Morte del pescatore, l’autopsia rivela un segno sul collo

  • Postato il 26 giugno 2025
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Morte del pescatore, l’autopsia rivela un segno sul collo

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CORIGLIANO ROSSANO (COSENZA) – Conclusa l’autopsia eseguito dall’anatomopatologo di Bari, Biagio Solarino, la salma di Francesco Vatano, pescatore di 58 anni originario del comune vibonese di Briatico, tragicamente deceduto nel corso di una battuta di pesca davanti alla costa tra Amendolara e Trebisacce, è stata restituita ai familiari per i funerali e la degna sepoltura.

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L’unica notizia certa emersa a seguito dell’autopsia, pare sia un profondo segno al collo della vittima, come per una corda che avrebbe strangolato il pescatore. L’ipotesi della ostruzione meccanica da soffocamento, pare sarebbe stata avallata, il condizionale è d’obbligo così come la verifica dell’assunto, dal Capitano del Sant’Anna e dall’altro membro dell’equipaggio del peschereccio.

Da qui, l’ipotesi che si fa largo tra le possibili cause del decesso, sarebbe una corda dell’argano che solleva le reti, prima impigliata e poi tranciata dall’elica del peschereccio e finita al collo di Francesco Vatano, trascinato in mare da quella corda arrotolata dall’elica.

Al di la di questo particolare che sicuramente sarà attenzionato dalla Procura e dal pm Sergio Cordasco, all’ipotesi dell’omicidio, tutt’altro che scartata a priori, si affianca quella dell’incidente sul lavoro, una tragica “morte bianca” anche in un settore, come quello della pesca, in cui i decessi sul posto di lavoro sono rari. Ovvio che sarà la perizia dell’esame autoptico eseguito dall’anatomopatologo Biagio Solarino, a fare chiarezza sul decesso di Francesco Vatano, non scartando anche, quale causa del decesso, un possibile malore per il quale sarebbe caduto in mare.

Ricordiamo che a recuperare il corpo senza vita di Fracesco Vatano, sono stati il Capitano ed il pescatore rimasti a bordo del Sant’Anna, a cui ha prestato soccorso anche l’equipaggio di un altro peschereccio sul quale era imbarcato il fratello del Capitano del Sant’Anna. Tutti i nodi, probabilmente, saranno sciolti con la perizia autoptica e con gli interrogatori, pare già eseguiti, del protagonisti della tragica vicenda. Intanto, è stato posto sotto sequestro cautelare il peschereccio Sant’Anna, ormeggiato nel porto di Schiavonea. Insieme al natante sono stati sequestrati documenti e quant’altro utile all’indagine e riconducibili all’equipaggio del peschereccio.

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