Milano sottosopra, regionali caos ma è a Raoul Bova che pensano gli italiani

  • Postato il 1 agosto 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Se non è bufera come la vogliamo chiamare? La Milano che conta viene colpita a pallettoni dall’inchiesta giudiziaria.

A cinque degli indagati vengono confermati gli arresti domiciliari, compreso l’ex assessore Giancarlo Tancredi. Secondo alcuni commentatori, questo potrebbe essere solo il prodromo di una tempesta di cui non si conoscono ancora i confini.

Ad esempio, il sindaco Giuseppe Sala è ancora nell’occhio del ciclone? È stato assolto dal reato di induzione, gli rimane quello di falso che non è poco. Ragione per cui non si è che agli inizi di una indagine che potrebbe avere nuove rivelazioni e giudizi inquietanti.

Giuseppe Conte sembra avere tra le mani il boccino della situazione: chiede le dimissioni di Sala, mentre assolve l’altro imputato Matteo Ricci candidato del centro sinistra alla regione Marche. Un si che fa respirare Elly Schelin e il Pd, ma solo in apparenza. Perchè su Ricci si potrebbe cambiare idea presto se il giudice confermasse i risultati dell’indagine.

Milano l’arma di Conte

Milano sottosopra, regionali caos ma è a Raoul Bova che pensano gli italiani, nella foto Giuseppe Conte
Milano sottosopra, regionali caos ma è a Raoul Bova che pensano gli italiani – blitz quotidiano.it (Giuseppe Conte nella Foto Ansa)

Ma è sul resto che il leader dei pentastellati mette all’angolo i dem. Non vuole Sala, in Toscana ha un parere diverso dalla segretaria del Pd. Così, in Puglia. Le condizioni sarà lui a dettarle, perchè altrimenti il campo largo andrà a farsi benedire.

La sinistra non gode ottima salute, però c’è di peggio: vede svanire i sogni di una coalizione in grado di battere la destra. A meno che via del Nazareno non conterà più nulla e a prendere lo scettro della minoranza sarà lui. Insomma, è con Giuseppe che la destra se la dovrà vedere. In seguito, chissà?

Se il voto regionale dovesse essere un disastro per Giorgia Meloni, si aprirebbe una crisi con il miraggio del leader dei 5Stelle di tornare sulla poltrona di Palazzo Chigi.

Sono congetture, d’accordo, però è un fatto indiscutibile che Conte ha gettato via la maschera ed ha detto chiaro e tondo qual è il suo pensiero e quali sono i suoi traguardi. Elly Schlein si interroga: dovrà ancora considerarlo un alleato o cambiare parere dinanzi ai fatti? La segretaria non lo dice apertamente, ma in cuor suo spera che i pentastellati alle elezioni di settembre facciano un tonfo e non abbiano più speranze per il futuro se non quelle di galleggiare e di valere poco o nulla.

Potrebbe sembrare un paradosso: oggi come oggi, la segretaria teme più Conte che la Meloni. Del primo non si fida più anche se il patto a sinistra cammina ancora; della seconda può dire peste e corna, dimostrando al suo popolo quanta voce abbia ancora in capitolo nel mondo politico.

Palazzopoli a parte, nel mirino di chi conta ci sono sempre e soltanto le elezioni d’autunno. Ora ad andare al voto non saranno più sei le regioni che dovranno scegliere il loro governatore. Sono diventate sette perchè Roberto Occhiuto, il presidente della Calabria, indagato, si è dimesso, ma si è affrettato a precisare che sarà lui uno dei candidati della prossima consultazione.

In questo contesto la confusione regna sovrana. Lombardia e Marche a parte, c’è ancora tanta incertezza per il futuro di Toscana e Puglia. Nella prima, il favorito Eugenio Giani non ha l’appoggio dei 5Stelle, mentre in Puglia MIchele Emiliano e Nicola Vendola ostacolano la possibile vittoria  dell’ex sindaco di Bari Antonio De Caro.

Si può vivere tranquilli nei giorni in cui Conte vuole prendere in ostaggio il Pd, cavalcando le inchieste giudiziarie? I riformisti dei dem continuano a ripetere che con gli ex grillini non è possibile un’ alleanza organica, ma chi è contro questi “vecchi fantasmi” presenta il conto dimostrando che con la Schlein al potere il partito ha fatto un evidente salto in avanti. 

In vigore i nuovi dazi

Dei dazi non parla più nessuno? Eppure da stamane alle sei sono in vigore a tutti gli effetti. La realtà è che c’è silenzio perchè con Trump non si può mai sapere. Può darsi che un mattino si alzi e decida il contrario di quel che aveva promesso ventiquattro ore prima. Meglio avere pazienza e aspettare, dunque? Si, solo il tempo necessario perchè l’import-export non accetta tregue e gli imprenditori sono in fermento perchè non sanno quale sarà il loro futuro.

Nel frattempo, le guerre non si fermano, i missili e i bombardamenti si ripetono ogni giorno. A Gaza la gente muore per le raffiche di mitra o per fame. Gli aiuti alimentari arriveranno presto, sostiene la comunità internazionale.

Però sui giornali del nostro Paese continua a campeggiare in prima pagina “il caso di Raoul Bova e i suoi tradimenti”. Come mai? Forse la gente è stanca di sentire sempre le stesse cose provenienti dal Palazzo. Volta pagina e sa tutto sul fatto che il bello del cinema italiano si farà difendere dalla sua ex suocera, un avvocato di grido in materia. Questa si che è una notizia tranquillizzante.

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Autore
Blitz

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