giuseppe Angeli. 

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