Napoli-Inter, il pari non cambia la classifica ma gli umori: la squadra di Conte ha più fame, Inzaghi non sa gestire l’emergenza
- Postato il 1 marzo 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Tutto in sospeso. Il Napoli riprende meritatamente l’Inter nel finale e il pareggio, forse il risultato più prevedibile per un match dalla posta troppo alta in palio, certifica che le due squadre si giocheranno il campionato fino all’ultimo. Lo spareggio scudetto però ha detto anche tantissime altre cose, senza nemmeno bisogno di ricorrere alle solite polemiche arbitrali, che sicuramente ci saranno per il rigore non fischiato su un intervento di braccio di Dumfries molto controverso. La principale è che il Napoli di Antonio Conte non è finito, come poteva sembrare dopo le ultime quattro partite senza vittoria. L’astinenza si è allungata, ma questa squadra ha una fame spaventosa che potrebbe spingerla fino a qualsiasi traguardo, oltre dei limiti che anche stasera, persino in una prestazione così commovente e positiva, sono sembrati evidenti.
La stessa fame che però non sembra motivare l’Inter, che pure aveva un’occasione d’oro gigantesca: ammazzare il campionato, portare a distanza di break tutte le avversarie per potersi concentrare un minimo sulla Champions, altro obiettivo concreto di questo finale di stagione da brividi, dove si può vincere o perdere tutto. Eppure i nerazzurri lo sapevano, sono entrati in campo con gli occhi feroci. Sono anche andati in vantaggio, con un episodio (il meraviglioso calcio di punizione di Dimarco), che però era scaturito da una serie di situazioni potenzialmente pericolose. Poi però sono spariti, improvvisamente dopo il gol, definitivamente nella ripresa. Un atteggiamento remissivo, incomprensibile, ingiustificabile. Non è la prima volta che succede, vedi secondo tempo a Torino contro la Juventus. Mai però la squadra di Simone Inzaghi è apparsa così in difficoltà, da tutti i punti di vista, fisico, tecnico, tattico. Ha subito statistiche quasi imbarazzanti (12 angoli a 30, possesso palle per lunghi tratti anche del 70-30%, la miseria di un tiro nello specchio della porta) che di solito è abituata a imporre. È stata tenuta in piedi per 90 minuti quasi soltanto da Acerbi e Bastoni. Alla fine ha subito il meritato pareggio. L’Inter chiuderà il campionato senza nemmeno un successo negli scontri diretti contro Napoli, Milan e Juve: potrebbe conquistare il titolo comunque, ma sarebbe davvero un’anomalia.
L’altra nota di serata è che nell’emergenza Conte è stato molto più bravo di Inzaghi. Il primo, per sostituire Anguissa ha rispolverato Gilmour, e col doppio play ha ingabbiato il gioco dei nerazzurri, pescando pure il jolly con Billing nel finale. Inzaghi invece proprio non ha saputo trovare una soluzione per le tante assenze sugli esterni, a cui si è aggiunta troppo presto, già all’inizio della ripresa, anche quella di Dimarco. Uscito lui, i nerazzurri sono andati letteralmente nel pallone, si sono visti alcuni minuti quasi dilettanteschi in cui i giocatori non sapevano più com’erano schierati in campo, e hanno chiuso con Dumfries largo a sinistra e visibilmente a disagio, pur di non cambiare modulo.
Alla fine non cambia nulla: il verdetto è rimandato alle prossime giornate, ancora undici, oggettivamente tantissime. Può ancora succedere tutto. L’Atalanta rimane in scia, anche se ha sprecato la sua occasione in casa contro il Venezia. Persino la Juventus potrebbe ritrovarsi soltanto a -6, ma parliamo di una squadra che nelle coppe si è appena fatta prendere a pallate dal Psv e dalle riserve dell’Empoli. A guardare la classifica, l’Inter rimane comunque la favorita, non foss’altro perché ha un punto di vantaggio. Dopo la partita di stasera, però, l’inerzia (e soprattutto il calendario, se consideriamo gli impegni di Champions e Coppa Italia che bruceranno altre energie ad una squadra stanca) sembra ritornare dalla parte del Napoli.
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