Morto Papa Francesco, sospesa la canonizzazione del beato Carlo Acutis: era prevista per il 27 aprile
- Postato il 21 aprile 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Era tutto pronto per un evento storico: la canonizzazione di Carlo Acutis, il giovane milanese morto di leucemia a soli 15 anni nel 2006, destinato a diventare il primo santo dei Millennials e, forse, il futuro patrono di Internet. La cerimonia era fissata per domenica 27 aprile 2025, seconda domenica di Pasqua (o della Divina Misericordia), nel pieno del Giubileo degli Adolescenti. Ma la morte di Papa Francesco ha cambiato i piani. La Santa Sede ha comunicato ufficialmente la sospensione dell’evento: “In seguito alla morte del Sommo Pontefice Francesco, la Celebrazione Eucaristica e il Rito della canonizzazione del Beato Acutis, prevista il 27 aprile 2025 […] è sospesa“. Una decisione inevitabile, legata alle procedure della Chiesa in caso di Sede Vacante, che rinvia a data da destinarsi l’iscrizione di Carlo nell’albo dei santi.
La notizia arriva a poche settimane dal riconoscimento, da parte dello stesso Papa Francesco, di un miracolo compiuto per intercessione del giovane beato, l’ultimo passo formale necessario prima della canonizzazione. Un traguardo atteso da tanti fedeli in tutto il mondo, affascinati dalla figura di questo ragazzo che ha saputo vivere la sua fede con gioia e modernità, utilizzando le nuove tecnologie come strumento di evangelizzazione. “Sapeva molto bene che i meccanismi della comunicazione e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività”, scriveva Papa Francesco nell’esortazione apostolica Christus Vivit, dedicata ai giovani, citando Carlo come modello. “Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, comunicare valori e bellezza”.
Carlo Acutis morì il 12 ottobre 2006 per una leucemia fulminante, che se lo portò via in soli tre giorni. Eppure, due mesi prima, come presentendo la sua fine, aveva registrato un video in cui, sorridendo, diceva di essere pronto e chiedeva di essere sepolto ad Assisi, città a cui era profondamente legato. Proclamato beato nell’ottobre 2020, la sua figura ha continuato a ispirare giovani e adulti in tutto il mondo. L’appuntamento con la santità è solo rimandato: spetterà al successore di Papa Francesco fissare una nuova data per celebrare il primo santo con i jeans e le scarpe da ginnastica, il “patrono di Internet”.
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