Morta Teresa Vergalli, la partigiana staffetta della via Emilia. “A 16 anni, in mezzo a guerra e violenza, volevo cambiare il mondo”
- Postato il 16 maggio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Mio padre mi diceva di restare a casa e di continuare a studiare perché uscire era pericoloso. Ma io, a 16 anni, volevo contribuire a cambiare il mondo in cui vivevo, non pensavo ad altro, con le scuole chiuse e il rumore delle bombe in sottofondo. Avevamo impressa sulla pelle l’avversione per quella violenza e le angherie che stavamo subendo, i rastrellamenti, i saccheggi, gli incendi, le uccisioni pubbliche. La nostra coscienza era alimentata da queste sensazioni, ed era normale essere sfacciatamente antifascisti“. Raccontò così l’inizio del suo impegno nella Resistenza Teresa Vergalli, la partigiana col nome di battaglia Annuska, morta oggi a 98 anni. Fu una delle innumerevoli interviste che ha dato lungo la sua vita, a qualsiasi testata (in questo caso era la rivista delle Ferrovie) fosse interessata alla sua piccola storia di lotta dentro quella più grande della Liberazione dal nazifascismo. “Sempre presente, la sua testimonianza, che era fonte di ispirazione e pungolo, ci mancherà” , scrive l’Anpi di Roma.
Teresa Vergalli era nata a Bibbiano, nella parte reggiana della Val d’Enza, e aveva cominciato a fare la staffetta quando ancora doveva compiere 17 anni, per aiutare suo padre Prospero, che aveva visto arrestare una decina d’anni prima per la sua attività antifascista. Tutta la famiglia fu al centro di una instancabile attività di organizzazione, sabotaggio, reclutamento, approvvigionamento per le formazioni armate di pianura e di montagna. Percorreva tutta la zona Sud della Via Emilia, portando con sé messaggi e documenti, ma anche accompagnando dirigenti e compagni di lotta. A lei, così giovane, era affidata la vita e la sicurezza di quelle persone che la seguono in bicicletta e si affidano alla sua intuizione e alla sua prudenza. “Vuoi sapere se ho mai sparato? – rispose alla giornalista di Repubblica Simonetta Fiori – No, tenevo una piccola rivoltella nel reggipetto ma non la sapevo usare. Pensavo che mi sarebbe servita a tirarmi un colpo in testa nel caso mi avessero catturato i nazifascisti. Avevo terrore della violenza fisica, ancor più della morte. Sì, molte donne usavano le armi. Ma tutte noi, armate o disarmate, facevamo guerra alla guerra. Combattevamo per avere la pace, questo era il senso della nostra battaglia”.
Nell’estate 1944 è in montagna: scampa – insieme alle formazioni partigiane – ai terrificanti rastrellamenti delle truppe tedesche. In montagna, raccontò ilfattoquotidiano.it, insegnò anche la storia ai partigiani: era maestra elementare e dopo la fine della guerra non ha mai smesso di raccontare la storia sua e dei suoi compagni. Dopo la Liberazione riprende gli studi interrotti dalla guerra, recupera i due anni che mancano al diplona. Ha insegnato a Roma, nelle scuole dei quartieri Don Bosco e Cinecittà Est. Oltre all’impegno nel mondo della scuola, anche con progetti innovativi, fonda l’Udi, l’Unione Donne Italiane. Vergalli era stata sposata, dal 1948, con il sindacalista Claudio Truffi (che sarà anche vicepresidente dell’Inps), ideatore tra le altre cose, della storica manifestazione nazionale a Reggio Calabria che mise fine alla stagione di rivolta eversiva dei cosiddetti “fatti di Reggio“.
A ricordarla, oltre all’Anpi, anche il Pd: “Così si definiva Teresa: cocciuta – scrive in una nota la segretaria Elly Schlein -. Con lei scompare una donna che per tutta la vita non ha fatto altro che difendere i diritti e la libertà. Entrata nella Resistenza che era ancora studentessa ricoprì incarichi pericolosi e delicati e, finita la guerra, è stata decisiva per la fondazione dell’Udi, l’Unione delle donne italiane, e per le battaglie per la parità di genere. Teresa se ne va, ma ci lascia una enorme eredità e un monito, contenuto nella sua ultima intervista: ‘Bisogna stare attenti, vigili, uniti sui diritti che abbiamo conquistato’. Perché i diritti non si conquistano mai una volta per tutte. E questo continuerà ad essere anche il nostro impegno”.
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