NBA, Indiana non muore mai: Haliburton "resuscita" e OKC sbanda paurosamente, si va a gara 7
- Postato il 20 giugno 2025
- Di Virgilio.it
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Altro che festa per l’anello: quelli di OKC avevano preparato tutto nei minimi dettagli, ma il popolo di Indianapolis è duro a morire. E contro ogni pronostico (forse contro ogni logica) ha deciso di spedire ogni discorso a gara 7, quelle che (come disse a suo tempo Bill Russell) sono le parole più belle del mondo dello sport. Perché gara 7 significa che non c’è più via di ritorno: nella notte tra domenica e lunedì a Oklahoma City chi vincerà si prenderà tutto, e in una serie che ha raccontato di tutto e di più, fare un pronostico diventa decisamente complicato.
- Haliburton c'è, e si vede: 14 punti e una leadership paurosa
- Thunder senza bussola: la loro peggiore partita nei play-off
- Miracolo Pacers: una gara 7 per consegnarsi alla leggenda
Haliburton c’è, e si vede: 14 punti e una leadership paurosa
Soprattutto perché scommettere contro questa versione dei Pacers nuoce gravemente alla salute. Sembravano la classica vittima designata, col loro miglior marcatore azzoppato e i Thunder galvanizzati da un filotto di due vittorie consecutive. Invece è bastato meno di un tempo per ribaltare tutto: lo “zoppo” è resuscitato magicamente, perché Tyrese Haliburton ha firmato 14 punti in soli 23 minuti, di fato giocando soltanto nei primi due quarti e spiccioli.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/NBA/status/1935877492575027499" profile_id="NBA" tweet_id="1935877492575027499"/]Ma soprattutto l’energia che l’arena di Indy ha messo al servizio dei propri beniamini è stata dirompente. OKC l’ha presa in pieno volto, come un cazzotto: illusorio ed effimero il 10-2 iniziale col quale SGA e compagni sembravano voler mettere subito le cose in chiaro, frettolosi di chiudere il conto. Ma far festa con tutto quel giallo alle spalle sarebbe stato forse cromaticamente poco “credibile”, ed ecco che la reazione di Indiana non s’è fatta attendere.
Con Haliburton che ha messo due triple pesantissime dalla lunga distanza, con l’energia di un Pascal Siakam da 16 punti e 13 rimbalzi, con la capacità della panchina di rendersi veramente performante, e non soltanto col solo TJ McConnell (12 punti, 9 rimbalzi e 6 assist). A metà partita il +22 suonava già alla stregua di una sentenza: il Larry O’Brien Trophy nemmeno ha fatto capolino sul parquet, con gli inservienti addetti a montare il palco della premiazione già diretti verso OKC con largo anticipo. Il 108-91 finale spiega benissimo tutto.
Thunder senza bussola: la loro peggiore partita nei play-off
La delusione per i Thunder è stata cocente. Perché tutto lasciava presagire che avrebbero potuto (e dovuto) chiudere i conti all’istante, sfruttando i problemi di Indiana e continuando nel percorso che li aveva portati a ribaltare l’inerzia della serie senza troppe difficoltà. Eppure stavolta hanno steccato paurosamente, inchiodati dal 26% dall’arco (8/20) e da quelle 21 palle perse che hanno fatto la felicità dei Pacers, che a loro volta ne hanno regalate agli avversari appena 10 (e quasi tutte a giochi fatti).
A decidere la contesa, un clamoroso secondo quarto finito 36-17 per la formazione di coach Carlisle, brava a riportarsi immediatamente a contatto nel primo quarto con un parziale di 8-0 col quale hanno rispedito al mittente le velleità dei Thunder, ma ancor più a punire tutti gli errori di accoppiamento e la scarsa prolificità offensiva dei secondi 12’.
Irriconoscibile Chet Holmgren (4 punti e 2/9 dal campo), tiepidissimo Jalen Williams (16 punti appena), non pervenuto Alex Caruso. Insomma, una batosta nel vero senso della parola per OKC, che adesso potrà sfruttare il fattore campo nella gara che assegnerà l’anello, ma che dovrà soprattutto ritrovarsi nella testa, perché sconfitte come queste possono segnarti l’anima.
Miracolo Pacers: una gara 7 per consegnarsi alla leggenda
Soprattutto perché Indiana non avrà ormai nulla da perdere. Essere arrivati a gara 7 somiglia tanto a un mezzo miracolo: al di là della “reali” condizioni di Haliburton (un giocatore con uno stiramento al polpaccio può fare ciò che ha fatto?…), sulle quali magari i Pacers hanno un po’ giocato al gatto e al topo, l’ennesima impresa clamorosa di questa corsa play-off premia la volontà e la resilienza di una squadra che si merita di andare a giocare la partita più importante della propria storia.
La degna conclusione di una stagione clamorosa, che al netto di come andrà finire merita comunque di essere celebrata con tutti gli onori del caso. Perché Carlisle ha fatto un miracolo: se vuole consegnarsi definitivamente alla leggenda, gli restano 48’ per completare l’opera