Morte Astori, nuove condanne per i medici ma beffa in aula per la compagna e i parenti del calciatore

  • Postato il 13 giugno 2025
  • Di Virgilio.it
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Nuove condanne per tre medici coinvolti nella morte di Davide Astori, ma nessun risarcimento per la compagna del calciatore Francesca Fioretto, la figlia Vittoria e i parenti del giocatore: questo l’esito del processo per la falsificazione di certificati medici concluso oggi al Tribunale di Firenze.

Morte Astori, tre medici condannati per falso ideologico

Si è chiuso con tre condanne il processo presso il Tribunale di Firenze per falso ideologico che vedeva imputati tre medici coinvolti nella morte di Davide Astori, difensore della Fiorentina trovato senza vita la mattina del 4 marzo 2018 a Udine, dove la squadra viola si trovava per disputare una trasferta di campionato. Astori morì per una cardiomiopatia aritmogena ventricolare che non venne diagnosticata dal dottor Giorgio Galanti, già condannato in via definitiva per omicidio colposo a un anno di reclusione.

L’accusa: la falsificazione del certificato medico

Oggi a quella condanna se ne aggiunge un’altra. In questo secondo processo, infatti, Galanti era infatti accusato di aver falsificato un certificato medico depositato nel corso del processo principale, un documento che secondo l’accusa venne fabbricato ad arte e poi inserito nella cartella medica di Astori nel tentativo di attenuare le colpe del medico.

Galanti, ex direttore di medicina sportiva dell’Ospedale Careggi ed ex consulente della Fiorentina, è stato è stato condannato a un anno di reclusione, 8 mesi invece alla dottoressa Loria Toncelli e al professore Pietro Amedeo Modesti, accusato anche di distruzione di atto vero. La Procura aveva chiesto pene più severe – rispettivamente tre anni e mezzo per Galanti, tre anni per Toncelli e un anno e quattro mesi per Modesti – ma la corte non ha rilevato la sussistenza dell’aggravante del certificato fidefacente.

Morte Astori, nessun risarcimento per le parti civili

Il Tribunale di Firenze ha anche respinto le richieste di risarcimento avanzate dalle parti civili, ovvero dalla compagna di Astori Francesca Fioretti, dalla figlia Vittoria, dai genitori e dal fratello del calciatore scomparso. Fioretti s’è detta comunque soddisfatta del verdetto, dato che il processo ha dimostrato che la falsificazione è stata realmente commessa.

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