Musumeci e la proposta di polizza obbligatoria contro i rischi naturali. A questo punto aboliamo lo Stato

  • Postato il 20 settembre 2024
  • Economia
  • Di Blitz
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Parlando dopo l’ondata di maltempo estremo che ha colpito l’Emilia Romagna il ministro per la protezione civile , Nello Musumeci, ospite all’Insurance high-level conference dell’Ania, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, ha spiegato che nel disegno di legge sulla ricostruzione “abbiamo messo la necessità – non abbiamo ancora parlato di obbligo ma ci avvieremo verso questa conclusione – anche per le famiglie e i cittadini di sottoscrivere una polizza assicurativa contro i rischi naturali”.

Musumeci ha detto di immaginare le polemiche, “si fa presto a parlare di nuova patrimoniale sulla casa quando sarà affrontato il tema della polizza”, ma – ha chiesto – “è più utile tutelare il mercato immobiliare o il bene della propria vita e di quella dei propri cari?”

In tanti si chiedono: ma allora le tasse, caro ministro, che si pagano a fare? Non bastano? 

La risposta è semplice: no, evidentemente non bastano. La verità è che questo Paese non ha più un soldo bucato. O quasi. La triste verità è questa. Dopo anni di sprechi e colpe distribuite un po’ ovunque ormai viviamo in una nazione, o questa cosa che ci ostiniamo a definire tale, che non riesce più neanche a garantire o quasi la scuola pubblica o un servizio sanitario nazionale. O almeno dei servizi che non sfiorino la mediocrità. Basta vedere il trasporto pubblico, i giardini, i parchi, quello che volete. A dir la verità non sembriamo neanche più lontanamente un Paese.

Ovvio che le tasse dovrebbero bastare a gestire un territorio e a provvedere ai bisogni dei suoi cittadini ma in Italia, inutile che ci giriamo intorno, non sono bastate e non bastano. Anzi, non solo non sono bastate ma siamo riusciti anche a creare un debito pubblico monstre niente male. E poi le poche risorse che ci sono o c’erano le abbiamo sprecate o le continuiamo a sprecare spesso con grande maestria e competenza. Un po’ come l’acqua in Sicilia. Quella poca che c’è viene dispersa nelle reti idriche malfunzionanti. Così i soldi di questa misera Italia.

E chi è al governo non ha neanche il coraggio di alzare o riorganizzare le tasse per paura di perdere le elezioni. Anzi. Chi è all’opposizione di solito promette cose senza un senso logico e poi quando è al governo si aggroviglia nel cercare di far finta di mantenere promesse non realizzabili. Come Salvini sulle pensioni. Come tutti su tutto. Quando va male, insomma, chi arriva al governo non realizza le sue promesse sbilenche. Quando va malissimo ci prova e aumenta ulteriormente il debito pubblico.

Bisognerebbe forse far mettere più soldi a chi ha di più, far pagare più soldi a chi più ha aumentato i cambiamenti climatici, ridistribuire le risorse in modo più equo, lottare contro le evasioni, forse fare delle patrimoniali serie ma, insomma, siamo realisti. Siamo in Italia. O in quel che resta dell’Italia. E poi, anche facendo tutto questo, non è detto che ormai il trend verso il disastro non sia più irreversibile. Forse a questo punto converrebbe davvero fare un referendum per l’abolizione dello Stato italiano.

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Blitz

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