Mondiali Atletica, delusione nella 20 km di marcia: Palmisano si ritira ("Ho mollato di testa"), Fortunato nelle retrovie.
- Postato il 20 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Non sarà la marcia a regalare all’Italia la storica settima medaglia ai mondiali di Tokyo: né Antonella Palmisano e tantomeno Francesco Fortunato sono riusciti a tener fede alle attese nelle ultime gare del programma della disciplina che aveva dato alla formazione azzurra il primo metallo della spedizione, con la 34enne pugliese splendido argento nella 35 km. Ma nella 20 km l’unica costante è stata colei che ha conquistato l’oro, che naturalmente risponde al nome di Maria Perez.
- L'ammissione di Antonella: "Arrabbiata per essermi arresa"
- La dedica di Maria Perez: "Anto, un'amica sincera"
- Le ultime cartucce per il record: Battocletti e le staffette
L’ammissione di Antonella: “Arrabbiata per essermi arresa”
Palmisano si è ritirata dopo 11 km, appena superata la metà gara. E non ha accampato alibi una volta arrivata davanti ai microfoni Rai nell’ammettere che stavolta ha proprio deciso di mollare. “Dal punto di vista muscolare sapevo avrei pagato lo scorso della gara precedente, ma dopo Parigi ho imparato a non sminuirmi. Alla fine sono otto anni che sono qui e che vinco medaglie: Perez ha una muscolatura differente, io ho avvertito un senso di stanchezza muscolare alle gambe, ma non è una giustificazione.
Oggi era un’ulteriore sfida con me stessa ed è andata così. Ci si mette un attimo a sminuirsi e a volere sempre di più: mi sarebbe piaciuto prendere un’altra medaglia, ma sono arrivata a Tokyo sapendo che mi mancava l’argento e dopo otto anni vado fiera di quello che ho fatto. Dopo un’olimpiade andata malissimo me ne torno a casa con qualcosa in mano”.
Anche se l’aver mollato non appena ha capito che non sarebbe andata sul podio non l’è piaciuto. “Mi piace stare davanti e quando ho cominciato ad avvertire la stanchezza e il gruppo che andava via ho un po’ peccato mentalmente. Però da capitana della spedizione italiana posso essere fiera di questa nuova nazionale. Sono contenta di tutto, ma un po’ mi rode: ho sempre fame, purtroppo”.
La dedica di Maria Perez: “Anto, un’amica sincera”
Di un’altra cosa la veterana azzurra può dirsi contenta: l’amica Maria Perez, alla seconda doppietta dopo quella mandata a referto a Budapest 2023, l’ha ringraziata pubblicamente dopo l’arrivo. “Mi ispiro da sempre ad Antonella. Ho un’amica sincera: mi ha aiutato tanto nel percorso che mi ha portato qui a replicare quanto fatto due anni fa, e posso dire che a casa mia i miei genitori si preoccupavano più per lei che per me. Lavorare con lei è stato gratificante: il suo staff eccezionale, davvero una grande famiglia. La dedica è per Anto e tutti loro che mi hanno supportato in questa grande sfida”.
Le altre italiane hanno chiuso rispettivamente al 15esimo (Mihai) e 17esimo posto (Curiazzi). Nella gara maschile, Francesco Fortunato non è mai stato in grado di lottare con i migliori e ha chiuso 16esimo. Oro al brasiliano Caio Bonfim che con una clamorosa progressione nel finale ha sverniciato lo spagnolo McGrath (che ha chiuso terzo), secondo il cinese Wang. Picchiottino 23esimo, Cosi 36esimo (con 2’ di penalità: era con i migliori).
Le ultime cartucce per il record: Battocletti e le staffette
La settima medaglia della spedizione azzurra, insomma, potrebbe portarla di nuovo Nadia Battocletti. Che alle 14,30 italiane sarà impegnata nella finale dei 5.000, opposta a un nugolo di atlete africane pronte a darsi battaglia. Non avrà nulla da perdere la mezzofondista trentina: ripetersi dopo l’argento sui 10.000 non sarà semplice, ma la condizione di Nadia fa bene sperare.
Altrimenti domani bisognerà appellarsi alle staffette, con la curiosità di capire quali saranno le scelte di Di Mulo legate alla 4×100 maschile, con i tormenti di Jacobs e Tortu e le non perfette condizioni di Desalu ad alimentare malumori. Almeno però una buona notizia c’è: l’Italia non sarà nella stessa batteria di Stati Uniti e Giamaica, le due grandi favorite per la corsa alle medaglie.