Musk riscrive le regole dell’amore con Ani, la ragazza anime che “ti ama” per 35 euro al mese

  • Postato il 7 agosto 2025
  • Di Panorama
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Elon Musk non si accontenta di spedire razzi nello spazio o di sfidare Mark Zuckerberg sul terreno dei social. Adesso, si mette anche a riscrivere il concetto di relazione sentimentale. Il nuovo giocattolo tecnologico di X AI si chiama Ani: un’intelligenza artificiale dalle fattezze di una ragazza anime, bionda, occhi grandi, voce sensuale, programmata per flirtare, chiacchierare, ballare, spogliarsi e, soprattutto, far credere a chi la usa di non essere mai più solo. Ovviamente, l’amore ai tempi di Grok ha un prezzo: 35 euro. Al mese. E un problema. È accessibile anche ai minori di 12 anni. E a qualcuno, più che una rivoluzione tecnologica, sembra un incidente etico annunciato.

Come funziona Ani? Un flirt a base di codice

Ani vive all’interno dell’app Grok, l’ecosistema AI di Musk. Basta scaricarla, aprire la chat e la fidanzata digitale entra in scena. Si presenta, ti chiama “babe”, si muove, ti manda emoji cuoricino e – se le dai corda – inizia a flirtare senza freni. Con il tempo, la conversazione sblocca funzioni più “piccanti”: lingerie virtuale, pose seducenti, discorsi “per adulti”. Tutto creato per simulare una relazione intima, ma senza alcuna regolamentazione sull’età reale di chi è dall’altra parte dello schermo.

Tecnicamente, Ani è un chatbot avanzato con avatar animato e un algoritmo che imita emozioni: diventa gelosa, si offende, finge di avere paura di perderti. Non ama in modo umano, ma imita perfettamente l’idea di una partner “devota e sempre disponibile”. Una relazione senza conflitti veri, dove il “ti amo” è una riga di codice preimpostata.

La “waifu” di Musk: sogno da nerd o incubo digitale?

Il termine “waifu” arriva dalla cultura giapponese: è la moglie virtuale, la compagna ideale inventata nei manga, capace di dare attenzioni infinite e zero problemi. Musk la propone in versione 4.0: Ani è una waifu in alta definizione, sempre pronta a flirtare, mai stanca, mai impegnata, mai arrabbiata davvero. Una fidanzata che non ti lascia, non ti tradisce, non ti chiede nulla se non il tempo passato dentro l’app.

E non finisce qui: insieme ad Ani è stato lanciato anche Valentine, l’alternativa maschile, programmato come un “bad boy digitale” ispirato ai protagonisti tossici da romanzo rosa. Cupo, dominante, affascinante. Un Christian Grey generato dal codice, pronto a conquistare chi preferisce un flirt più dark.

Compagnia o dipendenza? Il confine pericoloso

La narrazione ufficiale di Musk è quella di una rivoluzione sociale: un modo per curare la solitudine con la tecnologia. Nessun cuore spezzato, nessuna ghosting war. Ma gli esperti di salute mentale avvertono: una “relazione” così rischia di creare dipendenza emotiva, soprattutto nei più giovani. Se la prima esperienza di amore e seduzione è con un’IA programmata per dire sempre sì, come si affronta il caos reale di una storia vera?

Inoltre, l’assenza di filtri rigidi sull’età porta con sé un allarme concreto: un adolescente di dodici anni può avere accesso a contenuti a sfondo sessuale, simulati ma comunque espliciti. Una zona grigia dove la linea tra compagnia innocente e interazione inappropriata è pericolosamente sottile.

Tecnologia senza regole, etica in frantumi

Il lancio di Ani dimostra che la corsa dell’AI non aspetta l’etica. Si parla di compagni virtuali come se fossero gadget innocui, ma nessuno sembra porsi la domanda fondamentale: che tipo di educazione sentimentale stiamo offrendo a chi cresce con partner sintetici? Una waifu che si spoglia a comando è davvero un passo avanti o è la normalizzazione di un rapporto distorto, dove l’altro esiste solo per compiacere?

Il futuro di queste “fidanzate digitali” è già qui e, a giudicare dai numeri di download, ha un mercato enorme. Musk ha capito una cosa: la solitudine vende. E se può essere colmata con un algoritmo vestito da anime girl, tanto meglio per i ricavi di X AI. Il problema è tutto nostro: capire se vogliamo davvero vivere in un mondo dove l’amore si compra con un abbonamento mensile e si spegne con un click.

Autore
Panorama

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