Morte Pietrangeli: le polemiche su Sinner, i record, il tennis che lo avrebbe dimenticato e l'ultima protesta

  • Postato il 1 dicembre 2025
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Fino all’ultimo è stato un leone. Ferito, forse, dagli anni e da un fisico non più adeguato alle sue ambizioni. Ma pur sempre un gigante. Nicola Pietrangeli è morto a 92 anni, compiuti lo scorso 11 settembre, dopo una vita da leggenda. Unico italiano al momento inserito nella Hall of Fame del Tennis, campione senza tempo e senza età, massima espressione per decenni dell’italica arte della racchetta, esportata in tutto il mondo tra sorrisi e copertine, vittorie memorabili, epici duelli e simpatiche gazzarre. Ci mancherà Nick con la sua capacità d’infervorarsi su tutto, con la sua passione smisurata per il tennis, col suo amore infinito per questo sport che è anche e soprattutto stile di vita. Anzi: già ci manca.

L’ultimo Pietrangeli: la caduta e il dolore per la morte del figlio

Negli ultimi tempi – ahimé – l’immagine di Pietrangeli, fiaccata da una vertigine che ne aveva provocato una dolorosa caduta e costretto a un lungo ricovero in ospedale, oltre che dall’immenso dolore per la scomparsa prematura del figlio Giorgio, è stata caratterizzata soprattutto dalle polemiche. Vere o presunte. Una leggenda metropolitana, cavalcata ad arte da certa stampa, lo voleva “invidioso” dei successi di Jannik Sinner, il giovane epigono capace di scalare rapidamente le gerarchie del tennis non solo italiano, ma mondiale. “Bravo, per carità, però non gli basteranno due vite per superarmi”, la frase cult con cui “Nick il terribile” etichettò il giovane fenomeno di San Candido.

Pietrangeli e Sinner: frecciate, frasi taglienti e quell’invidia smentita

Un rapporto, con Sinner, sicuramente frizzantino, come del resto quelli precedenti con Panatta o coi membri della squadra con cui trionfò in Coppa Davis a Santiago nel 1976. “Nelle interviste mi cambiano le parole, basta così. Sai, alla fine quello che non capisco è come la gente possa pensare che io voglia parlare male di Sinner perché rosico. Ma perché? Perché dovrei parlarne male? Ma come si permettono? Ma chi li conosce?”, la sfuriata in una recente intervista a Supertennis. Appena un mese fa, però, l’ultima “tiratina d’orecchie” al giovane campione: “Il no alla Davis? Un grande schiaffo al mondo sportivo italiano. Non capisco quando parla di scelta difficile, deve giocare a tennis mica fare una guerra”.

I record di Nicola Pietrangeli: primatista di presenze e vittorie in Davis

Davis rimasta l’ultimo fortino inattaccabile di Pietrangeli, l’ultima culla di quei record e primati che lo riempivano – giustamente – d’orgoglio. Risultati considerati – a buona ragione – insuperabili, soprattutto dopo il cambio di format della stessa Davis, con riduzione consistente di partite e appuntamenti. A Pietrangeli, a cui è stato intitolato – come è noto – uno dei campi del complesso sportivo del Foro Italico – spetta il primato mondiale di incontri disputati e vinti in Coppa Davis: 164 le presenze complessive da giocatore, 110 in singolare e 54 in doppio, condite da 120 vittorie: 78 in singolare e 42 in doppio.

L’affronto di Wimbledon: “Non mi davano più neanche la macchina”

Da buon chiacchierone, come amava definirsi, Pietrangeli ha sempre espresso liberamente e senza fronzoli tutti i suoi pensieri. Anche quelli meno politically correct. Negli ultimi mesi, ad esempio, una convinzione aveva iniziato a farsi largo nel suo animo: che il tennis, o almeno parte del mondo del tennis, lo avesse dimenticato. Gli inglesi, soprattutto. “Non ho seguito una sola partita dell’ultimo torneo di Wimbledon”, disse lo scorso luglio commentando i clamorosi exploit di Sinner, poi vincitore, e Cobolli, arrivato fino ai quarti. “Non ho un bel ricordo degli ultimi anni da spettatore. Gli inglesi non mi hanno trattato bene. Non mi davano neppure la macchina per il trasporto. Prendevo il taxi. Avrei meritato più gentilezza”.

L’ultima protesta del web: “È mancato il rispetto per Pietrangeli”

Il modo migliore per celebrare Nicola Pietrangeli nel momento dell’addio l’ha scelto lo stesso tennis italiano, che in questo frangente vive il suo periodo di massimo splendore: Sinner campione in Australia, a Wimbledon e alle ATP Finals, la Nazionale maschile pluricampione di Davis, quella femminile pluricampione di BJK Cup. Per molti appassionati, però, Pietrangeli avrebbe meritato maggior rispetto e considerazione. “Spiace per quelli che sono andati in ospedale solo per chiedergli cosa ne pensasse dell’assenza di Sinner all’ultima Coppa Davis”. E ancora: “Forse adesso lo lasceranno finalmente in pace”. L’ultima protesta del web. L’ultima polemica in cui è rimasto invischiato, suo malgrado, quell’amabile brontolone di Pietrangeli.

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