Naufragio in acque maltesi, due bimbi morti e uno disperso: “Figli della stessa donna”, superstiti a Lampedusa
- Postato il 27 gennaio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Due bambini morti, uno disperso. Erano a bordo dell’imbarcazione naufragata in area Sar di Malta ed erano figli della stessa donna. I cadaveri di due maschietti, di due e tre anni, sono sbarcati ieri sera a Lampedusa e portati nella camera mortuaria di Cala Pisana. A recuperarli a 53 miglia nautiche dalla maggiore delle isole Pelagie, era stato l’equipaggio della nave ong Sea Punks che li ha poi trasbordati, così come i 15 naufraghi, sulla motovedetta della Guardia costiera. I genitori dei bimbi morti annegati sono fra i sopravvissuti. I migranti salvati sono originari di Nigeria e Camerun.
“Una mamma ha perso i suoi tre bimbi. Uno è morto tra le braccia del medico di bordo che stava cercando di rianimarlo con il massaggio cardiaco, uno è stato recuperato cadavere, un altro risulta disperso. È stato straziante” racconta Arturo Centore, comandante della Sea Punks. Diciassette i superstiti tratti in salvo dalla nave umanitaria. Per due di loro, una donna incinta e un uomo che aveva ingerito molta acqua, è stata necessaria un’evacuazione medica urgente e il trasferimento a La Valletta. “Non ci aspettavamo di trovare quello che abbiamo visto – racconta Centore a Radio Radicale, spiegando che a lanciare l’sos per l’imbarcazione in difficoltà era stato Alarm Phone. Il target, però, era lontano. “Quattro-cinque ore di navigazione”, spiega il comandante.
Verso le sette una nuova localizzazione: “Questa volta era molto vicino a noi”.
Il comandante allerta l’equipaggio. I naufraghi potrebbero essere vicini. “Uno dei ragazzi che era di guardia – racconta ancora Centore -vede dei contenitori di benzina che galleggiavano. Non faccio in tempo ad attivare l’interfono della nave che vediamo delle teste in acqua e poi sentiamo urlare”. Richieste di aiuto che arrivano da più punti. “Ho fermato la nave, non potevo andare in mezzo, sarebbe stato molto pericoloso. Abbiamo messo in mare il gommone e iniziato a salvare quelli che riuscivamo. Un ragazzo era aggrappato al relitto della barca che faceva su e giù dell’acqua perché era completamente affondata”. A bordo della nave umanitaria salgono in 18. “Ci hanno detto che erano in totale 21, tre non li abbiamo mai più trovati”. Tra i 18 superstiti, anche il bimbo morto subito dopo mentre il medico di bordo tentava di rianimarlo. “Erano tutti bagnati, disidratati e in ipotermia”.
Foto di archivio
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