Morte sospetta di un giovane a Zumpano, nel Cosentino
- Postato il 29 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Morte sospetta di un giovane a Zumpano, nel Cosentino
Ventitreenne di origini tunisine il giovane sul cui corpo la Procura ha disposto l’autopsia a seguito di una morte sospetta, dopo una crisi respiratoria durante un turno di lavoro a Zumpano
COSENZA – Si chiamava Joshua Khammeri il ragazzo di 23 anni, di origine tunisina, morto nei giorni scorsi durante un turno di lavoro all’interno di una sala ricevimenti, “La Duchessa”, a Zumpano, nell’hinterland cosentino. Secondo quanto si è appreso, il giovane, approdato in Calabria da pochi mesi, stava lavorando nella struttura quando improvvisamente ha avvertito un malore, verosimilmente una crisi respiratoria, che si è rivelato fatale. Appena informata del fatto, la Procura di Cosenza, diretta dal procuratore Vincenzo Capomolla, è intervenuta immediatamente per disporre gli accertamenti necessari a fare piena luce sull’accaduto, in particolare a verificare se possano esservi delle responsabilità in capo ai responsabili della struttura ricettiva per la morte del giovane.
A tal fine, aperta un’inchiesta, con l’iscrizione, quale atto dovuto, nel registro degli indagati, dei rappresentanti legali della società che gestisce il locale, difesi dall’avvocato Antonio Iaconetti.
Il fascicolo è nelle mani del pubblico ministero Maria Luigia D’Andrea, che ha disposto il sequestro della salma e l’autopsia sul corpo del 23enne. L’esame autoptico, svolto dai medici legali Silvio Berardo Cavalcanti e Vannio Vercillo, nominati dalla Procura, si è protratto ieri fino a tarda sera nell’obitorio dell’ospedale di Cosenza e i due consulenti si sono riservati di depositare la loro relazione entro il termine di 90 giorni.
MORTE SOSPETTA DEL GIOVANE A ZUMPANO, SI INDAGA A 360 GRADI
Si indaga, pertanto, in questa fase a 360 gradi, soprattutto per capire se all’interno della struttura fossero rispettati gli standard di sicurezza per il personale e le norme previste dal contratto. Il decesso del giovane Joshua ha fatto tornare alla ribalta, ancora una volta, il tema delle morti sul lavoro, una strage che non accenna a fermarsi.
Nell’attesa di stabilire se, anche in quest’ultimo caso, si sia trattato di morte sul lavoro o se quanto accaduto a Khammeri sia riconducibile a cause naturali, la Filcams Cgil Calabria «si stringe attorno alla famiglia del ragazzo ed ai suoi affetti e chiede con fermezza che sia fatta piena luce su quanto è accaduto».
È quanto fa sapere, in una nota, il sindacato guidato, in Calabria, dal segretario Giuseppe Valentino. «Se dovesse emergere che la morte è stata causata da negligenza o da condizioni di sfruttamento – prosegue la nota della Filcams – questo confermerebbe le nostre preoccupazioni sui diritti e sulla sicurezza nei settori del turismo e del terziario. Chiediamo alle istituzioni un impegno serio e un pugno fermo: la salute e la sicurezza sul lavoro non devono mai essere compromesse, e chiunque lavori, merita dignità e rispetto». «Continueremo a vigilare – conclude il sindacato – e a batterci affinché tragedie come queste non si ripetano più». I familiari della vittima sono assistiti dagli avvocati Andrea Manna e Paolo Coppa, del Foro di Cosenza.
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Morte sospetta di un giovane a Zumpano, nel Cosentino