Mondiali, Olimpiadi e golf: per Trump un mandato 'sportivo'
- Postato il 19 gennaio 2025
- Di Agi.it
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Mondiali, Olimpiadi e golf: per Trump un mandato 'sportivo'
AGI - Non è un caso se, tre giorni prima del suo insediamento alla Casa Bianca, Donald Trump ha ricevuto la visita a Mar-a-Lago del presidente della Fifa, Gianni Infantino. Lo sport, infatti, irromperà più volte nel secondo mandato del tycoon: sarà lui il presidente di casa alla finale dei mondiali di calcio 2026, organizzati da Usa, Canada e Messico, e sarà sua la voce che dichiarerà aperti i Giochi di Los Angeles nel luglio 2028. Senza contare che, da grande appassionato di golf con buone relazioni con Riad, si spera che Tump possa favorire l'attesissimo accordo finale per la fusione tra la LIV Golf promossa dai sauditi e il PGA Tour (e di conseguenza il DP World Tour), una questione dalle forti implicazioni geopolitiche.
Paradossalmente i due appuntamenti più attesi Trump li affronterà 'in trasferta': la finale dei mondiali di calcio, il 19 luglio 2026 al MetLife Stadium di East Rutherford, è in programma in quel New Jersey in cui Kamala Harris ha preso quasi mezzo milione di voti più di lui. E il via alle Olimpiadi nel Memorial Coliseum di Los Angeles, il 14 luglio 2028, lo vedrà nella California dove i voti per i democratici sono stati quasi due milioni in più dei suoi.
Trump si troverà sicuramente più a suo agio ai mondiali di calcio, visto il buon rapporto con la Fifa e con Infantino che potrebbe valere agli Stati Uniti anche l'organizzazione della Coppa del Mondo femminile di calcio del 2031 insieme con il Messico. Difficili invece i rapporti con il Cio e il mondo olimpico: anche se a marzo Thomas Bach sarà rimpiazzato, il neo-presidente ha già messo in chiaro di avere visione opposta a quella del Cio sugli atleti transgender e in nome dell''America First' ha messo in discussione il ruolo della Wada nella lotta al doping.
Trump potrebbe anche sabotare il progetto del predecessore Joe Biden per portare una rappresentativa autonoma di nativi americani con i propri colori a Los Angeles 2028 nel lacrosse, sport tradizionale degli indigeni che lo usavano anche per risolvere le controversie religiose.
C'è anche un fronte interno perchè il mondo dello sport americano non ama il 47mo presidente degli Stati Uniti: tante stelle hanno preso posizione contro di lui, dalla leggenda della Nba James LeBron alla capitana di 'soccer' campione del mondo, Megan Rapinoe. Delle prime 20 squadre che vinsero un titolo nei maggiori sport professionistici sotto il suo primo mandato, solo la metà ha rispettato la tradizione di una foto con il presidente alla Casa Bianca. E ora Trump potrebbe cercarsi qualche rivincita.
Tra i pochi amici del tycoon ci sono i vertici delle arti marziali miste e i proprietari delle franchigie Nfl che negarono un contratto al quarterback Colin Kaepernick, simbolo di Black Lives Matter con il suo 'inchino' durante l'inno americano.