MotoGP GP Repubblica Ceca, Marc Marquez onnipotente, risorge l’Aprilia

  • Postato il 20 luglio 2025
  • Moto Gp
  • Di Virgilio.it
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La MotoGP ha ritrovato il gusto di correre su una pista storica e non poteva non arrivare il sigillo di Marc Marquez, l’ottavo della stagione. Il centauro di Cervera è un tutt’uno con la Rossa, riuscendo a dominare sia le gare brevi che quelle domenicali. Stavolta aveva commesso un errore in qualifica, cadendo nell’ultimo tentativo che aveva spianato la strada al compagno di squadra. Pecco Bagnaia aveva siglato una straordinaria pole position, creandosi un vantaggio in vista delle due sfide. La pressione delle mescole ha giocato un brutto scherzo all’italiano nella SR, facendolo scivolare sino alla settima posizione. Nonostante una buona partenza il numero 63 non ha avuto il passo giusto ed è crollato giro dopo giro, mentre Marc è riuscito a metterci una pezza, facendosi superare da Acosta, per poi riscavalcarlo nel finale per celebrare l’undicesima SR del 2025.

Marc non ha faticato nelle prime curve del Gran Premio della Repubblica Ceca a superare Bagnaia. A quel punto solo un velocissimo Marco Bezzecchi sulla RS-GP25 ha rappresentato un avversario ostico. Il romagnolo ha provato a tenere il ritmo dello spagnolo, ma non c’è stata alcuna possibilità di controbattere. Persino il rientrante Jorge Martin ha disputato una gara d’applausi, chiudendo settimo. Sono stati i primi punti in sella all’Aprilia per il campione del mondo in carica. A salire sul terzo gradino del podio è stato Pedro Acosta su KTM. Lo spagnolo ha replicato l’ottima performance del sabato, precedendo Pecco Bagnaia (voto 5,5). Ancora una volta, sebbene fosse scattato dalla prima casella della griglia, il torinese non è riuscito a tenere un buon passo. Manca ancora il feeling giusto sulla Desmosedici GP25, ma quantomeno ha recuperato terreno in classifica su Alex Marquez, ora a -48.

I top 3

Marc Marquez: 10 e lode – Superiorità schiacciante e a tratti imbarazzante per il resto della griglia. Vincere o meno dipende solo da lui. Quando è in giornata nessuno può tenere il suo ritmo e batterlo. È il secondo pilota nella storia a raggiungere quota 70 vittorie in MotoGP, alla rincorsa di Valentino Rossi che ne ha 89. Con i calendari attuali lo spagnolo potrebbe superare anche quota 100.

La cavalcata di Marc Marquez ha fatto inchinare anche un ottimo Marco Bezzecchi: “Il primo giro è stato incredibile. Ho superato Quartararo all’esterno e mi sono divertito, ma quando Marc mi ha superato, ho subito capito che aveva qualcosa in più. Ho provato a tenergli testa, ma lui stava andando fortissimo. Comunque è stata una gara fantastica“, ha spiegato il rider dell’Aprilia. In questo momento lo spagnolo è inattaccabile. Ha vinto le ultime 5 gare e partirà per le vacanze con 120 punti di vantaggio su suo fratello minore, secondo in graduatoria. Il 2014 numeri alla mano è stato il suo anno migliore, ma 11 anni dopo si sta confermando un alieno, nonostante un fisico martoriato dagli infortuni. La seconda parte di stagione sarà una passeggiata.

Marco Bezzecchi: 8,5 – Gara solida dopo la caduta in Germania. Il romagnolo ha trovato un feeling da sogno sull’Aprilia, anche superiore a quello che aveva dimostrato lo scorso anno in Ducati. Sta crescendo e l’assenza di Jorge Martin lo ha responsabilizzato. Senza accorgersene è diventato il punto di riferimento della squadra veneta, riuscendo anche a frenare l’ascesa della Rossa a Silverstone. Nelle ultime corse ha capito come sfruttare al meglio le debolezze degli altri avversari. Gli rimane solo da battere Marc Marquez, si fa per dire perché non teme più gli altri competitor. L’Aprilia è la seconda forza e con un Jorge Martin in più (voto 7) può lottare con la Ducati sui tracciati favorevoli.

Pedro Acosta: 7 – Due volte sul podio a Brno, nella SR e nel GP. Il talento spagnolo stavolta non ha sbagliato nulla e si è tolto la soddisfazione di precedere Bagnaia. Partito guardingo, il rider della KTM ha gestito bene le mescole e ha sferrato gli attacchi al momento giusto, non lasciandosi sorprendere dal torinese. Il primo podio domenicale in stagione per lo spagnolo potrebbe aprire a nuovi scenari. L’inizio del 2025 è stato difficile, ma se dovesse continuare a crescere potrebbe anche puntare alla sella di una Ducati. Si era parlato di un possibile approdo nel team VR46. C’è ancora tanta strada da fare. In un weekend in cui Vinales era fuori per infortunio, Pedro ha risposto da campione.

Pit Beirer, direttore di KTM Motorsports, ha fatto chiarezza in vista del 2026: “Il nostro CEO ha fatto un lavoro incredibile per stabilizzare la situazione dell’azienda. Siamo ok, c’è stata una grande riorganizzazione e questo è il momento per andare ancora full gas come fabbrica. KTM deve essere molto forte e fare marketing anche attraverso il Motorsport. Questo sistema ha funzionato per 30 anni, poi l’anno scorso abbiamo avuto un incidente incredibile, però ora siamo pronti a dire a tutti che andiamo avanti. Nel 2026 avremo ancora quattro moto in MotoGP con gli attuali piloti che abbiamo“.

I flop 3

Enea Bastianini 5 – Weekend dai due volti per l’ex Ducati. Il primo podio su KTM nella SR aveva lasciato sperare la squadra Tech3, ma puntuale è arrivata una caduta evitabile. Il botto è stato anche piuttosto rischioso in gara, per fortuna Enea sta bene. A sanguinare è il cuore in una domenica che avrebbe potuto concludere in top 5. Ha gettato al vento una delle poche chance di una annata travagliata.

Alex Marquez: 4 – L’infortunio sembrava superato, ma in questo fine settimana lo spagnolo del team Gresini Racing è uno spettatore non pagante. Sprint Race da incubo a parte, in gara ha provato con troppa veemenza a recuperare terreno dai primi, commettendo un errore grave. La scivolata ha coinvolto anche il connazionale Mir. Ha rovinato tutto dopo pochi giri e l’azione potrebbe anche portare a una penalità in Austria. Mondiale finito.

Fabio Di Giannantonio: 3 – Weekend da dimenticare per l’alfiere di punta del team VR46. Partito male dalle retrovie, il romano non ha mai avuto ritmo. Ha concluso il GP della Repubblica Ceca a oltre 40 secondi dal leader della Ducati. Piccolo particolare: Diggia corre con la stessa moto del vincitore. La sedicesima posizione in gara, dopo la caduta nella SR, sono inaccettabili dopo le parole della vigilia. L’italiano vorrebbe continuare la sua cavalcata sulla Desmosedici, sognando il team factory della Casa di Borgo Panigale.

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Virgilio.it

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