Morto in canoa a Chiavari: Asl3 e Asl4 escluse come responsabili civili nel procedimento contro i medici
- Postato il 28 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. La Asl3 genovese e la Asl4 di Chiavari sono state escluse dalla chiamata come responsabili civili nell’udienza preliminare in cui si deve decidere se rinviare a giudizio i due medici che presero in cura sul posto il 14enne Andrea Demattei, dopo che il 14enne era rimasto quasi un’ora nell’acqua gelida del torrente Entella in seguito a un incidente con la canoa.
Lo ha deciso la gip Angela Nutini che ha rinviato l’udienza al prossimo 13 gennaio per la discussione e la decisione sul rinvio a giudizio, chiesto dal pm Francesco Cardona dopo la sollecitazione della gip Carla Pastorini, nel procedimento principale che vede imputati i vigili del fuoco per il presunto ritardo nell’intervento e ha visto scagionare (ma sul punto pende un ricorso in appello) gli istruttori del ragazzo.
A ‘chiamare’ le Asl, di cui sono dipendenti i due medici indagati (uno dell’automedica di Asl4, l’altro dell’elisoccorso di Asl3), erano state le parti civili. La famiglia del ragazzo è assistita dall’avvocata Rachele De Stefanis che si dice perplessa dalla decisione della gip: “Una decisione che mi lascia un po’ perplessa da un punto di vista giuridico – speiga – ma che, comunque, a noi poco cambia per l’accertamento delle responsabilità che è ciò che più di interesse”.
I legali delle due aziende sanitarie avevano invocato l’esclusione perché le Asl non avevano potuto partecipare audizione davanti alla giudice del consulente tecnico della Procura. Pm e avvocati di parte civile hanno ribattuto che si trattava di un’audizione e non di un incidente probatorio, ma la gip ha deciso per l’esclusione mettendo l’accento su un altro aspetto: le due aziende non hanno potuto partecipare in garanzia all’autopsia sul corpo del ragazzo, che è un atto irripetibile.
L’inizio del processo ai sei vigili del fuoco (assistiti dai legali Claudio Zadra, Giorgio Zunino, Roberta Barbanera e Nadia Solari) è fissato al prossimo 10 dicembre. Si attendono però ancora anche le decisioni anche sulla richiesta di rinvio a giudizio degli istruttori del giovane (prosciolti dalla gip e in attesa del ricorso in appello del pm). L’obiettivo per tutti è quello di riportare in un solo processo tutti coloro che dovranno rispondere della morte di Andrea.
Circa la posizione dei medici era stata la giudice Carla Pastorini a trasmettere gli atti al pubblico ministero per approfondire la loro posizione. Andrea il 12 gennaio 2023 era rimasto rimasto agganciato con la canoa a un grosso tronco incagliato sul fondo, attorcigliandosi intorno allo stesso. Nonostante gli sforzi dei soccorritori per liberare il ragazzo, la sua lunga esposizione alle gelide acque dell’Entella ne avevano provocato la morte per ipotermia. La gip aveva sottolineato come “il rischio di ipotermia non è stato preso in considerazione durante l’intervento dei vigili del fuoco e non è stato evidenziato da parte del personale sanitario presente”.