Munizioni, uomini, tecnologie. Cosa c’è dietro alla cooperazione tra Mosca e Pyongyang

  • Postato il 16 aprile 2025
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  • Di Formiche
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Nel periodo compreso tra l’autunno 2023 e la primavera 2025, la Corea del Nord ha fornito un contributo rilevante allo sforzo bellico russo nel contesto della guerra in Ucraina, sotto forma di forniture regolari di munizioni, armamenti e, più di recente, di personale militare. In un’inchiesta realizzata da Reuters in collaborazione con l’Open Source Centre (Osc) di Londra, atta a quantificare in modo preciso il sostegno fornito dal regime nordcoreano al Cremlino, vengono documentati ben sessantaquattro viaggi marittimi tra il porto nordcoreano di Rajin e quelli russi di Vostochny e Dunai. Tali spedizioni, effettuate da quattro navi russe (Angara, Maria, Maia-1, Lady R) afferenti alla cosiddetta flotta fantasma di Mosca, hanno trasportato circa 15.800 container. In base a un’analisi condotta tramite immagini satellitari, modellazione 3D e stime conservative sui carichi, l’Osc ha calcolato una quantità complessiva di munizioni tra i quattro e i sei milioni di colpi di artiglieria, in prevalenza calibro 122 mm e 152 mm.

Le munizioni nordcoreane sono state prima testate presso il poligono di Luzhsky, per essere poi successivamente integrate nelle tabelle di tiro dell’artiglieria russa. Alcuni reparti hanno utilizzato munizioni nordcoreane per giorni interi. Secondo fonti dell’intelligence ucraina, almeno metà delle munizioni impiegate nel 2024 da Mosca proveniva da Pyongyang, con punte fino al 70% in determinate unità. Tra i principali hub di smistamento sono risultati essere il deposito di Toropets, colpito da un attacco ucraino a settembre 2024, e quello di Tikhorets, a sua volta colpito nello stesso mese.

“Il contributo della Corea del Nord è stato strategicamente vitale”, ha dichiarato Hugh Griffiths, che dal 2014 al 2019 è stato coordinatore del gruppo di esperti delle Nazioni Unite che ha monitorato le sanzioni alla Corea del Nord. “Senza il sostegno del presidente Kim Jong Un, il presidente Vladimir Putin non sarebbe in grado di portare avanti la sua guerra in Ucraina”.

Oltre ai proiettili, la Corea del Nord avrebbe fornito alla Russia almeno 120 lanciarazzi multipli, 120 semoventi d’artiglieria e 148 missili balistici a corto raggio, inclusi i modelli KN-23 e KN-24. Le prime versioni di questi missili hanno evidenziato problemi di affidabilità e precisione, ma le versioni successive, consegnate a partire dal 2025, avrebbero mostrato un miglioramento significativo, con una precisione stimata entro 50–100 metri dal bersaglio.

Fonti occidentali suggeriscono che il trasferimento di armamenti potrebbe essere stato compensato da cessioni russe di tecnologia missilistica (ma anche sottomarina, se si pensa all’ultimo vascello di questo tipo realizzato da Pyongyang). Tuttavia, questa circostanza non è stata ufficialmente confermata.

In aggiunta alle forniture materiali, nel novembre 2024 è stata registrata la presenza diretta di personale militare nordcoreano nei combattimenti nel settore di Kursk. Le stime dell’intelligence sudcoreana parlano di circa 14.000 soldati nordcoreani impiegati in Russia, tra cui 3.000 rinforzi inviati a seguito di elevate perdite. Due prigionieri catturati dalle forze ucraine nel gennaio 2025 hanno riferito di essere arrivati via nave, di aver lasciato la propria documentazione in Corea del Nord e di aver ricevuto un documento sostitutivo russo. Le unità nordcoreane risultano impiegate prevalentemente in ruoli d’assalto, con i reparti russi in seconda linea a consolidare le posizioni acquisite.

Questa collaborazione militare rientra in un quadro di rafforzamento dei rapporti bilaterali tra Mosca e Pyongyang avviata a partire dall’estate del 2023, con la visita del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu a Pyongyang e il successivo incremento dei contatti strategici. L’intervento nordcoreano, sia in termini di risorse che di personale, ha consentito alla Russia di mantenere un’elevata intensità operativa al fronte. Allo stesso tempo, la Corea del Nord ha potuto sperimentare direttamente l’impiego delle proprie forze e dei propri sistemi d’arma in un contesto di guerra convenzionale ad alta intensità. Inoltre, i suddetti scambi hanno in qualche modo portato allo sviluppo di una rotta commerciale che potrebbe continuare ad essere impiegata in futuro. Portando vantaggi reciproci ad entrambi gli attori, e rafforzando così la loro coesione.

Autore
Formiche

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