Mondiali Fondo, nella 3 km knockout Paltrinieri è medaglia... di legno. "Non è il mio format". Taddeucci argento vivo: è tris!
- Postato il 19 luglio 2025
- Di Virgilio.it
- 3 Visualizzazioni

Ha l’argento vivo addosso Ginevra Taddeucci, splendida certezze del nuoto di fondo azzurro: nella 3 km knockout è arrivato il terzo secondo posto di fila nelle tre gare disputate nelle acque tropicali dell’isola di Sentosa (hinterland di Singapore), in attesa della staffetta di domani che potrebbe portare in dote anche qualcosa di più importante. A Gregorio Paltrinieri invece il tris è rimasto indigesto: s’è dovuto accontentare di chiudere ai piedi del podio una gara che (per sua stessa ammissione) detesta come poche.
- La tattica "obbligata" non ha pagato: "Non è la mia gara"
- Domani nella mixed l'Italia punta al bersaglio grosso
- Felicità Taddeucci: "Argento inatteso. E adesso voglio... l'oro..."
La tattica “obbligata” non ha pagato: “Non è la mia gara”
Giusto ripartire allora proprio dalle parole dell’emiliano, che già agli Europei in terra croata di fine maggio sul nuovo format di gara voluto dalla FINA aveva faticato, chiudendo al quinto posto. “Questa è sicuramente la gara che sento di meno tra tutte quelle alle quali prendo parte. Come agli Europei, ho fatto bene la parte dei 1.500 e dei 1.000, poi però la finale sulla distanza di 500 metri è tutta un’altra cosa che con il nuoto in acque libere onestamente ha poco o nulla a che fare.
Per le mie caratteristiche avrei bisogno di un po’ più di spazio, perché so di essere un po’ più lento in partenza rispetto a molti miei rivali. Ho scelto volutamente di starmene un po’ più laterale, così da evitare di finire in mezzo alla bagarre, ma girando nono alla prima boa ho dovuto fare più strada per recuperare e non sono riuscito a risalire oltre la quarta posizione. Senza una buona partenza, però, una gara così è praticamente andata prima di cominciare”.
Domani nella mixed l’Italia punta al bersaglio grosso
Le critiche di Paltrinieri sono sempre costruttive, anche se chiaramente in questo caso è evidente che la sua “allergia” al nuovo format di gara è figlio appunto di caratteristiche un po’ differenti dai vari Wellbrock (che ha infilato il terzo oro in tre gare), Betlehem o Olivier, guarda a caso i tre che l’hanno preceduto al traguardo. “Onestamente questa è una gara che è sicuramente gradevole da vedere, perché più avvincente e spettacolare, ma che si allontana dal concetto di fondo. Forse sarebbe meglio fare la finale su un 500 dritto, senza boe o rallentamenti: vince chi ne ha di più, come in vasca, e allora avrebbe un senso”.
Domani però c’è subito un’occasione di riscatto, forse la più ghiotta di tutte: la mixed team 4×1500 che vedrà l’Italia schierata con Paltrinieri e Marcello Guidi in campo maschile e Ginevra Taddeucci e Giulia Gabbrielleschi in quello femminile. “È una gara sulla quale puntiamo molto, anche se la concorrenza sarà al solito molto nutrita, perché Germania, Australia e Ungheria non resteranno a guardare. Dovremo essere bravi a interpretare le fasi calde della gara, ma personalmente posso dire di stare meglio e di essere sicuro di poter fare qualcosa di importante. L’anulare sinistro mi da meno fastidio, e ho trovato una fasciatura che non si stacca…”.
Felicità Taddeucci: “Argento inatteso. E adesso voglio… l’oro…”
L’altra pepita d’oro della staffetta mista sarà Ginevra Taddeucci, splendido argento anche in una 3 km knockout dove non aveva riposto molte speranze. “Sinceramente è una medaglia inaspettata, ma certamente benvenuta”, ha commentato la toscana dopo l’arrivo. “Le schermaglie tra Gose e Johnson hanno permesso ad atlete come me o Kajimoto di risalire e di conquistare un risultato davvero inatteso.
Essere arrivata tre volte seconda in tre gare è una sensazione molto particolare: c’è chi la prende come una sconfitta, per me piuttosto è una vittoria, perché testimonia il mio alto grado di continuità e affidabilità. Oggi pensavo che avrei chiuso al quinto o sesto posto, non sono un’atleta che predilige le gare veloci, e invece eccomi con un altro argento al collo. E ho fatto una finale davvero pazzesca: nei 50 metri conclusivi pensavo di essere Sara Curtis, tanto bella è stata la mia progressione…”.
La mixed potrebbe regalarle l’ennesima medaglia: “E se fosse d’oro?… Battute a parte, questa edizioni dei mondiali per me è già indimenticabile così com’è. Con Greg sono avanti 3-2: un bel 4-3 non ci starebbe male, e credo che entrambi affronteremo l’ultima gara con grande serenità”.