Musetti, le Finals adesso sono appese a un filo. E che scintille col pubblico cinese: "Nervoso per il clima che s'è creato"
- Postato il 8 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
- 3 Visualizzazioni

Era rimasta solo una bandierina tricolore delle 9 con le quali eravamo salpati a Shanghai, ma a quanto pare anche l’ultima è stata ammainata. E come sempre quando di mezzo ci va Lorenzo Musetti, le polemiche sono all’ordine del giorno. Perché non è tanto la sconfitta contro Felix Auger-Aliassime a fare notizia: la corsa verso le Nitto ATP Finals s’è fatta più complicata del previsto, ma è soprattutto l’ennesimo “scambio di opinioni” con il pubblico cinese ad aver fatto infuriare il giocatore toscano, al quale certo non dispiacerà sapere che questo era l’ultimo appuntamento dell’anno in terra asiatica.
- Il pubblico cinese non perdona Lorenzo, che sbotta...
- Auger-Aliassime è più di una minaccia: Muso, Finals a rischio
- Bilancio asiatico negativo: "Un po' me la sono cercata, però..."
Il pubblico cinese non perdona Lorenzo, che sbotta…
Quando la sconfitta cominciava ormai a delinearsi, con il canadese lesto a sfruttare le amnesie in risposta del carrarino, ecco che Musetti comincia a dialogare nervosamente con il suo box. Con Simone Tartarini che cerca di tranquillizzarlo, ma invano. Poi però l’audio delle telecamere a bordo campo fanno capire anche perché Lorenzo sia così irritato. “Lo fanno apposta, continuano a farlo apposta ogni volta che gioco”, esclama il giocatore.
Il riferimento, come è facilmente intuibile, è rivolto al pubblico cinese, solitamente molto educato e composto, stavolta insolitamente maleducato e “rancoroso”. “Ogni volta che vado a fare uno scambio sento tossire qualcuno del pubblico. Ormai lo fanno ogni volta, ma cosa devo fare per chiedere di giocare? Capisco che ho detto una cosa sbagliata, ma mi sono scusato e voglio solo pensare a giocare. Per favore, dite loro qualcosa e fateli smettere”, ha implorato Muso al suo box. Poco dopo Auger-Aliassime ha però rotto gli indugi, trovando un altro break e confezionando il 6-4 6-2 con il quale ha spedito a casa Musetti e accorciato sensibilmente il gap nella corsa alle Finals.
Auger-Aliassime è più di una minaccia: Muso, Finals a rischio
Perché adesso il vero problema fa rima (appunto) con Torino. Dove Musetti vorrebbe tanto giocare, ma dove la minaccia rappresentata dal canadese (attualmente primo degli esclusi) è sempre più reale. I punti di vantaggio nella Race si sono ridotti a 530: una vittoria nei quarti contro Rinderknech consentire ad Auger-Aliassime di guadagnare ulteriori 200 punti, e qualora addirittura dovesse avanzare in finale il divario si assottiglierebbe a soli 80 punti.
Inutile dire che una vittoria nel torneo consentirebbe al canadese di mettere la freccia, con ben 270 punti di vantaggio quando di tornei per provare a ribaltare le cose ne resterebbero ben pochi (sostanzialmente i 250 di Almaty, Anversa o Stoccolma, i 500 di Vienna o Basilea e l’ultimo Masters 1000 della stagione a Parigi-Nanterre, ex Bercy).
Tra l’altro al termine della partita con Auger-Aliassime è stato lo stesso Musetti ad annunciare che non giocherà la prossima settimana uno dei tre tornei 250, concentrandosi direttamente sul ritorno in campo a Vienna dal 20 ottobre.
Bilancio asiatico negativo: “Un po’ me la sono cercata, però…”
Proprio Musetti al termine della sfida ha provato a tracciare un bilancio della sua campagna d’Asia, al netto del conciliabolo che l’ha reso tanto inviso al pubblico cinese. “Posso dire che questo clima a sfavore me lo sono creato un po’ da solo. Questo mese in Cina non è stato facile, non mi sono mai sentito a mio agio dopo quello che è successo. Questo, nella mia testa, ha influito nonostante ci fossero anche dei tifosi dalla mia parte. Il nervosismo deriva da qualcosa che avevo dentro e mi ha portato fuori strada durante il match.
Ero consapevole di poter fare di più a Shanghai: è una chance un po’ sprecata, per la Race e per il risultato. Non sarà facile da digerire. Oggi Auger-Aliassime ha giocato bene, specialmente col servizio. È stato aggressivo e allo stesso tempo ha fatto pochi errori da fondo. Io, dal canto mio, ho avuto qualche chance, lo 0-40 per controbrekkare nel primo set e qualche 15-30, ma non sono mai riuscito a ribaltare la situazione per entrare in partita nel secondo. Dal punto di vista nervoso è stato un match gestito male.
Adesso spero solo di ricaricare in fretta le pile e pensare a far bene a Vienna, un torneo che mi è sempre piaciuto e dove tornerò ben volentieri”.