Mondiale per Club, gli esclusi vogliono un format a 48 squadre
- Postato il 12 giugno 2025
- Di Panorama
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Il Mondiale per Club parte con l’incognita dell’interesse dei tifosi negli Stati Uniti e con l’opposizione feroce del sindacato calciatori e delle leghe europee. Ufficialmente. Nella realtà è una competizione che piace soprattutto per i ricavi che garantisce a chi partecipa, tanto che i club rimasti fuori dalla prima edizione da mesi stanno facendo pressioni sulla Fifa perché immagini un format allargato a partire dal 2029. E’ quanto ha rivelato il The Guardian sollevando il velo sulle lotte di politica sportiva che accompagnano la nascita della manifestazione imposta dal presidente del calcio mondiale, Gianni Infantino, in aperta contrapposizione con l’Uefa e le altre confederazioni.
Non solo esserci fa la differenza, ma la tesi dei più importanti club del Vecchio Continente rimasti esclusi dalle rigide norme della prima edizione è che ci debba essere spazio per le squadre più forti a prescindere dalla loro collocazione geografica. Un’istanza portata avanti da Barcellona, Arsenal, Liverpool, Manchester United e Milan che negli Stati Uniti non ci sono perché non hanno raccolto punti sufficienti nel ranking Champions League dell’ultimo quadriennio o perché vincolati dal limite di due squadre per nazione ammesse al netto delle vincitrici della Champions.
Mondiale per Club, perché mancano molti campioni nazionali
E’ un fatto che nella prima edizione del 2025 non siano iscritti i campioni di Spagna (Barcellona), Inghilterra (Liverpool) e Italia (Napoli). Oltre a chi, come il Milan, ha una storia europea che a livello di brand dovrebbe consentire l’accesso a qualsiasi competizione metta a confronto il meglio dei diversi continenti del pallone. Le regole, però, sono state scritte per allargare il più possibile la platea dei movimenti partecipanti e nel caso della Premier League hanno reso il “taglio” a due club per nazione una vera e propria trappola per tanti.
Con le 32 squadre, insomma, molti hanno dovuto rinunciare. Secondo quanto svelato dal giornale inglese, alla Fifa sono arrivate pressioni perché nel 2029 la platea delle iscritte sia allargata a 48 e i parametri per staccare il prezioso pass vengano rivisti aggiungendo chance che fotografino i reali rapporti di forza del calcio mondiale.
Mondiale per Club, la Fifa ragionerà su un nuovo format dopo la prima edizione
La Fifa non ha chiuso alla modifica del format, anche se consapevole di essere al cospetto di un equilibrio molto sottile e che già la nascita del Mondiale per Club ha provocato forti reazioni da parte del FifPro (sindacato calciatori) e dell’associazione delle leghe nazionali. Non è solo un tema di affollamento di calendari, divenuto evidente in tutta la sua gravità nell’ultima stagione in cui i top player dei top team hanno dovuto giocare oltre 50-60 partite. E’ anche un problema di equilibrio competitivo all’interno dei singoli campionati dove chi ha accesso alla Champions League e ora anche al ricco Mondiale per Club dispone di risorse nettamente superiori a quelle della concorrenza.
Infantino, dunque, potrebbe guardare con favore all’idea di allargarsi a 48 squadre copiando il sistema del Mondiale vero e proprio, ma allo stesso tempo deve prima misurare il reale successo del suo Mondiale per Club. Presenze negli stadi, audience globale e appeal sono un’incognita con cui Zurigo deve fare i conti in anticipo rispetto alla discussione sul format per il 2029.
Anche perché, pur avendo garantito un montepremi record che fa gola a tutte le multinazionali calcistiche del Vecchio Continente, è un fatto che la raccolta sponsor e diritti tv – legata in gran parte all’asse con l’Arabia Saudita – sia stata inferiore rispetto ai circa 4 miliardi di euro previsti in origine. A decidere, insomma, sarà il business. Ma la notizia è che chi è rimasto fuori e ufficialmente spara ad alzo zero contro il Mondiale per Club, nella realtà sta lavorando per non mancare tra quattro anni.
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