Nei luoghi del Battesimo di Cristo, la mistica Giordania, nascerà un nuovo parco turistico
- Postato il 18 aprile 2025
- Notizie
- Di SiViaggia.it
- 1 Visualizzazioni

Nel cuore di una delle aree più sacre per la fede cristiana, lì dove la tradizione e le testimonianze archeologiche indicano sia avvenuto il Battesimo di Gesù per mano di Giovanni Battista, la Giordania si appresta a compiere una trasformazione epocale.
A Betania oltre il Giordano, nella valle di Wadi Kharrar, verrà realizzato un maxi parco turistico e culturale del valore di oltre 300 milioni di euro. Un progetto ambizioso, sostenuto dal governo giordano e finanziato da partner privati internazionali, tra cui il Fondo per lo Sviluppo di Abu Dhabi e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che mira a coniugare fede, turismo e sviluppo economico.
La zona, riconosciuta ufficialmente nel 2000 come sito autentico del battesimo di Cristo, anche dal Vaticano, e patrimonio Unesco dal 2014, rimane uno dei luoghi più suggestivi e, a oggi incontaminati, del mondo cristiano. Ancora oggi, tra i rovi di spino di Giuda e i resti dell’antica basilica paleocristiana, è possibile percepire un’atmosfera sospesa nel tempo. Ma questo scenario, finora immune da interventi edilizi, si prepara a cambiare volto e per questo non sono pochi i dubbi al riguardo.
Il parco in Giordania, villaggio a metà tra comfort moderni e spiritualità
Il progetto, denominato Baptism Site Development Zone, sorgerà su un’area di oltre 50 ettari, situata a poche centinaia di metri dalla sorgente battesimale, oggi spostata dal suo corso originario a causa di eventi naturali. Il piano è stato voluto in prima persona da Re Abdullah II, determinato a rilanciare il Paese anche in chiave turistica, con uno sguardo strategico rivolto al 2030, anno simbolico in cui si celebreranno i duemila anni dall’inizio del Cristianesimo.
Secondo quanto riferito dal presidente della zona di sviluppo, Tharwat Masalha, i lavori inizieranno nel 2027 e la prima fase, che includerà un villaggio ispirato alle architetture antiche, un museo e l’88% delle infrastrutture, sarà completata entro dicembre 2029. Il masterplan, redatto con il contributo della Jordan Film Commission e degli studi cinematografici Olivewood, prevede anche un anfiteatro all’aperto, aree di sosta per pellegrini, hotel, ristoranti, pizzerie, bazar e ampi parcheggi per accogliere le comitive in arrivo.

Sebbene l’obiettivo dichiarato sia quello di «offrire un’esperienza spirituale arricchita da comfort moderni», non mancano i timori per un’eccessiva commercializzazione del sito. Il direttore generale del sito battesimale, Rustom Mkhjian, cristiano armeno con studi in restauro alla Sapienza di Roma, lancia un monito chiaro: «Proteggere questo luogo non è solo un dovere nazionale, ma una responsabilità verso tutta l’umanità. Non vogliamo che diventi una Disneyland della fede».
Il finanziamento del parco e lo sguardo vigile dell’Unesco
Un aspetto particolarmente rilevante dell’operazione riguarda la provenienza dei fondi: a finanziare l’imponente intervento sono attori privati di calibro internazionale. Come confermato da Bissan Ramahi, general manager della Baptism Site Development Zone, ad oggi sono già stati raccolti oltre 100 milioni di dollari. Due i principali investitori: il Fondo per lo Sviluppo di Abu Dhabi, che rappresenta uno degli strumenti economici strategici degli Emirati Arabi Uniti, e la Chiesa mormone americana, da sempre molto attiva in progetti di promozione culturale e religiosa.
Il Vaticano, pur non essendo parte attiva del finanziamento, segue da vicino l’evolversi del progetto. L’interesse del mondo cattolico è evidente: quattro pontefici hanno visitato Betania, e il flusso di pellegrini è aumentato sensibilmente dopo la visita di Francesco nel 2014. Nel frattempo, due dossier sono stati presentati all’Unesco per valutare l’impatto del progetto sull’integrità del sito, con l’obiettivo di evitare alterazioni che possano comprometterne il valore simbolico e spirituale.