Mondiali, toh chi si rivede in finale: Blengini e la Bulgaria dei giovani non vogliono smettere di sognare. E occhio ai Nikolov

  • Postato il 27 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
  • 3 Visualizzazioni

Caro Chicco ti scrivo, così mi distraggo un po’. Anzi, nemmeno troppo: sarà che forse il pericolo più grosso ce lo siamo già tolti in semifinale (perché la Polonia era comunque la squadra da battere), ma guai a sottovalutare questa versione della Bulgaria, tornata inaspettatamente ai fasti di un tempo e forte di un vestito cucito molto all’insegna del… Made in Italy. A cominciare dal timoniere della nave, quel Gianlorenzo “Chicco” Blengini che prima di sedere sulla panchina della formazione dell’Est Europa occupava quella di una nazionale con la bandiera verde, bianca e rossa, ma con le bande verticali anziché orizzontali come quelle della Bulgaria.

Da un CT all’altro: Blengini fu il predecessore di De Giorgi

Quel Blengini là era infatti proprio l’allenatore dell’Italia prima dell’avvento di Fefé De Giorgi sulla panchina azzurra. Storia vecchia ormai 4 anni, anzi 49 mesi per la precisione: il cambio della guardia avvenne nell’agosto del 2021, subito dopo la fallimentare spedizione azzurra a Tokyo 2020 (eliminati nei quarti dall’Argentina), con un Europeo alle porte che un po’ a sorpresa un’Italia fortemente rimodellata e ringiovanita da De Giorgi portò a casa, battendo in finale a domicilio la Slovenia.

Quell’Italia che un anno dopo a Lodz si sarebbe laureata campione del mondo, e che dopo la finale persa agli Europei 2023 in casa con la Polonia e l’amara medaglia di legno conquistata a Parigi 2024 s’è rimessa in carreggiata, conquistando un’altra finale iridata e proponendosi domani (ore 12,30) come la squadra da battere. Ma Blengini, esperto e navigato tanto quanto il suo successore sulla panchina della nazionale, è pronto a vendere cara la pelle. E non sarà il solo a volerlo fare.

Bulgaria mai vittoriosa in una competizione: se il tabù resistesse…

La Bulgaria ha un passato importante, seppur non è mai riuscita a conquistare una medaglia d’oro in nessuna delle competizioni disputate. I migliori risultati agli atti sono un argento olimpico a Mosca 1980 (dietro l’Unione Sovietica), un secondo posto mondiale nel 1970 (sconfitta con la Germania Est) e un altro argento, stavolta continentale, addirittura datato 1951.

Ultimi risultati degni di nota un terzo posto ai mondiali 2006 dietro a Brasile e Polonia e uno agli Europei 2009, vinti dalla Polonia in finale sulla Francia. Da allora, quasi il vuoto assoluto: l’undicesimo posto alla recente VNL è la riprova del fatto che nessuno poteva immaginare i bulgari capaci di spingersi così in avanti, sebbene la sorte li abbia fatti finire nella parte di tabellone più agevole, rimasta orfana del Brasile (Portogallo, Stati Uniti e Repubblica Ceca le avversarie incontrate).

A Pasay City la Bulgaria s’è presentata inoltre con la squadra più giovane del torneo, a riprova del fatto che il futuro potrebbe comunque tornare a riservare belle sorprese.

Blengini orgoglioso dei suoi: “Mai avremmo pensato a una finale”

Blengini è stato voluto fortemente dalla federazione bulgara nella primavera del 2024, quando il tecnico stava peraltro trattando il rinnovo con la Lube (in realtà nei play-off le strade si sarebbero divise dopo le dimissioni presentate nel bel mezzo della serie dei quarti di finale contro Padova, di fatto anticipando l’addio di un mese).

Al mondiale è partito a fari spenti, ma adesso sente di poter osare e spingersi ancor più oltre i propri limiti. Mai avrei creduto a chi m’avesse detto che saremmo arrivati a giocarci la finale per l’oro… non c’eravamo posti un obiettivo, volevamo solo goderci il viaggio e vedere quanta strada avremmo fatto. L’orgoglio è aver portato in finale una squadra giovane, la più giovane del torneo, con tanti elementi di qualità e valore.

Affrontare l’Italia per me è speciale, sia per i 6 anni trascorsi da CT (l’argento olimpico di Rio 2016 resta il miglior risultato), sia per il valore dell’avversario. Fortissimo, come logica vuole, ma se siamo arrivati fin qua anche noi vuol dire che qualcosa l’abbiamo”.

La Bulgaria dei giovani non avrà nulla da perdere

Blengini ha avuto il merito di lanciare Michieletto nel 2021, intuendone evidentemente le potenzialità. Così come non tentennò ad affidare a un giovanissimo Giannelli le chiavi della regia azzurra sin dall’inizio del suo ciclo in nazionale.

Adesso ci riprova lanciando elementi come il giovanissimo Simeon Nikolov, regista 19enne che in squadra gioca assieme al fratello Aleksander, martello di Civitanova. In Italia giocheranno la prossima stagione lo schiacciatore Martin Atanasov (a Monza) e il centrale Iliya Petkov (a Grottazzolina, dove gioca già Georghi Tatarov). Volti noti sono il centrale Aleks Grozdanov (ex di Ravenna, Monza e Verona) e l’opposto Asparuh Asparuhov, con trascorsi a Verona e Padova.

Chiaro che tutto ruota attorno a Nikolov (lo schiacciatore), ma in generale quella bulgara è una squadra che va presa con le pinze. Sulla carta, difficile pronosticare una debacle azzurra: vero che il Belgio nella prima fase ha fatto l’impresa, ma da quel giorno sembra essere trascorsa un’eternità. E soprattutto, da allora, l’Italia ha deciso di indossare il vestito buono. E adesso vuole completare l’opera.

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti