Nei primi 8 mesi del 2025 i morti sul lavoro sono stati 674. Aumento dell’8,8% delle vittime in itinere
- Postato il 6 ottobre 2025
- Lavoro
- Di Il Fatto Quotidiano
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Sono state 674, nei primi otto mesi del 2025, le denunce di infortunio mortale presentate all’Inail al netto degli studenti, a cui la tutela assicurativa è stata estesa dal 2023. Dai dati emerge che, da un lato, le denunce di infortuni mortali sul posto di lavoro sono leggermente scese: 488 lavoratori hanno perso la vita, 15 in meno rispetto alle 503 morti registrate nello stesso periodo del 2024. Dall’altro lato, però, aumentano gli incidenti mortali in itinere, nel tragitto casa-lavoro. Questa tipologia di infortuni sale dell’8,8%. Parliamo infatti di 186 casi, 15 in più rispetto ai 171 registrati nel 2024.
L’incidenza delle denunce di infortuni con esito mortale nel tragitto casa-lavoro sul totale degli infortuni mortali è passata dal 25,4% nel 2024 al 27,6% del 2025. L’incremento ha riguardato il settore dell’Industria e servizi, che passa da 148 a 175 denunce mortali. Sono aumentati anche i casi di incidenti mortali tra gli studenti: sono sette contro i sei del 2024, ma l’istituto ricorda che i dati sono “provvisori soggetti ai tempi di trattazione delle pratiche, soprattutto ai fini del loro riconoscimento”.
Le differenze territoriali
Per quanto riguarda le morti sul posto di lavoro, sono diminuite le denunce nel Nord-Ovest (da 127 a 121), nel Nord-Est (da 113 a 106), al Centro (da 101 a 91) e nelle Isole (da 56 a 54), e aumentate al Sud (da 106 a 116). Tra le regioni con i maggiori aumenti, si segnalano Veneto (+21), Piemonte (+7), Liguria (+6), Marche, Toscana e Campania (+5 ciascuna), mentre per i cali più evidenti Emilia-Romagna e Lazio (-20 entrambe), Lombardia (-17) e provincia autonoma di Trento (-4).
Le morti per genere ed età
L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce in particolare nelle fasce 45-59 anni (da 239 a 263 casi) e 25-29 anni (da 15 a 17). Riduzioni tra i 20-24enni (da 23 a 14), tra i 30-44enni (da 84 a 76) e tra gli over 59 (da 137 a 110). Il calo riguarda sia donne (da 31 a 26) che uomini (da 472 a 462). Diminuiscono poi le denunce dei lavoratori italiani (da 383 a 380) e quelle degli stranieri (da 120 a 108).
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