Morto Papa Francesco, Israele fa cancellare i tweet di cordoglio alle ambasciate. I diplomatici: “Un errore”

  • Postato il 22 aprile 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nel giorno della morte di Papa Francesco, a poche ore dalla pubblicazione, il ministero degli Esteri israeliano ha fatto cancellare i post ufficiali di cordoglio su X delle sue ambasciate in tutto il mondo che riportavano la frase “Riposa in pace, Papa Francesco. Che la sua memoria sia una benedizione”. Lo riportano i media dello Stato ebraico, specifciando che la decisione è stata trasmessa a tutte le rappresentanze israeliane senza spiegazioni e ha suscitato l’ira di molti ambasciatori. “Il tweet è stato pubblicato per errore”, hanno detto fonti del ministero degli Esteri contattati dal Jerusalem Post. Agli ambasciatori è stato successivamente intimato di non firmare libri di condoglianze presso le ambasciate vaticane in tutto il mondo.

Nei gruppi Whatsapp interni, a quanto si apprende, i diplomatici hanno avvertito che la mossa potrebbe danneggiare seriamente l’immagine di Israele, in particolare tra le centinaia di milioni di fedeli cattolici: “Abbiamo cancellato un semplice e innocente tweet che esprimeva le condoglianze di base, chiaramente a causa delle critiche del Papa a Israele per la guerra a Gaza”, ha scritto uno di loro. Lo scorso novembre infatti il Papa aveva chiesto pubblicamente di indagare sull’ipotesi che a Gaza fosse in corso un genocidio da parte dell’esercito di Tel Aviv: una presa di posizione criticatissima dalle gerarchie dello Stato ebraico. Parlando delle azioni di Israele in Libano, poi, il pontefice aveva sottolineato che “la difesa deve essere sempre proporzionata all’attacco: quando c’è qualcosa di sproporzionato si fa vedere una tendenza dominatrice che va oltre la moralità“. È per questo motivo, secondo la ricostruzione comune, che il premier israeliano Benjamin Netanyahu finora è rimasto in silenzio sulla morte di Bergoglio, così come il ministro degli Esteri Gideon Saar. Cordoglio è stato espresso invece dal capo dello Stato israeliano Isaac Herzog, che su X ha definito Francesco “un uomo di profonda fede e sconfinata compassione“.

“Penso che la decisione sia un errore. Non dovremmo comportarci in questo modo dopo la morte di qualcuno”, ha dichiarato al Jerusalem Post Raphael Schutz, ambasciatore di Israele in Vaticano fino alla scorsa estate, a proposito dei tweet cancelleti. Alle parole del Papa, ha aggiunto, Israele avrebbe dovuto rispondere sul piano diplomatico quando le ha pronunciate. “Ma ora non stiamo parlando solo di un capo di Stato, ma anche di una guida spirituale per oltre un miliardo di persone, quasi il 20% dell’umanità. Non credo che il silenzio trasmetta il messaggio giusto”, ha detto Schutz. In merito ai funerali del Papa sabato, l’ex ambasciatore sottolinea che vi “parteciperanno leader mondiali: se saremo assenti, sarà vistoso e darà una cattiva immagine di noi. Potrebbe rafforzare un senso di isolamento, già accentuato dalla guerra in corso, e gettare inutilmente benzina sul fuoco. Sarebbe un peccato”.

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Il Fatto Quotidiano

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