Mondiali Ciclismo, a cronometro Evenepoel demolisce tutti: “doppia” Pogacar e lo manda giù dal podio. Italiani lontani
- Postato il 21 settembre 2025
- Di Virgilio.it
- 2 Visualizzazioni

L’aveva detto alla vigilia: si va a Kigali per fare la storia, e Remco Evenepoel è stato di parola. Ma è andato oltre qualsiasi previsione ottimistica: non ha battuto la concorrenza, l’ha letteralmente demolita, mostrando una condizione invidiabile e prendendosi il lusso di andare persino a riprendere e sverniciare Tadej Pogacar, partito due minuti e mezzo prima del belga. A livello morale una brutta botta, ma anche un guanto di sfida: domenica prossima, nella prova élite in linea, aspettatevi che si scateni l’inferno. Altro che fuochi d’artificio.
- Prova epica di Remco: il sorpasso su Pogacar è già storia
- Beffa doppia per Pogacar: niente bronzo per un secondo e mezzo
- Italiani fuori dalla top ten. Del Toro sfiora il podio
- In Ruanda un mondiale mai visto prima, ma buona la prima
- Le parole di Remco: “Sui ciottoli ho fatto proprio fatica…”
Prova epica di Remco: il sorpasso su Pogacar è già storia
Evenepoel era il grande favorito e ha mantenuto le attese. Ha imposto alla crono un ritmo indiavolato sin dai primi chilometri, addomesticando le tre asperità altimetriche proposte sul percorso e andando soprattutto a mietere watt su ogni salita, rilanciando poi l’andatura in piano.
Per le sue caratteristiche di grande specialista delle corse contro il tempo, ma anche di ottimo passista scalatore, semplicemente il massimo: in tutti gli intermedi non c’è stato alcun rivale in grado di reggere il suo ritmo, tanto che da metà gara in poi l’attenzione degli appassionati si era spostata proprio sull’eventualità di riuscire ad agganciare e superare Pogacar.
Cosa che è avvenuta a un paio di chilometri dall’arrivo (la crono ne misurava in tutto 40): lo sloveno era al limite, appena uscito dal tratto in pavé, ma concentrato com’era sulla rincorsa a una medaglia non s’e curato troppo del belga, che ha chiuso con 2 minuti e 37 secondi di vantaggio.
Beffa doppia per Pogacar: niente bronzo per un secondo e mezzo
Il ritardo accumulato è costato a Pogacar addirittura il podio: per appena un secondo e mezzo lo sloveno è stato buttato giù da un altro belga, Ilan Van Wilder, che ha completato la festa della formazione del Nord di celeste vestita.
In mezzo, distante un minuto e 14 secondi da Evenepoel, un Jay Vine che ha confermato di essere uscito dalla Vuelta in grandissima condizione: l’australiano, maglia a pois in Spagna, ha ribadito di poter essere una mina vagante anche domenica prossima, sebbene Pogacar mediti già la sua vendetta.
Italiani fuori dalla top ten. Del Toro sfiora il podio
A poca distanza dal bronzo un altro protagonista sicuro della gara élite su strada: Isaac Del Toro era la mina vagante della cronometro, ma lo sarà ancor più domenica prossima, come dimostrano i soli 4 secondi di ritardo accusati rispetto al terzo gradino del podio. Nella top ten anche Leknessund, Plapp, Armirail, Arensman e Kung.
Discrete le prove dei due italiani impegnati nella crono: Matteo Sobrero ha chiuso 13esimo a 4 minuti esatti da Remco, Mattia Cattaneo 15esimo con 10 secondi in più di ritardo. Non avevamo grosse mire sulla crono, come ha dimostrato anche la logica rinuncia di Ganna e Affini (percorso troppo duro per loro, anche se Ganna qualcosa di buono l’avrebbe potuto fare).
In Ruanda un mondiale mai visto prima, ma buona la prima
Evenepoel a Kigali ha conquistato la terza maglia iridata consecutiva a cronometro, e ora sogna una doppietta che avrebbe del clamoroso. Le terre ruandesi si sono dimostrate ospitali: colpo d’occhio davvero particolare con strade anche un po’ polverose (specie ai lati), dove predomina una terra rossiccia e un po’ di vegetazione sporadica. Tantissimi i tifosi assiepati a bordo strada per un evento che nelle intenzioni di UCI deve rappresentare un punto di svolta e un trampolino di lancio per il continente africano.
Evenepoel certo ha onorato al massimo l’impegno: a cronometro è il migliore di questa generazione, e se saprà limare qualche limite in salita (alla Red Bull Bora Hansgrohe avrà un altro tipo di supporto rispetto a quanto ricevuto nella Soudal Quick Step) potrebbe dare quell’ulteriore salto di qualità per diventare competitivo anche nelle grandi corse a tappe, e non subalterno al tandem Pogacar e Vingegaard.
Le parole di Remco: “Sui ciottoli ho fatto proprio fatica…”
Queste le parole di Remco subito dopo l’arrivo: “Mi sono sentito abbastanza bene subito. Sulla prima parte piatta ho sentito che le gambe stavano girando, ma sono andati cauto mantenendo il mio ritmo senza oltrepassare il limite.
La prima salita della giornata è stata in realtà piuttosto difficile, insieme alle ultime due, quindi l’ho davvero spinta lì. Quando ho visto che avevo un divario piuttosto grande volevo solo mantenere un ritmo che potessi mantenere fino al fondo di Peage, e poi mi sono appiattito ad ogni salita. Ma devo dire che i ciottoli del pavé li ho odiati a un certo punto. È stato così difficile spingere a tutta, ma ho vinto ed è la cosa più importante.
Bellissimo poi condividere il podio con Ilan, col quale siamo coetanei e corriamo insieme da una vita. Quindi direi una giornata fenomenale per noi”. L’ennesima di una storia destinata a scrivere molti altri capitoli.