“Negli Usa si conciliano studio e sport. In Italia troppe volte ho sentito un prof chiedermi ‘ah, così lei è l’atleta?’. Dobbiamo crescere come Paese”: lo sfogo di Daisy Osakue
- Postato il 30 aprile 2025
- Sport News
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Negli Usa si può dividere la propria vita tra studio e sport. In Italia troppe volte, prima di un esame, ho sentito un professore chiedermi ‘ah, così lei è l’atleta?‘. Dobbiamo crescere come paese, e non solo in questo”. Ha le idee chiare Daisy Osakue, stella italiana del lancio del disco che sta brillando in questo inizio di Diamond League. In un’intervista concessa a Repubblica, l’azzurra ha raccontato diverse esperienze della sua vita da cui ha tratto insegnamenti preziosi: dagli studi in America fino agli episodi di razzismo che l’hanno riguardata mentre si trovava in Italia. Osakue è la detentrice del record italiano nel lancio del disco, ha vinto l’oro alle Universiadi 2019 e l’argento ai Giochi europei di Chorzów 2023, dove con la Nazionale azzurra ha vinto l’oro a squadre. Alle ultime olimpiadi di Parigi 2024 ha raggiunto la finale, chiudendo in ottava posizione. Ma punta ancora a migliorarsi.
“L’esperienza universitaria in Texas è stata molto importante: dovevo restarci cinque settimane, sono rimasta cinque anni, mi sono laureata in Giustizia criminale“. E questo è stato possibile grazie al fatto che negli Stati Uniti è più facile conciliare la vita sportiva con quella da studente. Un altro problema che ha riscontrato Osakue qui in Italia riguarda il razzismo. In particolare, è stata vittima di un paio di deplorevoli episodi: nel luglio del 2018 ha rischiato di perdere un occhio per un uovo lanciato da un’auto in corsa a Moncalieri e nel dicembre del 2024 è stata fermata dalla sicurezza di in un negozio Apple di Torino perché sospettata di aver rubato della merce solo per il colore della sua pelle. “Devo mettermi alle spalle quelle vicende, ma è stato importante parlarne e denunciarle. Siamo un paese in cui è radicata la paura del diverso che nasce dall’ignoranza“, ha spiegato Osakue.
La campionessa di lancio del disco ha poi ricordato la sua storia: “I miei genitori sono nigeriani. Sono nata a Torino, non sono mai stata in Nigeria, ma sento forte la mia dualità e la considero un privilegio. Adoro la bagna càuda e la Nutella, impazzisco per l’inno di Mameli, il tricolore mi esalta, ma adoro quello che i miei genitori mi hanno trasmesso. Credo che anche Paola Egonu o Sara Curtis provino esattamente quello che provo io”, ha concluso Osakue.
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