Mondiali Atletica, Andy Diaz sogna un venerdì d'oro nel triplo (e l'Italia il record di medaglie di Goteborg 1995)

  • Postato il 18 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Il record di medaglie in un singolo mondiale è lì a un passo: 6 furono a Goteborg 1995, ridistribuite equamente tra oro, argento e bronzo (due a testa). Ne manca una per fare pari anche a Tokyo, e forse la carta migliore di tutte ce la giochiamo domani dalle 13,50 con Andy Diaz nel salto triplo. Per l’atleta di origini cubane, già medaglia di bronzo a Parigi 2024, un’occasione più unica che rara: la concorrenza non mancherà, ma già l’assenza dell’olimpionico spagnolo Jordan Diaz (eliminato in semifinale) lascia pensare che sia proprio il naturalizzato italiano l’uomo da battere.

Diaz pronto alla battaglia: “Si, sono io quello da battere”

“Sono venuto a Tokyo per puntare all’oro, quindi si, mi sento l’uomo da battere”: l’aveva detto prima di scendere in pista mercoledì scorso, e l’ha ribadito a chiare lettere pur limitandosi a saltare 16.94, misura che è bastata per entrare tra i primi 12 che si giocheranno le medaglie. “Sarà una battaglia, perché ci sono tantissimi avversari in grado di trovare una misura importante. L’eliminazione dello spagnolo non cambia molto: i rivali ci sono e sono tanti, serviranno salti subito importanti per mettere pressione a tutti”.

Il portoghese Pichardo, il giamaicano Scott, il burkinabé Zango e il cubano Martinez sono tutti degnissimi candidati a una medaglia, anche se poi il record stagionale mondiale l’ha stampato proprio Andy Diaz nella prova mondiale di Nanchino, dove conquistò l’oro con 17.80. L’Italia peraltro avrà un’altra carta importante da giocare con Andrea Dellavalle, che quest’anno ha saltato 17.36 e che spera di poter disputare la gara della vita. Insomma, due azzurri sul podio non è utopia.

Andy si sente italiano dentro: “Tutto questo mi dà la carica”

Diaz è chiaramente l’osservato speciale, vuoi anche per la sua storia tutta particolare che l’ha visto trovare asilo politico in Italia grazie al lavoro e al sostegno di Fabrizio Donato, ex triplista azzurro, divenuto poi suo allenatore. Diaz ha la mamma con sé a Tokyo, che da quando è riuscito a portarla a Roma l’ha sempre seguito passo dopo passo. Non così gli altri familiari, visto che il papà e i nonni sono rimasti a Cuba e per il momento non sono ancora riusciti a riunirsi con i familiari in Europa.

Ma le vittorie di Andy aiutano a combattere la nostalgia e a tenere alto il morale: l’Italia l’ha adottato in tutti i sensi, e lui stesso s’è, detto orgoglioso di poter competere con la maglia azzurra. “In Diamond League a Monaco tutti i tifosi italiani presenti in un settore dello stadio erano lì a incitarmi. È stato bellissimo: non me ne sono andato finché non ho firmato tutti gli autografi che volevano. Anche se quella sera non avevo vinto, tutti dicevano che per loro ero io il più forte, e queste cose ti danno una carica incredibile”. A Goteborg 1995, nel mondiale delle 6 medaglie italiane, nel triplo vinse Jonathan Edwards facendo segnare il record del mondo, tuttora imbattuto (18.29). Vincere 30 anni dopo avrebbe un che di storico.

Le altre azzurre in gara domani: parte l’Etpathlon con Gerevini

La giornata di domani vedrà impegnate anche altre due azzurre: Sveva Gerevini sarà impegnata nelle prove dei 100 ostacoli, 200 metri, getto del peso e salto in alto dell’Eptathlon, mentre Eloisa Coiro proverà a giocarsi le sue carte nella semifinale degli 800 metri, dove non è riuscita a entrare Elena Bellò.

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