Mondiali, Italia-Polonia è la nuova classica del volley, ma è anche la "vera" finale. E Romanò non vede l'ora...

  • Postato il 24 settembre 2025
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È la nuova classica del volley, un po’ come un Sinner-Alcaraz di questi tempi in salsa volley. Perché Italia-Polonia ormai sono abituate ad arrivare in fondo alle maggiori competizioni internazionali: tolta Parigi, tutte le ultime rassegne tra Europei e mondiali se le sono spartite le due nazionali che la sorte ha voluto abbinare dalla stessa parte del tabellone, tanto da far esclamare a più d’uno (a ragione) che quella in programma sabato mattina a Pasay City (ore 8.30 o 12,30: la FIVB lo renderà noto nelle prossime ore) sia la vera finale di questo mondiale. Perché chi la spunterà saprà perfettamente che l’ostacolo più duro per la corsa all’oro è stato probabilmente già messo da parte, con nessuna tra Iran, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Bulgaria in grado di impensierire per davvero l’eventuale finalista.

Precedenti recenti sfavorevoli, ma questa è un’altra Italia

Italia-Polonia è una classica, ma negli ultimi anni non c’ha sorriso affatto. Forse perché i polacchi si sono legati al dito ciò che gli azzurri di De Giorgi fecero tre anni fa a casa loro, a Lodz, quando andarono a espugnare una delle arene più rumorose del globo (oltre 14.000 persone di fede biancorossa) per 3-1, riportando l’Italia sul tetto del mondo a distanza di 24 anni dall’ultima volta.

Da allora, almeno a livello di finali, tutto ha detto Polonia: quella degli Europei giocata a Roma nel settembre del 2023 somigliò tanto a una rivincita in tutto e per tutto (netto 3-0 davanti al presidente Mattarella), quella recente nella finale di Nations League è sembrata una sorta di lezione di cui fare tesoro (si spera) nel prossimo appuntamento alle porte.

Più in generale, dalla finale vinta a Lodz tre anni fa Italia e Polonia si sono affrontate 5 volte, e 4 volte l’hanno spuntata i polacchi, con l’unica eccezione del match di VNL dello scorso giugno durante la week 2 (ma in quell’occasione la formazione di Nikola Grbic si presentava in una veste assai rimaneggiata, con molti big ancora a riposo). Tanto che quando in finale a Ningbo si sono presentati al completo non c’è stata storia.

Leon il trascinatore, Kurek sembra eterno. E Grbic in panchina

Dire che la Polonia oggi sia la nazionale da battere non è un’eresia. Specie adesso che Wilfredo Leon è tornato a esprimersi ai massimi livelli (13 punti anche nella sfida dei quarti con la Turchia), di nuovo leader di una squadra che pende dalle mani del cubano, naturalizzato polacco per diritti matrimoniali. Ma ci sono ancora l’eterno Kurek, opposto tra i più prolifici al mondo, il perugino Semeniuk in banda, i centrali Huber e Kochanowski, quest’ultimo decisamente in palla in terra asiatica in questa rassegna iridata.

E in panca c’è Nikola Grbic che l’Italia (e gli italiani) li conosce bene, perché ha giocato e allenato nel nostro paese e sa meglio di molti come poter adottare le giuste contromisure per fermare l’ondata azzurra. Sulla carta la Polonia non sembra avere difetti, ma solo se la lasci giocare.

L’Italia ritrovata: Russo, pedina chiave. E Giannelli…

Perché quello che fa ben sperare è l’atteggiamento mostrato dall’Italia nelle ultime tre uscite. Come se la battuta d’arresto nel girone col Belgio abbia veramente fatto accendere l’interruttore. Ucraina, Argentina e di nuovo Belgio sono state spazzate via senza troppi complimenti, mostrando una pallavolo convincente e di assoluta qualità, con elementi come Giannelli e Michieletto tornati a fare la differenza, e soprattutto un Roberto Russo tornato gigante sottorete. Russo che nella finale degli Europei del 2023 giocò praticamente con una caviglia ko. (e dopo quella partita sarebbe rientrato addirittura tre mesi e mezzo più tardi), assente anche nelle due sfide stagionali di VNL.

Una chiave di cui tener conto: a muro la battaglia sarà furente, e la combo Russo-Gargiulo sembra essere pronta alla battaglia. Il resto lo faranno i dettagli, a cominciare dal servizio: se l’Italia servirà come fatto nelle ultime due partite, allora la ricezione polacca potrebbe davvero risentirne. Per dire che se l’Italia saprà confermarsi sui livelli ammirati da tre partite a questa parte, allora nulla le sarà precluso.

Romanò carico: “Se giochiamo come sappiamo è dura per tutti”

Anche perché è evidente quanto i giocatori azzurri aspettino questa partita. Yuri Romanò ne ha parlato ancor prima di sapere il risultato di Polonia-Turchia: “Non vediamo l’ora di affrontarli, e va benissimo che ci sia toccata in sorte la Polonia già in semifinale”, ha affermato l’ormai ex giocatore di Piacenza, che al termine del mondiale andrà a giocare in Russia.

“Ormai è diventata una classica e, sebbene ultimamente loro abbiano avuto una buona serie di partite contro di noi, penso che la prossima sarà sicuramente bella e meritevole di essere vissuta. Quando giochiamo da Italia sappiamo che gli avversari vanno in difficoltà, per cui sono curiosi di vedere se sapranno ripetersi…”. Insomma, il guanto di sfida è lanciato: dopo la netta rivincita sul Belgio, adesso chissà che non toccherà ai polacchi pagare pegno contro questa Italia, risorta come l’araba fenice dalle proprie ceneri.

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Virgilio.it

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