Musetti fissa i paletti per il 2026: "Avvicinarmi a Sinner e Alcaraz e batterli. E andare a Torino senza affanni..."
- Postato il 24 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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L’anno che se ne va è stato per Lorenzo Musetti quello della consacrazione. Non quello della fine della maledizione dei tornei vinti (sono tre anni che il toscano tenta di tornare ad alzare un trofeo: cinque finali consecutive perse gridano vendetta), ma le buone notizie non sono mancate, specialmente sul finale con l’arrivo del secondogenito Leandro. Stabile in top 10, desideroso di provare ad alzare l’asticella e con un chiodo fisso in testa: “Avvicinarmi quanto prima e il più possibile al livello di Alcaraz e Sinner”. Ambizione legittima, missione (chiaramente) complicatissima.
- Un 2025 da ricordare: "Ho alzato il livello, ma posso fare di più"
- A Melbourne per entrare tra i primi 8: "Sarebbe un buon inizio"
- Perlas, il supercoach per la svolta: "Avviciniamoci ai primi due"
Un 2025 da ricordare: “Ho alzato il livello, ma posso fare di più”
Alla Gazzetta, Musetti ha provato a riassumere in pochi concetti cosa gli ha lasciato in dote il 2025. “Un anno ricco di prime volte, che mi hanno reso orgoglioso ma anche più consapevole dei miei mezzi. La finale di Monte Carlo la metto al primo posto, col rammarico di non averla potuta giocare come avrei voluto fino in fondo. Le semifinali a Roma e Madrid, quella di Parigi, poi anche la lunga e faticosa rincorsa per giocare le Finals a Torino. Mi ha prosciugato le energie, infatti sono arrivato bollito, ma che emozione…”.
Energie che sono mancate nei momenti chiave della stagione sul rosso, impedendogli di giocarsi fino in fondo le sue carte contro Alcaraz tanto a Monte Carlo quanto a Parigi. Mentre a Torino la vittoria su de Minaur l’ha ripagato di tutti i sacrifici fatti. “Un’emozione travolgente, indimenticabile come poche altre in vita mia. È la fotografia perfetta di quella settimana, e forse anche della mia stagione”. Dove sul rosso ha dimostrato di essere un top 3, senza fronzoli. “Ma devo crescere di più sul veloce. Qualcosa è cambiato: essere migliorato al servizio e nei primi scambi mi ha aiutato, ma dovrò fare ancora meglio per essere competitivo come vorrei essere”.
A Melbourne per entrare tra i primi 8: “Sarebbe un buon inizio”
In Australia, come sempre capita, Musetti ricoprirà un ruolo da outsider, perché i favoriti saranno altri. “Punto a raggiungere la seconda settimana, quindi ad avanzare fino agli ottavi, meglio ancora se fossero quarti. Sarebbe anche un bel modo per cominciare la stagione e mettere fieno in cascina in vista delle Finals, perché un’altra spolmonata come quella dello scorso autunno vorrei evitarla…”.
Nel 2025 Musetti ha raggiunto anche un altro traguardo di tutto rispetto: è stato il giocatore italiano più “googolato” di tutti, anche più di Sinner. “Significa che l’attenzione è aumentata, anche se facevo bene anche prima. Vero, qualcosa è cambiato e la cosa mi rende orgoglioso, spingendomi a fare ancora di più”. Che tradotto significherebbe provare a raggiungere quei due che dominano il circuito. “Un obiettivo concreto che mi piacerebbe raggiungere nel 2026. Quest’anno, ogni volta che ho affrontato Alcaraz o Sinner, sono uscito sconfitto. Ho preso però tante informazioni e spero di poterle sfruttare per colmare la distanza”.
Perlas, il supercoach per la svolta: “Avviciniamoci ai primi due”
Nel 2025 di Musetti è mancata la Davis, scelta condivisa con il capitano Volandri perché in quei giorni la compagna Veronica Confalonieri stava per renderlo padre per la seconda volta. “Ho fatto il tifo davanti alla TV, sono stato enormemente felice per i miei compagni. Voglio ritrovare la maglia della nazionale e vorrei anche ritagliarmi un ruolo decisivo, cosa che in passato non è mai avvenuta, per tante ragioni”.
Nel 2026 al suo angolo ci sarà anche Josè Perlas, che entra come supercoach affiancando Tartarini. “La decisione di implementare lo staff è nata a Parigi, perché pur giocando bene sentivo che avevo bisogno di attingere ulteriori informazioni. Josè porterà esperienza e grande conoscenza: penso che se l’obiettivo sia quello di avvicinarmi ai migliori, con lui sarà un po’ più facile da raggiungere. Verrà con noi già a Melbourne, per amalgamarci sempre di più”.
A casa resterà Leandro, che con Ludovico ha già fatto squadra. “Siamo felicissimi del suo arrivo, e con Ludo c’è già un bel rapporto. Non c’è gelosia, e questa è una gran bella cosa. Certo, la routine in casa è cambiata, ma è il regalo più bello che potessi ricevere”.