Morto Franco Ligas: un match visto da bimbo gli fece sposare la boxe, era l'idolo di Mai dire gol
- Postato il 15 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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La sua ironia e il suo timbro di voce erano legati alla Sardegna, tra Cagliari (dove nacque) e Oristano dove visse, la vena pungente a Firenze, sua città adottiva, tutto il resto – che ne ha fatto un giornalista di livello – alla sua capacità. E’ morto a 79 anni Franco Ligas, storica voce dello sport su Mediaset dove ha lavorato dal 1984 al 2013 occupandosi di tutti gli sport, dalla boxe al tennis e al calcio.
- Il colpo di fulmine con la boxe
- La carriera di Franco Ligas
- La leggerezza mista al rigore professionale
- L'amore per la Fiorentina
Il colpo di fulmine con la boxe
Ligas ricordava che da bambino guardava – da spettatore – un incontro di pugilato tra Rollo e Dugini e da lì nacque la scintilla per la boxe, che avrebbe poi raccontato da adulto. A quattro anni gli regalarono il primo pallone, e a 12 anni “fondò”, perlomeno idealmente e senza molti mezzi una squadra di pallacanestro: l’amore per lo sport nacque presto dunque e soppiantò quello dell’insegnamento cui sembrava destinato dopo essersi diplomato presso l’Istituto Magistrale “Eleonora d’Arborea” di Cagliari.
La carriera di Franco Ligas
Pioniere delle telecronache, in tempi in cui i mezzi non erano quelli di oggi. durante i primi anni, Ligas ricordava che c’era spesso un solo registratore con cui fare i servizi e mandarli in onda. Capitava che, al momento del bisogno, quel registratore fosse occupato, o che il nastro magnetico fosse sparito, magari perché qualcuno lo aveva usato per altri scopi. Dopo aver iniziato nel 1976 come giornalista sportivo su Tele Libera Firenze, intervistando Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli poco prima del trionfo in Coppa Davis.
Nel 1979 è passato a Canale dei Bambini, occupandosi di tennis e ippica. L’anno successivo è approdato a Elefante TV, dove ha condotto ‘DDA – Dirittura d’Arrivo’, programma quotidiano di otto ore che copre ippica, pugilato, basket, ciclismo e altre discipline. Dal 1991 al 1993 ha commentato la boxe su Italia 1 e ha collaborato con Tele+, continuando a occuparsi di ippica e calcio per ‘Studio Sport’, spesso come inviato al seguito della Fiorentina. È stato anche telecronista della ‘Pressing Champions League’. Nel 2011 ha avviato una collaborazione con Sportitalia, durata un anno, alternandosi a Fabio Panchetti nelle telecronache di pugilato.
La leggerezza mista al rigore professionale
Nei video d’archivio e in alcune apparizioni tv Ligas è ricordato per interviste che a volte sfioravano il grottesco o il surreale: spezzoni delle sue interviste sono finiti su Mai Dire Gol. Ligas era rigoroso come pochi nel suo lavoro ma sapeva essere “leggero” tanto che assieme al collega Paolo Ziliani, diede vita all'”Ispettore Ligas”, un alter ego satirico che sbeffeggiava il mondo del calcio. Rara capacità di non prendersi mai troppo sul serio.
Simpatico l’episodio del 2010: Juventus-Argentinos Juniors, valida per la Coppa Intercontinentale 1985, era prevista in diretta per la sola Lombardia alle 4.00 del mattino italiano, equivalenti alle 12.00 di Tokyo dove si giocava l’incontro. La legge non permetteva infatti alle reti private la diretta su tutto il territorio nazionale. Solo alle 20.30 Canale 5 potè trasmettere la partita in tutta Italia. La telecronaca dal Giappone era affidata a Giuseppe Albertini e a Roberto Bettega ma per un’interruzione sul collegamento audio, per alcuni minuti la telecronaca venne svolta proprio da Franco Ligas via tubo.
L’amore per la Fiorentina
Tifoso della Fiorentina Ligas non ha mai risparmiato sferzate ai potenti, a partire dal presidente Commisso che ha criticato più e più volte.