Nati nel 2007: sognano il mondo, ma non la patente

  • Postato il 10 novembre 2025
  • Di Focus.it
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Nati nel 2007, quest'anno compiono 18 anni e diventano maggiorenni. Per l'anagrafe italiana sono 588mila, divisi quasi equamente tra maschi (52%) e femmine (48%). Sono la generazione coetanea del primo iPhone e dello sbarco di YouTube e Facebook in Italia. A differenza dei Millennial, non hanno conosciuto un mondo senza smartphone. Sono anche la prima generazione ad essere stata esposta sui social fin dalla culla, spesso dai loro genitori (Gen X), entusiasti del nuovo mezzo. Ma chi sono davvero, al di là degli stereotipi? Una ricerca sviluppata da Future Concept Lab (in occasione del 18° compleanno della piattaforma Subito) prova a tracciarne l'identikit, rivelando un ritratto pieno di paradossi e pragmatismo. Esperti digitali, ma non schiavi. Nonostante siano cresciuti "sotto lo sguardo degli altri", i 18enni di oggi non sono schiavi dei social network. Sebbene il 68,3% li frequenti regolarmente, il sociologo Francesco Morace (Presidente di FCL) li definisce "consapevoli e critici". Conoscono bene i rischi del furto di dati e del cyberbullismo. Per loro, i social sono un luogo di socializzazione, ma solo l'8,4% attribuisce importanza alla "popolarità". Contano le relazioni vere: il 71% dichiara infatti di incontrare gli amici quotidianamente o più volte alla settimana. L'importanza del "mondo reale" emerge in un rito che credevamo superato: la festa dei 18 anni. Per i nati nel 2007, questo traguardo non è una festa qualunque, ma una vera e propria "cerimonia". Viene organizzata con largo anticipo, spesso con location dedicate e abbigliamento formale, rendendola, secondo l'analisi, quasi simile a un matrimonio. È un momento simbolico per celebrare il passaggio e farsi notare dal proprio gruppo di pari. Il viaggio "subito", la patente poi. Ma se la festa è il rito, il sogno da realizzare "subito" dopo le candeline rivela il cambiamento più grande. Non è l'auto. Il desiderio numero uno è viaggiare. Per i loro genitori (Gen X) e fratelli maggiori (Millennial), la patente era il rito di passaggio fondamentale verso l'autonomia. Per i nati nel 2007, quel simbolo è stato sostituito dal biglietto aereo. Quasi un terzo (29,2%) sogna di viaggiare tutto l'anno e il 26,1% desidera una vacanza in un altro continente; il 22,9% vuole studiare all'estero. Partire è il nuovo modo per "tagliare il cordone ombelicale" e mettersi alla prova. Di conseguenza, l'auto può aspettare. I dati del Ministero dei Trasporti sono eloquenti: se nel 2011 il 95% dei neo maggiorenni conseguiva la patente, oggi la percentuale è crollata al 46%, con numeri ancora più bassi nelle grandi città. I motivi? Costi elevati, impegni scolastici e una maggiore disponibilità delle famiglie ad accompagnarli. Ma soprattutto, è cambiata la mobilità: i 18enni vivono uno spostamento "intermodale", dove il 52,7% si muove a piedi, il 45,8% usa i mezzi pubblici e il 44% l'auto di famiglia (guidata dai genitori). Dagli "ExpoTeens" agli "ExperTeens". La ricerca definisce i 18enni "ExperTeens", in contrapposizione ai più giovani "ExpoTeens" (13-15 anni), ancora focalizzati sulla visibilità e l'esposizione. I 18enni, invece, cercano competenza e autenticità. Vogliono essere riconosciuti per le loro abilità, con un approccio "Quick & Deep": veloci nell'apprendere, ma desiderosi di andare in profondità. Questo pragmatismo si riflette nel loro approccio alla sostenibilità. Non è un'ideologia (solo il 6% si definisce "attivista"), ma una scelta "smart&sustainable" che si traduce in pratiche quotidiane, come la second hand (il 95% dei giovani tra 18-24 anni l'ha usata nell'ultimo anno). Guardando al futuro, i timori principali non sono legati a scenari globali, ma alla sfera privata: la paura di una difficile situazione familiare (63,1%), la solitudine (54,5%) e il fallimento personale, ovvero non essere all'altezza delle aspettative (54,4%). E la felicità? Al primo posto, sorprendentemente, non c'è il successo, ma la possibilità di costruire la vita attorno alle proprie passioni (18,2%), come la musica (coltivata dal 96,2%), i videogiochi (72,3%) e lo sport (71,2%). Seguono, a parimerito (18,1%), due sogni apparentemente opposti: il desiderio di viaggiare e conoscere il mondo, e quello, tradizionalissimo, di avere una famiglia e dei figli. Solo dopo (14,8%) arriva un lavoro stabile e ben retribuito. .
Autore
Focus.it

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