Mondiali Ciclismo, che tegola per l'Italia: Pellizzari ha la febbre e resta a casa (al suo posto Garofoli)
- Postato il 23 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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L’Italia dei due Giulio ne ha già perso uno: Pellizzari, nella fattispecie, che a Kigali non andrà perché bloccato in Italia da uno stato influenzale (dicesi febbre). Ironia della sorte: in Ruanda tutti temevano la “febbre gialla”, tanto da doversi sottoporre a una vaccinazione ad hoc prima di partecipare al mondiale, e invece la febbre che ha colpito il 22enne marchigiano nulla ha a che vedere con quella tanto decantata e temuta del continente africano. Ma per l’Italia del neo CT Villa questa è forse la peggiore delle notizie possibili.
- La febbre non è "gialla", ma mette comunque nei guai Villa
- Domani la mixed relay: anche senza Ganna l'Italia vuole il podio
La febbre non è “gialla”, ma mette comunque nei guai Villa
Perché Pellizzari nelle intenzioni avrebbe dovuto correre in aiuto a Giulio Ciccone, quasi fungendo da co-capitano. Ultimo uomo per affiancare l’abruzzese nelle salite di giornata, oppure carta da giocare alla bisogna, qualora si fosse presentata l’opportunità di insistere. Le buone cose fatte vedere alla Vuelta, con la vittoria di tappa al El Morredero e il sesto posto finale (peccato solo per la maglia bianca persa alla penultima tappa, proprio sull’ultima salita della corsa iberica), avevano convinto tutti della bontà della scelta di Villa, che vedeva in Pellizzari una pedina di grande aiuto a livello tattico.
Ciccone così ora sarà un po’ più solo: Lorenzo Fortunato diventa l’ultimo uomo a sostegno del capitano designato, mentre la formazione italiana verrà completata con Gianmarco Garofoli, che era tra i corridori inizialmente inseriti nella lista per i mondiali, salvo poi essere dirottato in quella degli Europei che si disputeranno la settimana prossima sulle strade di Francia.
L’ufficialità è attesa nelle prossime ore, ma già non ha mancato di scaturire le prime polemiche, considerando che Garofoli non è certo un atleta in grado di replicare quanto avrebbe potuto fare Pellizzari. Ma forse, visto il momento attraversato dal ciclismo italiano, uno così nemmeno c’è in circolazione.
Domani la mixed relay: anche senza Ganna l’Italia vuole il podio
Domani intanto a Kigali è tempo di mixed relay, la crono staffetta mista, che come da abitudine vedrà al via tre corridori maschi e tre femmine con la somma dei tempi che determinerà la corsa alle medaglie. Per l’Italia in gara ci saranno Mattia Cattaneo, Matteo Sobrero e Marco Frigo tra gli uomini e Soraya Paladin, Monica Trinca Colonel e Federica Venturelli tra le donne.
L’Italia vanta una buona tradizione nella specialità, inserita nel programma iridato dal 2019: un argento nel 2022 e due bronzi (2021 e 2024) testimoniano il grado di competitività della selezione azzurra, che però stavolta sarà orfana di Filippo Ganna, Edoardo Affini ed Elisa Longo Borghini, che furono tra i protagonisti della prova dello scorso anno, nonché sempre presenti nelle tre occasioni in cui si è andati a podio.
Villa ha lanciato una selezione giocoforza sperimentale, che proverà a sfidare le favorite Australia e Svizzera, con Belgio e Francia pronte a inserirsi nel discorso medaglie.