Minacciare un ebreo non è democrazia

  • Postato il 9 agosto 2025
  • Di Panorama
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Un uomo di cinquantadue anni e suo figlio di sei, francesi di religione ebraica con la kippah in testa, sono stati insultati una decina di giorni fa in un autogrill sulla A8 Milano-Laghi intimandoli con espressioni del tipo: «Assassini, tornate a casa vostra».

I fatti, poi, sono stati ripresi con il cellulare dall’uomo prima insultato e poi picchiato da un gruppo di persone che gridava: «Palestina libera» e «Andate a casa vostra». Gli aggressori, non contenti, hanno chiesto all’uomo di cancellare il video poi, mentre usciva dal bagno, lo hanno spinto a terra e colpito con calci e pugni e – notare molto questo particolare decisamente significativo – gli hanno calpestato gli occhiali rompendoli. Che lo sapessero o no questi quattro violenti, intolleranti e soprattutto ignoranti, gettare a terra gli occhiali, normalmente rotondi degli ebrei, e calpestarli per impedire loro di vedere era un’usanza delle SS nei campi di concentramento.

Se lo sapevano questi signori sono dei nazisti a scoppio ritardato, se non lo sapevano sono degli ignoranti a scoppio perpetuo. Non è difficile intuire dove sia collocato, in tali figure, il tubo di scappamento. Purtroppo, ha ragione il professor Giorgio Sacerdoti, presidente del Centro di documentazione ebraica contemporanea, che ha potuto visionare il video fatto dall’ebreo francese e lo ha definito «una vergogna». Ma soprattutto ha ragione quando dice: «E non si può che dire dunque che ci troviamo di fronte a un’aggressione antisemita di persone che usano Gaza per attaccare il popolo ebraico».

Ora, su Gaza bisogna essere molto chiari. Il governo Netanyahu ha superato i limiti e le immagini lo testimoniano; non consentendo l’arrivo degli aiuti umanitari sta affamando soprattutto i bambini che ricordano molto le immagini dei luoghi più poveri della terra, tra i quali alcune regioni dell’Africa: pance gonfie, magrezza oltre il sostenibile, occhi protrusi che invocano aiuto, di fronte ai quali è difficile immaginare che l’immagine stessa di quegli occhi non  porti compassione, pietà e dovere di solidarietà. Sta compiendo, di fatto, una strage di bambini. Non bisogna scordare, certo, che tutto è partito da un attacco di Hamas a Israele, ma ciò non giustifica questi trattamenti.

Ma il governo non rappresenta tutti gli ebrei di quel Paese, molti dei quali non sono d’accordo sulle sue politiche sulla Striscia di Gaza. Quale scusa migliore per questi pro-Pal per gridare contro un inerme persona semplicemente perché indossava il copricapo ebraico. Ha ragione ancora Sacerdoti, professore emerito di Diritto internazionale alla Bocconi di Milano: «Questi avventori non si sono messi dalla parte dei palestinesi, ma contro il popolo ebreo tutto. Con una veemenza orribile. Hanno seguito quel signore francese anche mentre andava alla toilette».

Il cittadino francese ha presentato denuncia e ha deciso di ritornare a Parigi insieme al figlio di sei anni. Questo fatto è stato reso noto dal direttore della Brigata Ebraica di Milano. La stessa che tutti gli anni viene attaccata durante il corteo milanese del 25 aprile da un gruppo di imbecilli, più o meno consapevoli, ma che certamente andrebbero estromessi dalla società civile perché non hanno la dignità di appartenervi. Non sanno che la Brigata Ebraica combatté in Italia il fascismo dando una mano a coloro che lottavano da tempo. Avendo atteggiamenti veramente fascisti fanno di tutta l’erba un fascio, appunto. Mai espressione fu così appropriata come per questo gruppo di idioti patentati. Preoccupa, anche se spesso rappresentato da menti malsane, questo ritorno di episodi di antisemitismo diffusi un po’ in tutta Europa. Difficile sapere se a questi pezzenti che hanno insultato l’ebreo parigino e suo figlio (avrebbero potuto considerare che in presenza di un bambino forse non era il caso di fare quello che hanno fatto, ma l’ideologia – si sa – acceca), interessino le sorti della gente di Gaza e quanto interessi, invece, di mostrare una loro rabbia generalizzata e confusa nei confronti del mondo occidentale del quale, pur non conoscendo niente, pensano tutto il male possibile. Non sanno che la loro libertà di manifestare si deve a questa stessa civiltà che ammette, democraticamente, che imbecilli, idioti, cretini, ignoranti, possano esprimere le proprie opinioni e manifestare anche.

Non so quale sia la loro concezione della democrazia, ma dalle loro azioni si può dedurre tranquillamente che della stessa democrazia non ne hanno proprio idea.

Autore
Panorama

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