Nasa, la corsa alla Luna torna a essere la priorità: obiettivo 2027 per battere la Cina
- Postato il 1 ottobre 2025
- Di Panorama
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Nonostante la natura temporanea del suo incarico, il numero uno dell’Agenzia spaziale statunitense Sean Duffy sta insistendo affinché la Nasa rimanga concentrata sul ritorno degli astronauti sulla Luna possibilmente già nel 2027 e, si spera, prima dell’allunaggio pianificato dalla Cina.
“Non possiamo perdere un giorno”, ha dichiarato Duffy il 30 settembre scorso durante un’intervista con la testata Aviation Week, a margine dell’International Astronautical Congress. “Vogliamo battere i cinesi e quindi abbiamo dovuto ricalibrare la missione per concentrare la Nasa sul nostro obiettivo di raggiungere la Luna. Questa è stata la priorità numero uno”.
Il Programma Artemis
La nuova missione lunare, la terza del Programma Artemis, seguirà un volo di prova con equipaggio attorno alla Luna previsto per l’inizio o la metà del 2026. Con l’imminente chiusura delle attività governative di queste ore, Duffy ha affermato di essere preoccupato, ma che l’agenzia ha predisposto piani d’emergenza per garantire la prosecuzione dei programmi.
“Non chiuderemo Artemis”, ha detto Duffy, “abbiamo un obiettivo e vogliamo raggiungerlo, quindi abbiamo preso le dovute precauzioni prima che questa potenziale chiusura si verifichi”.
Dopo la Luna, il futuro della Iss
Dopo Artemis, Duffy ha affermato che la prossima priorità è la sostituzione della Stazione Spaziale Internazionale (Iss), la cui dismissione è prevista per il 2030.
“Non voglio dire che sia una missione secondaria, ma sono più concentrato sulla Luna”, ha detto Duffy. La prossima fase del programma della Nasa per stimolare la nascita di alternative “commerciali” alla Iss è temporaneamente sospesa, mentre l’Agenzia valuta le risposte ricevute a una bozza di bando per proposte industriali pubblicata alla fine di agosto.
Fondi e bilancio incerto
Duffy, che è anche Segretario del Dipartimento dei Trasporti, ha spiegato: “Questo è ciò che dovremmo fare in tutto il governo Usa: richiedere informazioni, richiedere feedback e poi ricalibrare il modo in cui procedere in base alle risposte che abbiamo ricevuto. Ma non è ancora stata definita una tempistica per l’avanzamento del programma”.
Anche il bilancio della Nasa per l’anno fiscale 2026, che inizia oggi primo ottobre, è incerto. L’amministrazione Trump ha proposto una riduzione complessiva del 24%, pari a 25 miliardi di dollari, seppure il Congresso abbia adottato misure preliminari per ripristinare i finanziamenti. Nel frattempo, il disegno di legge di riconciliazione per l’anno fiscale 2025 ha aggiunto un aumento una tantum di dieci miliardi di dollari al bilancio dell’agenzia.
Rapporti politici e sostegno a Trump
Duffy è un uomo repubblicano, non a caso ha dichiarato: “Sono al servizio del presidente e dell’amministrazione, ma uno dei vantaggi di aver prestato servizio per quasi dieci anni al Congresso è che sto lavorando con il senatore repubblicano del Texas Ted Cruz e i suoi omologhi democratici per raggiungere un accordo su come procedere. Il senatore dem Mark Kelly dell’Arizona e Cruz sono stati entrambi partner fantastici mentre riflettevamo su come spendere i fondi e pensavamo a come sarebbero stati i futuri programmi Artemis. Vogliamo concentrarci sull’esplorazione spaziale umana”.
Ha poi concluso: “L’ultima amministrazione si è concentrata altrove. Questo non significa che snobbiamo le scienze della Terra né che smettiamo di inviare rover. Ma siamo l’unica agenzia che lo fa, e ci concentreremo su questa missione di esplorazione spaziale”.
Secondo lui Trump ha sostenuto molto la Nasa: “Forse perché Elon Musk gli parlava di spazio, della Luna o di Marte, ma lui è interessato al nostro successo. È interessato a farci vincere la seconda corsa allo spazio”, ha argomentato il capo della Nasa.
“Avere questo tipo di supporto da parte del presidente è fondamentale per una vittoria e per garantire che il denaro continui a fluire per lanciare le missioni Artemis dalla numero due alla sesta e oltre”.