Nazionale, Materazzi si sbilancia sul nuovo ct e fa tre nomi: “Sono perfetti”. Amelia: “Cannavaro è la soluzione ideale”
- Postato il 10 giugno 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Senza metterli in ordine di capacità o preferenza ma per me Cannavaro, Gattuso e De Rossi sono perfetti per sostituire Spalletti: porterebbero finalmente una ventata nuova, poi conoscono bene l’ambiente ma soprattutto hanno fatto la storia”. Parola di Marco Materazzi, ex difensore dell’Inter tra le tante. Il campione del mondo nel 2006 ha commentato all’Adnkronos la scelta sul nuovo CT che succederà a Spalletti dopo il rifiuto di Claudio Ranieri e di Stefano Pioli.
“In un momento difficile come questo non si può cercare un colpevole, non bisogna dare la colpa ai giocatori o all’allenatore: non è mai colpa di qualcuno in particolare, bisogna rimanere uniti per il bene della Nazionale perché quando siamo uniti siamo più forti”, ha poi concluso Marco Materazzi parlando del momento di confusione che vive la nazionale italiana.
Ma c’è chi rilancia. Sempre all’Adnkronos ha parlato Marco Amelia, ex portiere e oggi allenatore tra i dilettanti. Anche lui campione del mondo nel 2006, seppur da comprimario, ha commentato ancora in modo più netto i nomi che circolano in ottica nazionale, scegliendo un “prescelto“. “Fabio Cannavaro può essere un’ottima soluzione”, ha dichiarato l’ex portiere del Milan.
“Allenare la nazionale non è come allenare un club”
Amelia ha poi spiegato anche il perché del suo orientamento verso Fabio Cannavaro come nuovo commissario tecnico dell’Italia. “Parto dal presupposto che la scelta del nuovo commissario tecnico della Nazionale riguarda la capacità dell’allenatore di scegliere i migliori giocatori da convocare in base agli avversari, saper costruire la strategia giusta per batterli e soprattutto la capacità di creare un ambiente positivo ed empatico. Per tutto ciò per me Cannavaro è un’ottima soluzione”.
Ex portiere, oggi allenatore del Sondrio in Serie D, Amelia ha poi spiegato anche le differenze tra l’allenatore di un club e un selezionatore in nazionale: “È diverso allenare la Nazionale rispetto al club, per questo non conta nulla, secondo me, la mancata esperienza: contano di più la capacità di gestire i rapporti di spogliatoio e anche la capacità di comunicare con i media. Ci sono ovviamente buone soluzioni come quelle rappresentate da Pioli e Mancini, ma i miei ex compagni conoscono il mondo della Nazionale a 360 gradi, questa la mia opinione”.
Infine anche un commento sul rifiuto di Claudio Ranieri, che ha deciso di dedicarsi soltanto alla Roma rinunciando alla panchina della nazionale: “Non me l’aspettavo perché poteva essere la chiusura di un cerchio, l’Italia è sempre l’Italia e mi sarebbe piaciuto vederlo commissario tecnico della nostra Nazionale ma se ha scelto così, conoscendolo, avrà avuto ottimi motivi”.
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