Myriam Sylla compie 30 anni: l'adolescenza difficile, la bulimia e quella promessa "olimpica" fatta alla mamma
- Postato il 8 gennaio 2025
- Di Virgilio.it
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Poche atlete dello sport italiano hanno mostrato la stessa resilienza di Myriam Sylla. Che non a caso è diventata un esempio per tante suo colleghe e coetanee, il simbolo di chi è riuscita a farcela, al netto di tante difficoltà che si sono frapposte lungo il cammino. E in un’intervista rilasciata a Vogue la pallavolista della Numia Vero Volley Milano ha aperto, se possibile, ancor più il proprio cuore, raccontando momenti della propria esistenza che erano sempre rimasti chiusi in un cassetto, ma che forse ne dimostrano una volta di più la capacità di spingersi oltre i propri limiti.
- Un passato da raccontare: "Italia, quando lo Ius Soli?"
- Il momento più buio: il trauma della bulimia
- La chiusura del cerchio: l'oro di Parigi, "come una promessa"
Un passato da raccontare: “Italia, quando lo Ius Soli?”
Il momento per aprire lo scrigno lo offre il calendario, che proprio oggi, mercoledì 8 gennaio, vede la schiacciatrice della nazionale festeggiare 30 anni. Da Palermo, dove nacque all’inizio del 1995, passando per i tanti luoghi di un’esistenza vissuta sempre alla ricerca di qualcosa, con la Lombardia (in modo particolare Valgreghentino, piccolo comune del lecchese) che l’ha accolta da bambina, e che adesso l’ha riconsegnata grande nell’olimpo dello sport italiano.
“Diciamo che fino a 16 anni per me non è stata una vita semplice, perché dovevo andare continuare in Questura a Lecco a rinnovare il permesso di soggiorno”, racconta Myriam. “Tante volte mi sono dovuta alzare prestissimo per mettermi in coda fuori dagli uffici, perché se trovavo troppe persone davanti a me c’era il rischio di doversene tornare a casa a mani vuote, e dover ricominciare tutto daccapo la mattina seguente.
È una cosa che ancora oggi mi fa star male, perché capita anche a tanti ragazzi e ragazze di dover fare quella mia stessa vita. La gente non capisce che loro sono italiani in tutto per tutto, perché nati in Italia, vivendo le tradizioni locali e senza nemmeno sapere nulla di quelle dei paesi d’origine. Eppure non sembra importare a niente e nessuno, tutti presi dalle proprie cose. Io sono stata fortunata, perché quando ho cominciato a giocare ho trovato persone che mi hanno voluto bene e aiutato”.
Il momento più buio: il trauma della bulimia
Sylla, come Egonu, è un simbolo di una nazione che s’è aperta al mondo, e che ha saputo ottenere tanto anche da chi avrebbe potuto avere una storia personale differente. “La pallavolo è stata la molla che m’ha permesso di viaggiare e conoscere nuovi mondi, ma è stata anche quella che m’ha portato via dalla mia famiglia. E ho attraversato momenti veramente durissimi: c’è stato un periodo nel quale dopo mangiato andavo sistematicamente a vomitare, e lo faceva anche una mia compagna di squadra.
Sapevo che era un comportamento sbagliato, ma non riuscivo a liberarmene. Grazie all’aiuto di una tutor, ci siamo dette che dovevamo superare assieme quel problema, e ci siamo aiutate a vicenda. La tutor fu bravissima a capire quale fosse il problema: ci tolse le chiavi dalla porta del bagno, e fu un primo passo verso il ritorno alla normalità”.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/Volleyzonetr/status/1876963231656243607" profile_id="Volleyzonetr" tweet_id="1876963231656243607"/]La chiusura del cerchio: l’oro di Parigi, “come una promessa”
Parigi 2024 è stata una sorta di chiusura del cerchio, con quell’oro a lungo inseguito dal volley italiano, a sorpresa arrivato prima grazie alle donne. “Era una promessa che avevo fatto a mia madre prima che morisse, ci tenevo tantissimo a salire sul gradino più alto del podio. Quando ho realizzato di avercela fatta, ho capito che s’era compiuto qualcosa per il quale aveva valso la pena vivere tutto quanto prima, con i suoi giorni belli e quelli meno belli. Sono andata alle olimpiadi per l’oro, non mi sarei accontentata mai e poi mai di riportare a casa una medaglia che non fosse d’oro. È stata un’estate pazzesca, nella quale sia io che le mie compagne abbiamo dato tutto, e i nostri sforzi li abbiamo visti ripagati uno ad uno”.
Quegli sforzi che adesso Myriam mette a disposizione della Numia, impegnata stasera alle 20,30 alla Dragao Arena di Porto nella gara della quinta giornata della fase a gironi di Champions League, con il Vero Volley che con una vittoria chiuderebbe il discorso qualificazione per i play-off (il VakifBank è già certo del primo posto).