Ministro Urso contro Commissione Europea: “Vanno riviste subito le follie del Green Deal”

  • Postato il 26 settembre 2025
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Un periodo di ansia e instabilità per il settore dell’auto in Europa, con temi importanti che si accavallano alla ricerca di una soluzione strutturale che porti a dialogare conversione ecologica, crisi industriali e mercato. In questo contesto arriva la presa di posizione netta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, chiamato in causa riguardo l’annuncio di Stellantis di sospendere la produzione nello stabilimento di Pomigliano d’Arco.

“Stiamo facendo un pressing straordinario con la Commissione europea affinché si decida subito a rivedere le follie del Green Deal che stanno portando al collasso dell’industria dell’auto europea come dimostra anche l’annuncio di un’importante casa dell’automotive tedesca che proprio oggi, ha annunciato migliaia di licenziamenti”.

Dichiarazioni senza mezzi termini che manifestano una situazione pronta a precipitare nell’obiettivo di mantenere la transizione elettrica al centro di un programma a discapito della competitività e dei lavoratori.

Il caso Bosch

La Germania è già l’epicentro di una crisi che rischia di allargarsi a macchia d’olio. La Bosch, colosso tedesco della componentistica, ha annunciato quello che si preannuncia come il più grande piano di tagli della sua storia: 10 mila licenziamenti. Una cifra che fotografa con durezza l’impatto della riconversione forzata verso l’elettrico e delle incertezze legate al Green Deal.

Il ridimensionamento di Bosch non è un caso isolato: negli ultimi mesi diversi gruppi tedeschi hanno lanciato segnali di allarme, spiegando che i margini si sono drasticamente ridotti, mentre la concorrenza asiatica, in particolare quella cinese, continua a guadagnare terreno. 

Piano Italia: l’accordo per salvare i posti di lavoro

Il ministro ha ricordato i risultati raggiunti con il Piano Italia, l’accordo siglato con Stellantis per garantire continuità produttiva negli stabilimenti italiani. Una comunione di intenti che ha permesso di evitare licenziamenti e mantenere tutti gli stabilimenti in attività, ma rischia di non bastare di fronte a un quadro europeo sempre più complesso. Infatti a riguardo il Ministro ha sottolineato:

“Ora però è assolutamente necessario che la Commissione e le istituzioni europee prendano atto della realtà. Il Green Deal è fallito, sta portando al collasso l’industria dell’auto europea e con essa la crisi di tutto quello che compone un’auto”.

Un messaggio forte e diretto, che sposta il dibattito oltre i confini nazionali e chiama in causa l’intera filiera dell’automotive europeo.

Una partita tutta europea

Le parole di Urso arrivano in un momento in cui le regole del Green Deal europeo sono sempre più discusse, non solo in Italia ma anche in altri Paesi membri. Se da un lato lo stop alla vendita di auto a emissioni nel 2035 resta confermata per l’Europa, dall’altro le aziende stanno iniziando a cambiare le previsioni e spostare a “data da destinarsi” la vendita di sole auto a zero emissioni, come successo per Porsche e Bentley. La sfida, per l’Europa, è trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica. Perché, come dimostra il caso Bosch, dietro i numeri ci sono migliaia di famiglie e interi territori che rischiano di pagare il prezzo più alto.

Il prossimo Consiglio Competitività potrebbe quindi diventare un banco di prova decisivo per capire se l’Europa saprà ascoltare le richieste dei governi e delle imprese, aprendo la strada a una transizione più equilibrata.

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Virgilio.it

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