Musei civici, aumentano le tariffe: 14 euro per i poli integrati, la card costerà il 60% in più

  • Postato il 3 novembre 2025
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  • Di Genova24
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Generico novembre 2025

Genova. Aumentano le tariffe dei musei civici di Genova, compresa la card per i turisti comprensiva di mezzi Amt che passerà da 15 a 24 euro nella versione giornaliera, un rincaro del 60%. È quanto prevedono due delibere della giunta Salis – una adottata a luglio, l’altra il 31 ottobre – portati in commissione a Palazzo Tursi in attesa del voto del consiglio comunale.

“Tranne il Museo Galata, che ha una politica autonoma, avevamo un piano museale con prezzi molto distanti dai competitor delle regioni vicine – spiega l’assessore alla Cultura Giacomo Montanari -. La direzione ha lavorato sulle analisi di flusso, un percorso molto lungo che dura da un anno e mezzo. Ci sono due temi: la bigliettazione, cioè quanto ingresso economico si verifica dall’entrata del pubblico, e quando questo avviene. Non solo è necessaria una sostenibilità economica per il sistema museale, ma anche una maggiore equità e una distribuzione più efficace degli introiti”.

Insomma, il livello dei prezzi attuale è ritenuto troppo basso. Montanari cita una segnalazione ricevuta da un visitatore: “Il polo di Strada Nuova è bellissimo, ma è una vergogna che lo facciate pagare solo 9 euro“. Questo, secondo l’assessore, genera “la percezione che li stiamo un po’ sottostimando”.

Musei civici di Genova, le nuove tariffe: ecco cosa cambia

Cosa cambia in concreto? I musei di Strada Nuova appena citati passeranno a 14 euro (ridotto 9 euro) ma comprenderanno anche il Museo di Sant’Agostino, in una logica di integrazione con quello che in futuro sarà sempre più il museo della città. “Chi va a visitarli spende volentieri un po’ di più”, è il ragionamento di Montanari. Per gli altri musei gestiti dal Comune (compreso Sant’Agostino, che sarà acquistabile a parte) la tariffa standard sale da 5 euro a 9 euro, mentre la riduzione passa da 3 euro a 6 euro. Ci sono però alcune eccezioni.

La prima riguarda il Museo di Archeologia Ligure e il Museo del Risorgimento che diventeranno totalmente gratuiti. “Ci siamo accorti che hanno un impatto fortissimo sull’offerta didattica dei poli scolastici – spiega Montanari -. I biglietti fruttano 6mila euro all’anno, una cifra statisticamente irrilevante. Meglio usarli per costruire offerte didattiche integrate strutturali”.

Seconda novità, tutti i musei di Nervi (Wolfsoniana, Gam, Villa Luxoro e Raccolte Frugone) si potranno visitare con una tariffa unica da 14 euro (ridotto 9 euro) mentre oggi una singola entrata costa 5-6 euro (riduzioni 3-4-5 euro). “Avendo una congruità territoriale fortissima abbiamo ritenuto utile unire l’offerta in maniera integrata allo stesso livello del polo integrato di Strada Nuova”, commenta l’assessore.

Gli aumenti investono anche la Genova Museum Card, ed è questa la decisione più recente: “Non è sostenibile un prezzo di 15 euro. Abbiamo ricevuto molte richieste di uscire perché diversi operatori non la ritengono più conveniente”. Genova applicherà lo stesso principio di Torino: un euro all’ora per la cultura. Quindi 24 euro per il pass da 24 ore, 45 euro (anziché 25) per quello da 48 ore, 60 euro (anziché 50) per quella annuale. Non cambia nulla per la card studenti a 25 euro e per la card scuole che rimane gratuita.

Non verranno toccate tutte le agevolazioni già in vigore: musei gratuiti per tutti i minorenni, disabili con accompagnatori, giornalisti e guide turistiche, interpreti turistici europei, insegnanti con card scuole, docenti e studenti universitari e dell’Accademia Ligustica, ricercatori e studiosi italiani e stranieri per motivi di studio. Da 18 a 26 anni si entra con un biglietto di 2 euro. Ingresso gratuito per tutti i residenti nella città metropolitana di Genova la domenica e nell’ultima fascia oraria prima della chiusura. “Puntiamo al giusto profitto senza andare a ledere i diritti dell’accessibilità massima ai poli museali”, sottolinea l’assessore.

I dubbi dell’opposizione

Polemiche all’inizio della commissione da parte dell’opposizione perché la seduta era stata convocata con procedura d’urgenza, senza dare tempo di approfondire i contenuti della delibera più recente, e in assenza di audizioni. L’assessore Montanari ha offerto la disponibilità a non portare i provvedimenti in consiglio già domani, ma l’aula ha deciso comunque di procedere.

Tra le voci critiche più dure da parte del centrodestra quella di Anna Orlando, consigliera di Vince Genova ma anche storica dell’arte e manager culturale: “Se un paio di ciabatte costa 5 euro e lo metto a 20 euro, ma sono sempre le stesse ciabatte, sto prendendo in giro i clienti. Lavorare sulle tariffe senza lavorare sugli orari non ha alcun senso. O si aumentano i servizi o è una presa in giro. Vogliamo vedere i numeri che hanno portato a queste conclusioni”.

Autore
Genova24

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