NBA Freestyle | Che sorpresa per i Los Angeles Lakers: Austin Reaves è il pronostico impossibile che si realizza
- Postato il 12 dicembre 2025
- Sport News
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
Austin Reaves continua a sorprendere
Più lo vedi giocare, più ti chiedi: come è possibile? Da dove è arrivato questo? Ma può davvero essere riuscito a fare quel cambio di mano dietro la schiena? Austin Reaves è il pronostico impossibile che si realizza. È il “non classificato” che diventa giocatore di alto livello. È il “chissà se riuscirà a fare la squadra” che si trasforma in uno degli uomini di punta dei Los Angeles Lakers. In difesa si impegna, ma può fare sicuramente di più. Diciamo che non è il suo punto di forza. In attacco, badate bene, può essere considerato uno dei top. Di Los Angeles? No, forse proprio della NBA. Almeno in questa prima parte di stagione. Sembra non fare nulla in modo eccezionale, proprio per questo è così temibile. Non è un tiratore, eppure nessuno può osare lasciargli spazio sul perimetro. Non è un penetratore dal primo passo fulmineo, eppure nessuno può marcarlo faccia a faccia con tranquillità. Non è un velocista sulle corsie laterali, eppure se lo servi in contropiede sa essere sempre molto efficace. Non è un vero e proprio assistman, eppure guai a lasciargli troppe linee di passaggio aperte. Non è un atleta, un saltatore, eppure se entra in area è capace di trovare il canestro in traffico con il giusto timing, assorbendo i contatti con il corpo. Sta segnando 27,8 punti di media, con un 50,3% da campo degno di nota e un discreto 36,9% da tre (però su tanti tentativi). Non dà veri punti di riferimento agli avversari. Non sai mai come può colpirti. Eppure, stanne certo, ti colpirà. Pescato davvero dal nulla, nemmeno scelto al Draft del 2021. Per questo i Lakers sono stati bravi e fortunati.
I Thunder non perdono mai!
Titola oggi il Wall Street Journal: gli Oklahoma City Thunder sono la più grande squadra della storia? Beh, dopo un inizio stagione con una sola sconfitta dopo 25 partite la domanda è più che legittima. Praticamente, non perdono mai. Nemmeno per sbaglio. Ma la stagione è ancora lunga. Bisogna dimostrare continuità non solo di risultati, anche emotiva. Soprattutto quando le cose inizieranno ad andare meno bene. Capita in ogni stagione. È quello che fecero i Chicago Bulls del 1996. Avevano Michael Jordan, Scottie Pippen, Dennis Rodman, Ron Harper, Toni Kukoc. Persero solo dieci partite in tutto il campionato. Stessa cosa i Golden State Warriors del 2015 con Steph Curry e Klay Thompson, che di sconfitte ne subirono addirittura appena nove. Detto ciò, questi Thunder sono davvero attrezzati in modo incredibile. E fanno paura perché sono ancora tutti giovani, motivati, reattivi, arrabbiati, e individualmente miglioreranno ancora. Shai Gilgeous–Alexander, per dire, lo scorso anno tirava da fuori col 37%. In questo momento la mette col 45,4%. Praticamente, entra in campo in stile Ray Allen, con tutto quello che già sa fare in avvicinamento a canestro e con la palla in mano. Se guardate giocare, tra le altre cose, Chet Holmgren in questo scorcio di stagione, appare sempre più maturo, più pulito nei movimenti, con una mano migliore dalla media e da fuori, rispetto alla versione 2024-25. Il futuro è loro, salvo stravolgimenti di roster o infortuni gravi. Forse non saranno (ancora) la squadra migliore di sempre. Ma al momento per battere il loro perfetto mix di pericolosità offensiva e grande difesa, serve qualcosa che non è detto che le altre squadre troveranno mai.
Dasmond Bane è sopravalutato?
C’è chi lo ha sempre amato, sin dai tempi di Memphis. Nessuno nega le sue capacità difensive, condite da una mano da tre molto efficace (quando era ai Grizzlies…). Però, tutto sommato, anche la nuova avventura a Orlando conferma che Desmond Bane è un buon giocatore, certo, ma non sarà mai una stella, uno in grado di cambiare le sorti di una squadra. Tecnicamente, non è mai riuscito a migliorare fino a poter essere considerato uno dei top della lega. Non dotato di grande apertura alare (tra le più basse della NBA), cosa che gli crea svantaggio nelle entrate e in traffico, il giocatore dei Magic non ha mai mostrato un vero miglioramento al capitolo “trattamento della palla”, tale da permettergli di agire come eventuale opzione primaria in attacco (anche a tratti). È macchinoso in traffico, è macchinoso quando vuole prendere iniziative on the ball. Una scarsa fluidità che, a dirla tutta, si accoppia con una verve per il passaggio non certo alla Pete Maravich. Sta segnando 19 punti di media, che non è niente male. Ma con efficienza bassina, 44,8% dal campo. E sta sparacchiando da tre, perché il suo 34,9% non è una cifra da tiratore scelto. Sopravvalutato?
That’s all Folks!
Alla prossima settimana.
L'articolo NBA Freestyle | Che sorpresa per i Los Angeles Lakers: Austin Reaves è il pronostico impossibile che si realizza proviene da Il Fatto Quotidiano.