Millennium, da Orwell ad Arendt ecco i provocatori che hanno lasciato il segno. Come acquistare il nostro mensile
- Postato il 11 marzo 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Ci sono George Orwell e Hannah Arendt, Alfred Hitchcock e Serge Gainsbourg, e tanti altri nomi. Sono i grandi provocatori del Novecento, quelli che hanno lasciato il segno nel pensiero, nel costume e nell’arte secondo il mensile MillenniuM, disponibile su Amazon e su altri store online con il titolo “Ribellarsi: viva i nuovi (e buoni) cattivi maestri“. Il magazine diretto da Peter Gomez può essere acquistato anche in librerie fisiche ed edicole selezionate.
Nell’articolo di Jennifer Radulovic, autrice e interprete di monologhi teatrali ispirati soprattutto a personaggi ribelli, si racconta per esempio come Orwell, nel celebre romanzo 1984, con il “grande fratello” abbia prefigurato anche la figura dell’oligarca digitale in ascesa verso il potere, tema quanto mai attuale. Così come torna attuale, mentre in Europa guadagnano consensi partiti e leader che con atteggiamenti quanto meno ambigui verso nazismo e fascismo, la grande intuizione di Arendt sul male estremo che, in determinate circostanze, può essere tranquillamente commesso da persone altrimenti irreprensibili.
Il numero di febbraio di MillenniuM vi fa conoscere i nuovi pensatori critici del sistema, spesso non noti al grande pubblico, ma che seminano idee e dibattiti che coinvolgono tutti. Basti pensare a Judith Butler: se vi siete trovati ad accapigliarvi sul “gender“, lo dovete soprattutto ai suoi studi innovativi.
Qualche altro nome? L’ecologista radicale Andreas Malm, che ha dato alle stampe “Come far saltare un oleodotto“, il filosofo marxista Saito Kohei, e ancora Byung-Chul Han, tedesco-coreano che piace anche a Vasco Rossi. Oltre ai compianti David Graeber e Mark Fisher. E poi l femminismo radicale che va da Veronica Gago alla citata Judith Butler, da Nancy Fraser a Virginie Despentes.
Il prossimo numero di MillenniuM sarà in edicola da sabato 15 marzo. Scopri come abbonarti qui. Gli abbonati alla versione cartacea o digitale possono anche leggere Millennium in versione navigabile sul nuovo sito.
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