Napoli, Conte è insofferente e Mazzarri gli spiega come si fa a resistere a De Laurentiis: “Unico a restare 4 anni”

  • Postato il 15 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Aurelio De Laurentiis ha avuto tanti allenatori nel corso della sua ormai più che ventennale esperienza da presidente del Napoli. Non con tutti è riuscito a instaurare un bel rapporto. Il più duraturo è stato Walter Mazzarri, rimasto per ben quattro stagioni sulla panchina dei partenopei. Teoricamente potrebbe batterlo Conte, che però è solamente al secondo anno alla guida dei campioni di Italia e inizia a dare qualche segno di cedimento. Chissà che non possa ricevere consigli proprio dal collega toscano.

La longevità di Mazzarri e il suo rapporto con ADL

Non è facile avere a che fare con una personalità così forte come quella di De Laurentiis. Con Antonio Conte, però, il feeling almeno dal punto di vista umano sembra sbocciato: il rifiuto alla Juve, le cene ad Ischia, il mercato condotto secondo i diktat dell’allenatore con una generosità probabilmente mai vista prima. Certo, rimettere in discussione il record di longevità di Walter Mazzarri oggi sembra difficile considerato il momento poco sereno che sta vivendo il Napoli.

Ed è un record che fa gongolare lo stesso ex tecnico, oggi lontano dalla panchina ma desideroso di rientrare: Credo di essere stato l’unico a Napoli a fare 4 anni con De Laurentiis. Sarri è rimasto 3 anni e anche chi ha vinto lo scudetto è rimasto meno di me“. Addirittura il tecnico toscano ha parlato di rapporto ottimo con il patron degli azzurri. Neanche l’ultima esperienza fallimentare, durata peraltro pochi mesi, ce l’ha fatta a guastarli.

La comunicazione e l’iconico gesto dell’orologio

Mazzarri è sempre stato criticato, soprattutto dai social, per il suo tipo di comunicazione considerato eccessivamente vittimista. Il 64enne di San Vincenzo, piccolo comune alle porte di Livorno, si è voluto togliere un bel sassolino dalle scarpe: “Io penso a difendere i miei giocatori sempre, magari usavo delle scuse per non farli attaccare. Invece oggi vedo allenatori che attaccano i loro calciatori pubblicamente. A me non interessa fare bella figura, io avevo sempre da proteggere la mia squadra“.

Ecco, quest’ultimo passaggio sembra proprio una frecciata ad Antonio Conte, che negli ultimi tempi non è stato molto tenero con le possibilità della sua squadra. Ma Mazzarri è ricordato soprattutto per un particolare: “Il mio gesto dell’orologio è diventato iconico. Volevo recuperare il tempo oppure volevo il fischio perché vincevo. Noi giocavamo bene e per far risultato contro di noi se ne inventavano di ogni. Questo gesto ora è immortalato al Maradona. Sarà diventato un meme e in questo senso possono anche farmi piacere“.

Gli imitatori di WM: Gasp e pure Guardiola

Il Napoli di Mazzarri, però, non è stato solamente orologi e dichiarazioni discutibili davanti ai microfoni delle TV. “Facevamo un calcio semplice e bello – ricorda l’allenatore toscano – che ora in tanti come Gasperini hanno replicato“. Ma non solo il Gasp, che oggi pensa a come giocarsi lo scudetto alla Roma: persino Guardiola rimase affascinato dai meccanismi tattici di quella squadra che poteva contare sui tre tenori Hamsik, Lavezzi e Cavani: “Le squadre che giocavano a quattro si trovavano in difficoltà. Per questo motivo Guardiola, che studia tantissimo ed è tra i più grandi di sempre, ci invitò al trofeo Gamper per studiare il nostro metodo da vicino. A fine partita abbiamo bevuto un drink nel suo studio e abbiamo parlato perché era molto incuriosito“.

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