Morte del 14enne Andrea Demattei, la battaglia civica di mamma Monica e dello zio Federico: “Siamo qui perché non accada mai più”
- Postato il 4 febbraio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Due anni per arrivare a un processo che comincerà il prossimo 15 maggio e la forza di aver trasformato il loro dramma famigliare in una sorta di monito perché una tragedia come quella di Andrea Demattei non accada più.
Per questo la mamma di Andrea Monica Stagnaro e lo zio Federico anche dopo il rinvio a giudizio di questa mattina preferiscono non apparire davanti a una telecamera: “Non vogliamo rendere pubblico il nostro dramma personale – spiegano – ma portare avanti una battaglia civica perché tragedie come la morte di Andrea non si ripetano più”.
Monica e Francesco Stagnaro: “Giusto il proscioglimento degli istruttori, loro si sono affidati ai soccorsi”
Al termine dell’udienza Monica e Federico Stagnaro appaiono provati da un dolore che si rinnova ogni volta, ma in qualche modo anche alleggeriti dopo la decisione della giudice Carla Pastorini di mandare a processo i sei vigili del fuoco intervenuti in quel drammatico pomeriggio. Un po’ di timore non negano di averlo avuto, nel momento in cui due settimane fa, la giudice aveva chiesto chiarimenti al consulente del pm sul ruolo e quindi sulle responsabilità dei vigili del fuoco, ma oggi mamma e zio sono contenti che si possa arrivare alla verità sulla tragedia che ha colpito la loro famiglia e ha scosso un’intera comunità.
“Siamo soddisfatti della decisione della giudice – dice Monica Stagnaro – l’ho anche ringraziata ma quel che ha fatto corrisponde alla verità che sosteniamo da sempre, vale a dire che Andrea poteva essere salvato”. Il proscioglimento dei due istruttori non li stupisce e non li vede contrari: “Dal punto di vista penale non hanno responsabilità perché loro hanno chiamato subito i soccorsi e si sono affidati a loro. Se hanno una responsabilità oggettiva per aver portato i ragazzi a risalire il fiume con un equipaggiamento non idoneo sarà da valutarsi in altre sedi”.
“L’acqua era a 10°C, dovevano valutare il rischio ipotermia”
I soccorsi in ritardo e le manovre sbagliate: è quello secondo quanto sostenuto dagli stessi famigliari del ragazzino, oltre che dal pm Francesco Cardona, ad averne causato la morte. Per questo Monica e Federico Stagnaro sono “contenti che la giudice abbia rinviato gli atti al pm per indagare sul ruolo dei sanitari. Erano lì fin dall’inizio, in particolare c’era un medico sul posto, rimasto per tutto il tempo sul ponte. Loro dovevano sapere che con l’acqua a 10°C Andrea rischiava l’ipotermia e avrebbero dovuto intervenire, avvisando gli stessi vigili del fuoco del rischio e della necessità di fare in fretta o provando quantomeno a suggerire come contenere il rischio”. “Forse sarebbe bastato portargli da bere qualcosa di caldo – dicono – che avrebbero impedito al corpo di raffreddarsi come è accaduto, visto che Andrea è arrivato in ospedale con una temperatura corporea di 24°C”.
“L’ipotermia uccide e chi si occupa di soccorso – ricorda lo zio – dovrebbe sapere che è rischio maggiore da evitare. A costo di rompergli una gamba dovevano tirarlo fuori da lì ma evidentemente Andrea è stato il primo e l’unico morto di ipotermia nel Tigullio e nessuno ha calcolato adeguatamente questo rischio”.
L’avvocata di parte civile: “Ora il dibattimento farà chiarezza”
Soddisfazione la esprimono anche i legali della famiglia. “E’ stata un’udienza preliminare lunga con alcuni approfondimenti chiesti dalla gup – ricorda Rachele De Stefanis, che assiste i famigliari con i colleghi Fabio Sommovigo e Giuseppe Pugliese – ma l’esito è stato quello che speravamo, Devo dire che confidavamo nella decisione di rinviare a giudizio tutti i vigili del fuoco ma perché venga fatta chiarezza nel pieno dibattimento di quanto accaduto. Io credo sia stata la scelta più corretta come quella del non luogo a provvedere nei confronti degli istruttori”.
Circa la scelta di trasmettere gli atti al pm di approfondire il ruolo dei sanitari l’avvocata De Stefanis ricorda che “la famiglia ha sempre battuto su questo profilo e per adesso hanno avuto ragione, vedremo nelle successive indagini che sviluppi avrà. La causa della morte di Andrea è stato il freddo e non altro e forse l’ipotermia doveva essere valutata da qualcuno”.