Morte Roscoe, Hamilton sotto accusa: il gesto di Vasseur, il silenzio di Leclerc e Chinchero contro gli haters

  • Postato il 30 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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La notizia della morte di Roscoe, il cane di Hamilton ha fatto parecchio clamore. Per qualcuno anche troppo. un evento doloroso per Lewis che come oramai avviene per qualsiasi cosa ha viaggiato in rete quasi senza controllo. E con qualche critica, anche per l’assenza del pilota ai test Pirelli con la Ferrari. Su questo sciame di polemiche si è scagliato il giornalista e opinionista di Sky, Roberto Chincero. Poi ci sono i gesti, quello di Fred Vasseur più da amico che da team principal mentre fa un po’ rumore il silenzio social di Charles Leclerc.

Il doppio gesto di Hamilton per Roscoe

Dopo 4 giorni di agonia Roscoe se n’è andato. Hamilton ha “accompagnato” il suo amato con quello che è da molti considerato come l’ultimo gesto di amore per non farlo soffrire oltremodo. Un grande dolore che il pilota della Ferrari in questi giorni ha condiviso con i suoi numerosi followers attraverso i suoi canali social. Bardati a lutto perchè Roscoe era qualcosa di più di un semplice cane di compagnia per Lewis.

Hamilton ha omaggiato in ogni modo possibile e immaginabile Roscoe. Dapprima con un video che raccoglieva diversi momenti di felicità vissuti insieme. Poi ha aggiornato la sua immagine profilo togliendo la foto di lui da piccolo ai tempi dei kart con un casco rosso messa il 1° gennaio all’alba della sua avventura con la Ferrari. E l’ha sostituita con uno sfondo completamente nero. Dopo qualche ora la nostalgia di Roscoe è stata talmente forte che Lewis ha messo proprio la foto del suo cane come profilo.

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Vasseur è volato da Roscoe, Leclerc silenzio social

E poi si diceva ci sono i gesti di amicizia. Come quello di Frederic Vasseur. Spulciando la rete nelle ore precedenti alla morte del povero Roscoe è spuntata una foto molto significativa. Il team principal della Ferrari al capezzale del cane del suo pilota. Vuole dire che il manager francese è volato, presumibilmente da Maranello o dal Mugello dove c’erano i test della Ferrari con le nuove gomme Pirelli ’26, per andare a dare un conforto al suo pilota, ma soprattutto amico Hamilton. Fred conosce Lewis dai tempi della F2, agli inizi della carriera di entrambi, quando il giovane inglese correva per lui.

Quello che invece stride un po’ in queste ore in casa Ferrari è il totale silenzio, almeno sui social, di Leclerc. Il compagno di scuderia di Hamilton, molto attivo come tutti i piloti sui social, non ha dedicato alla morte del cane di Lewis nemmeno un tweet o una storia di Instagram. Certo, non significa nulla, probabilmente avrà mandato all’inglese un messaggio whatsapp o meglio una telefonata ma forse da uno come Charles che ha pure un cane (il bassotto Leo) era forse lecito magari aspettarsi un gesto pubblico, di “distensione” dopo il malinteso nel finale del Gp di Baku.

Bufera su Hamilton, interviene Chinchero

Ma la vera polemica di queste ore è tout court su Roscoe e sul comportamento di Hamilton. Tra i tanti, tantissimi messaggi di solidarietà e vicinanza per il pilota britannico ci sono state anche tante critiche. In molti sui social hanno biasimato il comportamento di Hamilton giudicato poco professionale nei confronti della Ferrari.

Il riferimento è al fatto che, per stare vicino a Roscoe, Lewis abbia saltato i test organizzati dalla Pirelli al Mugello per le gomme 2026. Ed allora è nato una sorta di dissing tra tifosi e appassionati sulle priorità. C’è chi ha sottolineato cinicamente come comunque si trattasse di un cane, c’è chi ha richiamato Hamilton alla professionalità verso un team che lo paga profumatamente in una stagione dove Lewis non sta brillando particolarmente.

Ma c’è anche chi ha criticato tutto questo clima di colpevolezza. Tra questi anche il giornalista Roberto Chincero. L’opinionista di Sky Sport F1 durante i week end di gara si è scagliato contro gli haters durante il podcast di Motorsport.com con Beatrice Frangione: “Si entra in una sfera estremamente privata. Ciò che per me può essere una cosa di secondo piano, per altri può essere una tragedia. Non me la sento di criticare la decisione di Hamilton. Chi siamo noi per giudicare quanto dolore abbia provocato la morte del cane”

Chinchero ricorda alcuni precedenti:I fratelli Schumacher corsero a Imola il giorno dopo la morte della madre e lì ci furono critiche inverse. ma per loro era giusto così. Mi rifiuto di dire che ci siano delle regole in questi casi. Rispetto chi la vede diversamente ma non è giusto criticare gli altri. Hamilton non è noto per saltare test e impegni, se lo ha fatto ha ritenuto opportuno farlo”.

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Virgilio.it

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