Movember, baffi lunghi e salute maschile: una chiamata all’azione per tutta la comunità

  • Postato il 24 novembre 2024
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Movember, unione delle parole moustache (baffi) e November, è un’iniziativa benefica che ogni novembre invita uomini e donne a unirsi per promuovere la consapevolezza e raccogliere fondi per la salute maschile. Nato a Melbourne, in Australia, nel 2003, il movimento ha avuto origine quando un gruppo di amici decise di riportare in voga i baffi anni ’70 per sostenere una causa importante. Da allora, Movember è cresciuto fino a diventare un movimento globale con milioni di sostenitori.

Durante il mese di Movember, gli uomini che vi aderiscono – chiamati “Mo Bros” – si fanno crescere i baffi per stimolare conversazioni su temi delicati come il cancro alla prostata, il cancro ai testicoli e la salute mentale. Il motto del movimento, “Cambiare la faccia della salute degli uomini,” incarna la missione di affrontare i tabù e incentivare la prevenzione e il trattamento precoce.

Movember si concentra in particolare sul cancro alla prostata, il secondo tumore più comune tra gli uomini a livello mondiale, con l’obiettivo di promuovere diagnosi tempestive, migliorare i trattamenti e ridurre i decessi. Anche il cancro ai testicoli, altamente curabile se diagnosticato precocemente, richiede maggiore consapevolezza per superare i pregiudizi e spingere gli uomini a sottoporsi a controlli regolari. Infine, il movimento affronta anche la salute mentale e la prevenzione del suicidio: ogni minuto un uomo muore per suicidio nel mondo, e Movember incoraggia il dialogo e il supporto psicologico per combattere questa crisi silenziosa.

Movember si pone gli obiettivi di favorire la diagnosi precoce del cancro alla prostata, aumentare l’efficacia dei trattamenti e ridurre il numero di decessi. Oltre che suggerire un check-up annuale, la fondazione incoraggia gli uomini ad indagare possibili storie familiari relative al cancro e ad adottare uno stile di vita più salutare; dal 2003 ha finanziato 1.320 progetti di salute maschile in tutto il mondo.

Gli uomini muoiono mediamente sei anni prima delle donne, un dato che riflette non solo differenze biologiche, ma anche una minore propensione a prendersi cura della propria salute. Lo stato di salute degli uomini è in crisi. In poche parole, gli uomini muoiono troppo giovani. Il genere è uno dei predittori più forti e coerenti della salute e dell’aspettativa di vita. La diagnosi tardiva di patologie come il cancro alla prostata, spesso per mancanza di controlli regolari, rappresenta un ostacolo significativo. Movember lavora per colmare questo divario, educando gli uomini sull’importanza di stili di vita sani e controlli medici frequenti.

Attualmente, la comunità scientifica e i professionisti della salute si impegnano a garantire agli uomini che ricevono questa diagnosi il necessario supporto fisico e psicologico. Un aspetto fondamentale è fornire informazioni chiare e complete per tutelare non solo la salute generale, ma anche quella sessuale, sia individuale che di coppia. Il ruolo del partner risulta essenziale nel fornire sostegno durante la fase pre e post-operatoria, aiutando ad affrontare insieme i cambiamenti che possono interessare la sfera intima. Dopo un intervento di prostatectomia, la funzione erettile può essere compromessa a causa di danni ai nervi coinvolti nell’erezione. Effetti collaterali come eiaculazione anterograda o retrograda, accorciamento del pene e climacturia possono influire negativamente sul benessere sessuale del paziente. Per questo motivo, è cruciale un approccio integrato in cui, oltre ai chirurghi, urologi e oncologi, intervenga anche lo psico-sessuologo. Questa figura professionale supporta sia il paziente sia la coppia nel riorganizzare la propria intimità, rispettando i tempi di recupero e favorendo il ritorno a una vita sessuale appagante e serena.

Chiunque può sostenere Movember, non solo gli uomini. Tra le iniziative più popolari ci sono il farsi crescere i baffi, un gesto simbolico che cattura l’attenzione e stimola discussioni; partecipare a eventi sportivi come percorrere 60 km in un mese, uno per ogni uomo che muore per suicidio ogni ora; oppure contribuire a raccolte fondi per finanziare progetti di ricerca e sostegno. Movember non si limita a sensibilizzare sulla salute maschile, ma incoraggia anche un cambiamento culturale. Spesso, gli uomini esitano a cercare aiuto medico o psicologico per timore di sembrare vulnerabili. Il movimento mira a smantellare questi stereotipi, costruendo una rete di supporto che promuova il dialogo e il benessere.

Movember è molto più di una questione di salute; è una chiamata all’azione per tutta la comunità. Che si tratti di lasciarsi crescere i baffi o di partecipare a una raccolta fondi, ognuno può fare la differenza. In questo novembre, accogliamo la sfida: trasformiamo la consapevolezza in azione. Movember è più di un baffo; è un simbolo di speranza, un invito a costruire un futuro più sano e luminoso per tutti gli uomini.

Si ringrazia per la collaborazione la dr.ssa Silvia Carsetti

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Il Fatto Quotidiano

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