Nei Pronto soccorso del Barese arriva l’infermiere di processo
- Postato il 3 settembre 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
Nei Pronto soccorso del Barese arriva l’infermiere di processo
L’infermiere di processo diventa un punto di riferimento nei Pronto soccorso della Asl di Bari, gestendo informazioni, ascoltando pazienti e familiari, prevenendo tensioni e contribuendo alla sicurezza del personale sanitario.
BARI – Una polo bianco con una scritta ben visibile sulla schiena: così si riconoscono i 200 «infermieri di processo» attivi in tutti i Pronto soccorso degli ospedali della Asl di Bari. La loro missione è chiara: facilitare la comunicazione tra personale sanitario, pazienti e familiari, riducendo ansia e conflitti in uno dei luoghi più critici della sanità pubblica. Queste figure non sostituiscono i medici o gli infermieri di corsia, ma diventano un punto di riferimento per l’accoglienza, l’informazione e la gestione dei tempi d’attesa. Il loro lavoro incide non solo sulla serenità dei pazienti e dei loro cari, ma anche sulla sicurezza degli operatori sanitari, spesso esposti a tensioni e aggressioni verbali o fisiche.
Nei Pronto soccorso del Barese arriva l’infermiere di processo
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sottolinea l’importanza di questa innovazione:
«Come Regione abbiamo lavorato fortemente su questo fronte e abbiamo mantenuto l’impegno. Avere operatori formati nella gestione delle situazioni complesse è fondamentale per rendere più efficace il loro lavoro. Informare correttamente i cittadini aiuta ad affrontare con maggiore serenità l’accesso al Pronto soccorso e i necessari tempi di permanenza».
Gli infermieri di processo hanno seguito una formazione specifica, mirata a migliorare il processo informativo e prevenire episodi di violenza contro il personale sanitario e sociosanitario. Parlare con le persone in attesa, saperle ascoltare e dare risposte chiare alle loro domande diventa un vero e proprio atto di cura, capace di ridurre lo stress e facilitare la gestione delle emergenze.
Il direttore generale della Asl Bari, Luigi Fruscio, evidenzia come questa figura professionale trasformi l’esperienza dei pazienti: «Parlare con le persone in attesa, ma anche saperle ascoltare, è utilissimo per gestire un momento delicato che riguarda la salute di un congiunto. Fornire informazioni tempestive e corrette è anch’esso un atto di cura e restituisce valore alla dimensione umana del dialogo».
Infermieri di processo: attività
Oltre a migliorare la comunicazione, gli infermieri di processo contribuiscono a ottimizzare i flussi dei Pronto soccorso, monitorando i tempi d’attesa e segnalando eventuali criticità al personale sanitario. In questo modo, diventano un anello di congiunzione tra la medicina d’urgenza e il bisogno di attenzione umana, alleviando l’ansia dei pazienti e garantendo condizioni di lavoro più sicure e sostenibili per gli operatori. In un contesto in cui l’emergenza sanitaria spesso genera tensioni e frustrazione, l’introduzione di questa figura rappresenta un modello innovativo di gestione del Pronto soccorso, dove la cura non si misura solo in prestazioni cliniche, ma anche in capacità di ascolto, empatia e dialogo.
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Nei Pronto soccorso del Barese arriva l’infermiere di processo