Morto Marco Bonamico, lo sport azzurro e Bologna perdono il Marine capace di cambiare la pallacanestro italiana

  • Postato il 4 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
  • 1 Visualizzazioni

È morto a soli 68 anni Marco Bonamico, campione del basket azzurro e autentica leggenda della pallacanestro nostrana, capace di guadagnarsi un soprannome come, il «Marine». Un addio sofferto e straziante, per lo sport azzurro e per le persone a lui più vicine: Bonamico ha giocato per buona parte della carriera nella Virtus Bologna ed è stato legato – in maniera indissolubile – alla società e a questo sport.

In una prospettiva più profonda, più sfaccettata è stato riferimento della Nazionale di Sandro Gamba, con cui vinse l’argento alle Olimpiadi di Mosca del 1980 e il titolo europeo a Nantes nel 1983.

Morto Bonamico a soli 68 anni

Da quanto appreso e riportato da Il Resto del Carlino, Marco era ricoverato da alcune settimane all’ospedale Bellaria. I primi esami, i responsi poco soddisfacenti, la lotta come ha sempre fatto.

“Perdo non solo un amico, ma anche un fratello”, ha detto Renato Villalta, capitano della Virtus della stella e forse testimone di una volontà, di un desiderio di esserci fino agli ultimi istanti.

Mario Martini, suo compagno di squadra, lo ricorda su Facebook che sta divenendo la testimonianza, digitale, dell’affetto, della stima che gli addetti ai lavori e gli ex stanno fissando in una Spoon River che vorrebbe accogliere ogni dettaglio del percorso comune di quanti scrivono con uno dei protagonisti indiscussi del nostro sport.

Chi è Marco Bonamico e che cosa ha fatto per il basket italiano

Marco, che era nato a Genova il 18 gennaio 1957, aveva fatto le giovanili in maglia Virtus. Fedelissimo di Dan Peterson, guru del basket e commentatore poi a sua volta, aveva contribuito alla vittoria dello scudetto del 1976.

Quando a metà degli anni Ottanta fu introdotta la regola del tiro da tre punti, fu uno dei primi a sfruttare questa nuova possibilità, rivelandosi molto preciso nel tiro dalla lunga distanza. Anche prima non faceva mancare talento e supporto: il titolo della stella, i suoi tiri dall’angolo (ancora prima dei tre punti), i successi con la Nazionale.

Con la Virtus anche due Coppe Italia (1984, 1989) e, con la maglia dell’Italia, l’argento ai Giochi di Mosca, nel 1980, e l’oro agli Europei di Nantes nel 1983 a tre anni di distanza dalla medaglia.

Chiusa la carriera da giocatore (ha vestito anche le maglie di Fortitudo, Siena, Milano, Forlì e Udine) è rimasto nel mondo del basket e per anni è stato commentatore tecnico sulle reti Rai. È stato anche presidente della Legadue di basket.

seguono aggiornamenti

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti